1920-2020: cento anni fa la Trasvolata Roma–Tokyo di Arturo Ferrarin

(Tempo di lettura: 02′:30″)

Testo e foto di Claudio Toselli

Le celebrazioni del Centenario per il Raid Roma-Tokyo, compiuto dal pilota Arturo Ferarrin, tra il febbraio e la fine di maggio 1920, hanno avuto come momento clou, il 1° giugno scorso, la presentazione all’Aeroporto di Thiene di uno Starfighter F-104 realizzato in special color e donato dall’Aeronautica Militare all’aeroporto stesso, che raffigura in coda il volto del pilota autore dell’impresa e i colori stilizzati delle bandiere italiana e giapponese nonché, sulle fiancate il logo del Centenario e la firma del pilota.
Nella mattinata, per rendere più significativa la celebrazione, sono intervenuti in volo da Grazzanise, quattro SIAI Marchetti 208 M del 60° Stormo due dei quali riportavano in coda il medesimo logo dell’F-104, applicato il 18 ottobre 2019, quando l’aeroporto fu protagonista della 1ª giornata dedicata al Centenario dell’impresa di Ferrarin. In quella occasione furono allestiti in un grande hangar-museo gli stessi quattro SIAI 208M, caratterizzati dalla coda special color per ricordare l’evento  del pilota thienese.
La trasvolata Roma–Tokyo fu un’impresa storica in quei tempi, per aver collegato per la prima volta Italia e Giappone. Il raid fu compiuto dai piloti Arturo Ferrarin, accompagnato dal motorista Gino Cappannini, e da Guido Masiero, con il motorista Roberto Maretto, che partirono il 14 febbraio da Roma Centocelle, con velivoli Ansaldo S.V.A.9; il primo arrivò a Tokyo il 31 maggio, dopo 18.000 Km, 106 giorni e 112 ore di volo, effettuate in venticinque tappe, realizzando una fra le più grandi e memorabili iniziative aeree compiute dall’aviazione italiana, a cui seguirono  quarantadue giorni di festeggiamenti in Giappone. Masiero giunse qualche giorno dopo a causa di problemi all’aereo che era, come quello di Ferrarin, un Ansaldo S.V.A. Questo velivolo faceva parte di una serie di biplani da ricognizione e bombardamento italiani, sviluppati nella seconda fase della 1^ Guerra Mondiale e protagonisti di diverse eroiche imprese, come il volo su Vienna di Gabriele D’Annunzio nel 1918. Gli aerei ottennero anche un discreto successo nell’esportazione che operarono in undici paesi, tra cui Francia e Stati Uniti. Ne furono costruiti in circa 2.000 esemplari.
A conclusione della celebrazione del Centenario, prima del decollo per il rientro a Guidonia tutti i SIAI 208M si sono schierati vicino allo Starfighter per la foto di rito con equipaggi e invitati, accomunati da un grande applauso, per rendere omaggio a tutti coloro che, fra piloti e specialisti, resero memorabile questo momento molto importante per tutta l’aviazione italiana.

I piloti dei Siai 208M del 60° Stormo schierati davanti allo Starfighter F104 special color per il Centenario del Raid Roma-Tokio


EdP-mb

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