Il 4 aprile 2016, ore 18,15, al Centro Congressi Frentani: interverranno i generali Mario Arpino, Antonio Urbano, Gianmarco Bellini e molti altri protagonisti di quella vicenda. Moderatore, il giornalista Rai Francesco Giorgino
Il 17 gennaio 1991, alle ore 00.45, prende il via l’operazione “Desert Storm“. Oltre 200 velivoli della Coalizione internazionale, costituitasi sotto l’egida dell‘ONU e rischierata nell’area del Golfo Persico durante i cinque mesi precedenti, sferrano il primo violento attacco ai punti vitali dell’Iraq. Era scaduto da poche ore l’ultimatum emesso con la risoluzione n. 678 dell’ONU che intimava all’Iraq di ritirarsi dal territorio occupato del Kuwait entro la mezzanotte del 15 gennaio, ora di New York. Si era in guerra, quella guerra passata alla storia come la guerra del Golfo. Quella notte di gennaio vengono lanciate circa 1.100 sortite aeree d’attacco.La campagna militare, che coinvolgeva oltre trenta paesi sotto la guida degli Stati Uniti, era stata programmata, messa in atto e minuziosamente affinata fin dal mese di agosto ed esprimeva una proiezione di potenza che non aveva precedenti negli oltre quarant’anni di guerra fredda.
Anche l’Italia avrebbe fatto la sua parte con i Tornado dell’Aeronautica Militare rischierati sulla base emiratina di Al Dhafra. Per la prima volta dalla la Seconda guerra mondiale l’Aeronautica era chiamata a prendere parte a un’operazione reale.
Sono passati 25 anni da quell’esperienza che ha segnato il destino di molti e il futuro dell’A.M., ma che rischia di essere dimenticata.
Il Cesma (Centro Studi Militari Aeronautici Giulio Douhet), in collaborazione con l’Aeronautica Militare, per mantenere viva la memoria e l’attenzione puntata sulla storia lancia l’iniziativa di questa tavola rotonda per raccontare, riflettere, imparare e soprattutto ricordare l’azione generosa di pochi coraggiosi aviatori.
(Fonte: Aeronautica Militare, Ufficio Generale per la Comunicazione, Ufficio Pubblica Informazione, 31 marzo 2016)
(EdP-mb-ct)