Il Generale Preziosa ha sottoscritto il Technical Arrangement relativo all’E.P.R.C. su delega del Ministro della Difesa Roberta Pinotti
(Ufficio Pubblica Informazione Stato Maggiore Aeronutica Militare) 27 gennaio 2015
(EdP) L’Ufficio Generale per la Comunicazione – Ufficio Pubblica Informazione dello Stato Maggiore Aeronautica, in una nota stampa diffusa ieri, comunica che «Il capo di stato maggiore dell’Aeronautica Militare, generale di squadra aerea Pasquale Preziosa, su delega del Ministro della Difesa, ha sottoscritto il Technical Arrangement relativo all’European Personnel Recovery Center (EPRC). L’EPRC, che avrà sede presso la base dell’Aeronautica Militare di Poggio Renatico (FE), nasce da una proposta dell’European Air Group (EAG) al fine di convogliare tutte le conoscenze del settore Personnel Recovery (PR), sia in ambito dottrinale/concettuale che nel contesto formativo e addestrativo, su un unico polo di competenza, capitalizzando le “lessons learned” emerse durante le operazioni reali svolte fin ora. L’EPRC, inoltre, sarà in grado di supportare un’eventuale operazione reale fornendo prontamente il proprio personale specializzato ed addestrato nei ruoli chiave delle articolazioni di comando e controllo che svolgono funzioni legate al Personnel Recovery.
Le nazioni partecipanti al progetto sono: Italia, Francia, Germania, Belgio, Olanda, Gran Bretagna e Spagna; le stesse 7 nazioni che aderiscono al trattato EAG.
Il Centro sarà indipendente e retto da una Steering Commitee composto dai rappresentanti delle nazioni partecipanti; uno di questi, a rotazione biennale, svolgerà l’incarico di Direttore del Centro. Al fine di garantire un rapido consolidamento della struttura a Poggio Renatico, per il primo mandato, il Comandante del Centro sarà individuato tra il personale dell’Aeronautica Militare, mentre il Rappresentante in seno allo Steering Committee è individuato nel Comandante del COA (Comando Operazioni Aeree di Poggio Renatico). Il Personnel Recovery comprende tutte le procedure volte a consentire il recupero non solo dei militari e civili impegnati in operazioni, ma anche di una più ampia gamma di operatori: diplomatici, giornalisti, volontari di NGO e personale che, a vario titolo, si potrebbe trovare in condizioni di isolamento in territorio ostile, o potenzialmente tale, al verificarsi di una crisi.»