Il Marconi prosegue nel suo impegno per la sicurezza di passeggeri e personale in contrasto al Covid-19 e rimane in attesa dell’Ordinanza del Ministero della Salute per il via libera ai voli Covid-tested
L’Aeroporto Marconi di Bologna ha appena ottenuto il rinnovo dell’Airport Health Accreditation, la certificazione emanata dall’Airport Council International (ACI) World e dall’ACI Europe, che valuta le misure e le procedure sanitarie introdotte dagli aeroporti a seguito della pandemia COVID-19, in conformità con le raccomandazioni dell’Organizzazione Internazionale dell’Aviazione Civile (ICAO – Council Aviation Recovery Task Force), in linea con l’Agenzia Europea per la sicurezza aerea (EASA), il protocollo del Centro Europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (ECDC – Aviation Health Safety Protocol) e le linee guida ACI Europe per una Healthy Passenger Experience negli aeroporti.
Gli argomenti coperti dall’accreditamento includono: pulizia e disinfezione, distanze fisiche, protezione del personale, comunicazioni ai passeggeri e strutture per i passeggeri.
Nel 2020 il Marconi era stato il primo aeroporto in Europa e tra i primi al mondo ad ottenere la certificazione. Fin dall’inizio dell’emergenza Covid-19 – l’Aeroporto di Bologna ha messo in campo una serie di misure volte a ridurre al massimo possibile il rischio di contagio tra i passeggeri e i lavoratori dello scalo.
“Tra le misure implementate più di recente, nel 2021 – spiega Nazareno Ventola Amministratore Delegato e Direttore Generale di Aeroporto di Bologna – ricordiamo l’apertura del punto tamponi in collaborazione con Air Medical, una struttura che proprio nel mese di luglio è stata rafforzata ed ingrandita per venire incontro alle aumentate necessità dei passeggeri e del personale aeroportuale. Al punto tamponi si è poi aggiunto, a metà anno, il servizio di sanificazione delle autovetture con ozono fornito su richiesta nei parcheggi ufficiali di Aeroporto di Bologna. Misure – continua l’AD e DG del Marconi – che sono andate a rafforzare quelle già attivate all’inizio della pandemia, come la sanificazione intensiva delle aree anche tramite un sistema a frammentazione molecolare, che il Marconi ha implementato per primo in Italia, l’installazione di termoscanner di ultima generazione per il rilevamento della temperatura corporea dei passeggeri e del personale impiegato negli uffici, il posizionamento di erogatori di liquido disinfettante e di barriere di plexiglass sia nei punti di contatto front office del terminal passeggeri e della Vip Lounge, sia tra le postazioni di lavoro dello staff aeroportuale, il sistema brevettato BEST ai controlli di sicurezza, che consente di abbattere l’interazione frontale tra il personale addetto ai controlli e i passeggeri, la dotazione di sistemi di aerazione del Terminal passeggeri e di tutti i locali ed uffici aeroportuali con filtri ad alta efficienza in corrispondenza delle aree a maggior densità di persone, segnaletica e comunicazione continua ai passeggeri su supporti digitali e fisici, canali social, sito web e comunicazione sull’intranet aziendale rivolta allo staff. Siamo molto soddisfatti di questo riconoscimento così importante, che certifica il nostro continuo impegno per la sicurezza dei nostri passeggeri e della comunità aeroportuale, tuttavia – rileva Ventola – dobbiamo constatare con preoccupazione che, nonostante il nostro impegno, il Marconi è ancora in attesa, ormai da troppe settimane, dell’Ordinanza del Ministero della Salute che estenda anche allo scalo bolognese la possibilità di operare voli extraeuropei con modalità Covid-tested. I voli Covid-tested consentono ai passeggeri, a fronte dell’esito negativo di un test molecolare o antigenico da effettuare prima della partenza ed all’arrivo, di entrare nel Paese senza necessità di rispettare gli obblighi di sorveglianza sanitaria e di isolamento fiduciario. Auspichiamo pertanto che tale Ordinanza venga emanata il prima possibile per sanare una situazione che ci mette in difficoltà rispetto ai nostri potenziali clienti passeggeri, che sono portati ad utilizzare altri scali che da tempo hanno già ottenuto l’autorizzazione ad operare i voli Covid-tested” conclude Ventola.
L’Airport Council International World (ACI World) è l’associazione di settore che riunisce 1.960 aeroporti in 176 Paesi, ne rappresenta gli interessi presso le istituzioni e le organizzazioni internazionali sviluppando standard, politiche, pratiche e formazione per innalzare sempre di più il livello di qualità degli aeroporti in tutto il mondo.
ACI Europe è la divisione europea di ACI World e raggruppa 501 aeroporti in 45 Paesi Europei.
(Fonte e foto: Ufficio Stampa Aeroporto G.Marconi di Bologna)
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