@AstroSamantha: “Mi sento un po’ extraterrestre”

“Missione Futura”: secondo collegamento dell’astronauta Samantha Cristoforetti a bordo della ISS con la sede dell’A.S.I. a Roma, dopo due mesi dall’inizio dell’impresa. A Bordo prosegue l’attività sugli esperimenti

(A.S.I. – Agenzia Spaziale Italiana) 22 gennaio 2015

Da sin.:  il gen. Claudio Salerno  dell'A.M., il presidente A.S.I. Roberto Battiston,  Elena Grifoni-Winters dell’Agenzia Spaziale Europea (foto ASI)
Da sin.: il gen. Claudio Salerno dell’A.M., il presidente A.S.I. Roberto Battiston, ed Elena Grifoni-Winters dell’Agenzia Spaziale Europea (foto ASI)

(EdP) L’astronauta italiana dell’ESA Samantha Cristoforetti, a bordo della Stazione Spaziale Internazionale, ISS è rimasta collegata, per circa circa 20 minuti, tra le 17:30 e le 17:50 del 22 gennaio scorso, con la Sala Auditorium dell’A.S.I., l’Agenzia Spaziale Italiana di Roma, dove erano presenti il presidente dell’Agenzia Roberto Battiston, il generale Claudio Salerno (Capo Ufficio Generale per la Comunicazione, Aeronautica Militare) ed Elena Grifoni-Winters (Head of the Coordination Office, Directorate of human spaceflight and operations, dell’Agenzia Spaziale Europea) e numerosi studenti delle scuole superiori e di università riuniti per questo secondo Inflight Call,  o collegamento in volo, dall’inizio della missione Futura oltre due mesi fa.

In diretta dallo spazio @AstroSamantha, così come è stata soprannominata, sempre sorridente, tranquilla e garbata, ha risposto alle domande dei rappresentanti delle istituzioni e del pubblico.  Roberto Battiston, nel corso del suo intervento all’apertura del collegamento, rivolgendosi alla nostra astronauta ha affermato: «Ti trovo in forma smagliante, evidentemente stare sulla ISS ti fa bene» ha esordito. Lei, stando allo scherzo ha risposto: «Se lei mi lascia quassù io sono pronta a restarci più a lungo (…) mi sento già un po’ extraterrestre». L’astronauta ha poi proseguito affermando che: «La ISS è un ambiente complesso, ma mi sono ambientata e mi muovo con facilità. Il mio bilancio di questi primi due mesi è molto positivo: abbiamo fatto già le prime sessioni degli esperimenti scientifici, quelli sulla neurofisiologia umana nello spazio e l’adattamento del cervello in micro gravità». «Siamo tutti su questa astronave che è la Terra ed è l’unica che abbiamo – ha continuato la Cristoforetti -.  La dobbiamo mantenere in buon funzionamento e se abbiamo fatto dei danni dobbiamo avere l’intelligenza e la saggezza, e sono certa che le avremo, per riparare e mantenere in forma questa astronave che ci contiene tutti e che ci porta in questo viaggio attraverso l’Universo”.

Tante le domande dei giovani presenti all’Auditorium che hanno chiesto alla nostra pilota maggiori dettagli su come si svolge la vita a bordo, sugli esperimenti scientifici in cui è impegnata e di fare alcune riflessioni, anche personali, sulla nostra Terra vista dallo spazio.

Il presidente dell’ASI Battiston, parlando a margine dell’incontro con i giornalisti, ha affermato che: «Sono ancora in calendario due, forse tre collegamenti istituzionali con la Cristoforetti; stiamo cercando di comprendere l’organizzazione; probabilmente potrebbero essere con il premier Renzi e il nuovo Presidente della Repubblica, ma è in calendario anche un altro incontro formativo con gli studenti». «Se anche Papa Francesco desidererà collegarsi – ha concluso rispondendo ad una domanda – faremo di tutto affinché ciò accada».

Gli esperimenti di Samantha

Secondo notizie stampa ufficiali diffuse dalla ASI:

«E’ cominciata con successo la raccolta dei dati a bordo della ISS con Magic Space, la maglietta sensorizzata per lo studio del sonno degli astronauti, realizzata dalla Fondazione Don Gnocchi per l’esperimento Wearable Monitoring, e il sistema pletismografico per il misura del flusso venoso, sviluppato dall’Università di Ferrara per l’esperimento Drain Brain «Entrambi gli strumenti erano andati perduti a ottobre dello scorso anno nell’incidente dell’Orbital-3. In una corsa contro il tempo, i due istituti di ricerca, coordinati da ASI, avevano sostituito l’hardware distrutto con nuovi modelli, utilizzando parti di ricambio e modelli di terra, opportunamente modificati per renderli utilizzabili sulla Stazione. Grande soddisfazione pertanto, quando il 12 gennaio lo SpaceX-5, partito due giorni prima da Cape Canaveral, ha attraccato alla Stazione Spaziale portando a bordo gli strumenti italiani.»

«A partire da mercoledì 14 gennaio, la Cristoforetti ha indossato per tre notti in una settimana la maglietta Magic Space, avviando la registrazione dei suoi parametri vitali (elettrocardiogramma, respiro, temperatura, indici di meccanica cardiaca) durante il sonno. L’esperimento Wearable Monitoring ha l’obiettivo scientifico di approfondire la conoscenza sui meccanismi fisiologici del sonno in microgravità e comprendere più a fondo le ragioni della sua ridotta qualità nello Spazio. Il responsabile del progetto, l’ingegner Marco Di Rienzo della Fondazione Don Carlo Gnocchi, ha commentato positivamente i dati ricevuti a terra a meno di ventiquattro ore dalle registrazioni, giudicandoli ad una prima lettura coerenti con le raccolte a terra e promettenti.» «Lunedì 19 è toccato al Drain Brain, con l’esecuzione della seconda sessione di raccolta dati che, dopo la sessione di ultrasuoni di dicembre scorso, prevedeva l’utilizzo combinato dello strumento pletismografico realizzato dall’Università di Ferrara e dello spirometro di bordo, per la registrazione del flusso venoso dell’astronauta in diverse condizioni di sforzo. L’esperimento si è svolto una sessione mattutina e una pomeridiana, entrambe completate da Samantha Cristoforetti secondo le procedure e il protocollo scientifico. I dati registrati dallo strumento, arrivati già in serata al centro di controllo delle operazioni ASI, presso Kayser Italia a Livorno, sono stati analizzati dal responsabile di progetto di Drain Brain, Angelo Taibi, che ha constatato soddisfatto la coerenza con quanto atteso. L’esperimento, realizzato dal team guidato dal professor Paolo Zamboni dell’Università di Ferrara, ha l’obiettivo di contribuire alla comprensione dei fenomeni di adattamento fisiologico del flusso sanguigno alle condizioni di microgravità e identificare possibili variazioni cronobiologiche.»

«Il centro di controllo delle operazioni sui payload (USOC) dell’Agenzia Spaziale Italiana, allestito a Livorno presso Kayser Italia, ha supportato le operazioni in collegamento audio e video con la Stazione e risposto alle continue chiamate dei centri di controllo NASA di Huntsville e di Houston. Hanno coordinato le operazioni, il direttore della missione Futura e responsabile ASI di entrambi i progetti, Salvatore Pignataro, i responsabili e operatori dell’USOC di Livorno, Gianluca Neri e Fabrizio Carrai, di Kayser Italia.»

 Da sinistra: Angelo Taibi (Università di Ferrara), Salvatore Pignataro (ASI), Gianluca Neri (Kayser Italia). Foto ASI
Da sinistra: Angelo Taibi (Università di Ferrara), Salvatore Pignataro (ASI), Gianluca Neri (Kayser Italia). Foto ASI

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