Il 28 settembre 2016 si è tenuta l’audizione del Comandante Generale della Guardia di Finanza, Gen. C.A. Giorgio Toschi (nella foto di repertorio Guardia di Finanza), innanzi alla Commissione parlamentare d’inchiesta sui fenomeni della contraffazione e della pirateria in campo commerciale e del commercio abusivo.
Durante l’incontro sono stati oggetto di approfondimento i seguenti aspetti, di seguito meglio compendiati: “linee d’azione operative e risultati della Guardia di Finanza dell’ultimo biennio nella tutela della proprietà intellettuale”; “rapporti tra criminalità organizzata e contraffazione”; “contrasto alla contraffazione in sede internazionale e comunitaria”; “lotta agli illeciti perpetrati attraverso internet”.
Linee d’azione operative e risultati della Guardia di Finanza dell’ultimo biennio nella tutela della proprietà intellettuale
Sono stati 18.000 gli interventi complessivamente eseguiti dalla Guardia di Finanza, tra gennaio 2015 e il luglio scorso, a contrasto della contraffazione, con la denuncia alla magistratura di oltre 15.000 persone, molte delle quali tratte in arresto (170) e con il sequestro di più di 485 milioni di pezzi illegali, cifra che ha fatto segnare un + 15% sull’analogo dato del precedente biennio 2013-2014.
Nel comparto agroalimentare, nello stesso periodo il Corpo ha sequestrato 9 mila tonnellate di alimenti e oltre 300 mila ettolitri di prodotti liquidi oggetto di frode e (ancora di) contraffazione, per la maggior parte nel settore delle false indicazioni di origine e indicazione geografica. L’82% del totale dei prodotti solidi sequestrati (oltre 7.400 tonnellate) è rappresentato da cereali, circa l’11% (oltre 1.000 tonnellate) da paste alimentari e il restante 7% da altre tipologie di generi commestibili; invece, per i prodotti liquidi, la quasi totalità dei sequestri ha interessato il comparto vitivinicolo.
Nei primi sette mesi del 2016, il primato dei beni illegali intercettati dai Reparti delle fiamme gialle spetta al settore della moda, con il 35% dei sequestri (oltre 31 milioni di pezzi, con un aumento di oltre il 93% rispetto allo stesso periodo del 2015), seguito dall’elettronica, che ha fatto registrare un 31% sul totale dei sequestri (oltre 28 milioni di pezzi); i settori dei beni di consumo e dei giocattoli, invece, hanno inciso, rispettivamente, per il 26% (circa 24 milioni di pezzi) e l’8% (oltre 7,5 milioni di prodotti).
L’impegno istituzionale a tutela della proprietà intellettuale si poggia su tre linee d’azione principali, ovvero il controllo del territorio, il presidio delle frontiere e l’attività investigativa. L’attuazione coordinata di queste direttrici d’intervento ha l’obiettivo non soltanto di intercettare le partite di prodotti illegali, ma anche e soprattutto di disarticolare alla radice le filiere del falso, colpendone contestualmente le componenti di approvvigionamento, produttive e distributive, così da interrompere i canali di “alimentazione” del mercato parallelo e le stesse fonti di finanziamento e di guadagno delle organizzazioni criminali. L’attività investigativa costituisce, naturalmente, il principale e più qualificante ambito d’impegno dei Reparti della Guardia di Finanza.
Tra gennaio 2015 e luglio 2016 sono state circa 6 mila le deleghe d’indagine per reati di contraffazione, pirateria e tutela del Made in Italy pervenute alla GDF dalla Magistratura, in gran parte scaturite da precedenti interventi d’iniziativa eseguiti dai Reparti operativi del Corpo. Confrontando i primi sette mesi del 2015 con l’analogo periodo del 2016 emerge che le deleghe pervenute quest’anno sono aumentate del 9%, a testimonianza del costante e crescente supporto richiesto al Corpo dalle Procure della Repubblica di tutta Italia nel contrasto alle diverse forme d’illegalità che colpiscono la proprietà intellettuale.
Tra le principali novità introdotte nella strategia di contrasto al fenomeno vi è l’emanazione di un’apposita direttiva per i Reparti con la quale è stata disposta la realizzazione, presso ogni Comando Provinciale, di un “Dispositivo permanente per il contrasto alla contraffazione e all’abusivismo commerciale organizzato”. Il “Dispositivo” si è rivelato particolarmente utile durante la passata stagione estiva, in occasione della campagna d’intensificazione di controlli sviluppata tra luglio e agosto nelle località ad alta vocazione turistica, che ha portato al sequestro di oltre 26 milioni di beni contraffatti o insicuri.
Rapporti tra criminalità organizzata e contraffazione
Le indagini condotte nel settore hanno confermato lo stretto legame tra criminalità organizzata e contraffazione, dovuto essenzialmente al fatto che il fenomeno illecito presenta un’alta redditività e un rischio più limitato rispetto ad altre tipologie di traffici illeciti, quali, ad esempio, quelli di sostanze stupefacenti, soprattutto sul piano della risposta penale. Tra le merci oggetto dell’interesse delle organizzazioni criminali, oltre ai classici articoli di abbigliamento e di alta moda, anche le sigarette contraffatte che, insieme a quelle di scarsa qualità (cd. “cheap white”) stanno ormai soppiantando il classico contrabbando di prodotti originali. Si tratta di traffici che, peraltro, non sembrano immuni da possibili collegamenti con ambienti terroristici di matrice confessionale, in quanto potenziale fonte di finanziamento di questo genere di attività criminali.
Tra gennaio 2014 a luglio 2016, sono stati oltre 544.000 i chilogrammi di tabacchi lavorati esteri illegali sequestrati dai Reparti del Corpo. Nello stesso periodo sono state avanzate, in applicazione della normativa antimafia, proposte di misure ablatorie per reati connessi a fenomeni di contraffazione per oltre 80 milioni di euro, nei confronti di 545 responsabili. I sequestri e le confische eseguite, inoltre, hanno raggiunto, nel complesso, 47 milioni di euro.
Il dispositivo di contrasto alla criminalità organizzata apprestato dalla Guardia di Finanza vede in prima linea i Nuclei di polizia tributaria, ove operano i Gruppi Investigativi Criminalità organizzata (G.I.C.O.) che hanno il compito di aggredire operativamente i sodalizi criminali, soprattutto sul piano patrimoniale. A livello centrale, agisce invece il Servizio Centrale Investigazione Criminalità Organizzata (S.C.I.C.O.), che opera a stretto contatto con i GG.II.C.O. fornendo loro supporto nelle investigazioni.
Contrasto alla contraffazione in sede internazionale e comunitaria
Sul piano internazionale, la Guardia di Finanza contrasta la contraffazione, da un lato sviluppando oltre i confini italiani indagini di polizia giudiziaria con il ricorso agli ordinari canali rogatoriali e, dall’altro, partecipando alle diverse iniziative organizzate dalle Istituzioni dell’Unione Europea e dagli Organismi sovranazionali di polizia, quali Interpol, Europol, l’Organizzazione Mondiale delle Dogane.
Tra le più recenti attività della specie cui il Corpo ha aderito vi sono le operazioni “Opson”, “In our sites”, “Wafers”, “Pangea”, “Silver Axe”, “Copycat”, rispettivamente in materia di contraffazione e frodi alimentari ed agroalimentari, commercio illecito on line, traffici di semiconduttori contraffatti, commercio illegale di farmaci, traffico di pesticidi dannosi per la salute, contraffazione di articoli sportivi legati agli ultimi campionati europei di calcio.
Di rilievo è anche il coinvolgimento del Corpo nel Ciclo Programmatico dell’Unione europea (c.d. “European Union Policy Cycle”), un progetto di durata quadriennale che mira al contrasto delle fenomenologie criminali che costituiscono una priorità d’intervento per i Paesi dell’Unione Europea, tra le quali figura anche la contraffazione e nel cui contesto la Guardia di Finanza ha assunto il ruolo di “capofila” per l’Europa.
Ulteriore elemento di interesse sul piano delle iniziative di contrasto alla contraffazione in ambito internazionale, è rappresentato dall’avvio di un progetto di collaborazione tra il Corpo e l’International AntiCounterfeiting Coalition (I.A.C.C.), l’organizzazione statunitense che si occupa di tutela della proprietà intellettuale supportando l’azione delle agenzie governative americane e delle imprese associate.
Lotta agli illeciti perpetrati attraverso internet
La Guardia di Finanza ha incentivato l’azione di contrasto alla contraffazione via web, avvalendosi del Nucleo Speciale Tutela Proprietà Intellettuale e del Nucleo Speciale Frodi Tecnologiche. Quest’ultimo Reparto, in particolare, assicura una costante attività di monitoraggio della rete, funzionale al contrasto di tutti i crimini economico-finanziari che vengono perpetrati sfruttando il web, tra cui, naturalmente, anche i traffici di merce contraffatta. Sul piano dei risultati, tra gennaio 2015 e il luglio 2016, i siti internet utilizzati nei traffici di merce contraffatta sequestrati/oscurati sono stati nel complesso 1.058, che si aggiungono ai 269 oggetto di analoghe misure cautelari nel 2014. Tra le più recenti iniziative sviluppate dalla Guardia di Finanza per arginare la diffusione della contraffazione nella rete vi è l’attivazione di uno specifico strumento informatico per il monitoraggio dei canali di distribuzione commerciale on line. L’applicativo permette di selezionare ed estrarre dal web elementi informativi espressivi di possibili condotte lesive dei diritti di proprietà intellettuale, attraverso un apposito motore di ricerca “semantica”.
Il Generale Giorgio Toschi, Comandante Generale della Guardia di Finanza, nel corso dellaudizione ha ricordato come: «…la strategia del Corpo contro la produzione ed il commercio di prodotti falsi e insicuri mira anche all’approfondimento di tutti profili irregolari connessi alla contraffazione, quali l’evasione fiscale, l’immigrazione clandestina, lo sfruttamento di manodopera, il riciclaggio ed il reimpiego di proventi illeciti. Chi acquista prodotti falsi finanzia la criminalità organizzata, contribuisce alla perdita di posti di lavoro, favorisce la stessa evasione. Massima attenzione quindi – ha aggiunto l’Autorità di vertice delle fiamme gialle – a tutti i fenomeni che arrecano danno alle imprese ed alla società civile.»
(Fonte: Comando Generale della Guardia di Finanza, 28 settembre 2016)
(EdP-mb)