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Delicato intervento di neurochirurgia eseguito con successo su un paziente affetto da neoplasia cerebrale, utilizzando un sistema tecnologico integrato da un braccio robotico. Tecnologia che potrà avere applicazione anche nella cura del Parkinson, distonie, tremore essenziale ed epilessia. Durata dell’intervento, un’ora.
La “Neurochirurgia“ dell’Azienda Ospedale Università di Padova, ha eseguito un delicato intervento di neurochirurgia robotica su un uomo di 54 anni affetto da un tumore cerebrale posizionato in sede profonda occipitale destra di tre cm. di diametro.
Il Prof. Andrea Landi, neurochirurgo, primo operatore dell’equipe chirurgica, ha condotto l’intervento per raggiungere la neoplasia del cervello, che non sarebbe stata altrimenti accessibile per via chirurgica tradizionale. Il Prof. Domenico D’Avella, direttore della Cattedra di Neurochirurgia/Università di Padova e la Neurochirurgia, diretta dal Dott. Franco Chioffi, hanno utilizzato un sistema tecnologico che consiste nell’integrazione del neuro-navigatore con un braccio robotico, in grado di allineare e posizionare autonomamente gli strumenti chirurgici, in questo caso la cannula per i prelievi bioptici.
L’utilizzo del braccio robotico, guidato da Andrea Landi – prof. associato di Neurochirurgia, seguendo le informazioni ottenute dalla navigazione cerebrale, ha permesso di eseguire la biopsia stereotassica con procedura mini-invasiva chirurgica, assicurando un’elevata precisione e riducendo i tempi operatori.
L’intervento si è svolto rapidamente, eseguendo un foro di accesso di pochi millimetri nella teca cranica raggiungendo il bersaglio. Sono stati eseguiti i prelievi bioptici con estrema precisione sul tumore profondo e sotto il continuo controllo visivo assicurato dal sistema di navigazione accoppiato al robot.
La biopsia è stata effettuata con successo, senza complicanze chirurgiche. I Neurochirurghi di Padova sono ora tra i pionieri di questo tipo di intervento. L’operazione, ben tollerata dal paziente, è durata solo un’ora grazie alla mini-invasività della tecnica applicata. La TAC cerebrale, eseguita come di consueto dopo l’intervento, ha confermato l’estrema precisione della biopsia.
L’intervento eseguito di recente, ha permesso di ottenere, attraverso il riscontro istologico, la diagnosi di natura del tumore e la sua caratterizzazione molecolare per impostare i successivi trattamenti, secondo criteri di “medicina personalizzata”.
L’equipe chirurgica che ha realizzato l’intervento robotico, era composta dal Prof. Andrea Landi, primo operatore, dai dottori Francesco Paoloni e Samuel Caliri, assistenti, dalla Dott.ssa Marzia Grandis, anestesista e dagli infermieri di sala Sabrina Fanton, Antonella Quatosi, Elena Zaramella.
Hanno collaborato inoltre in sinergia il Prof. Domenico D’Avella docente della Cattedra di Neurochirurgia dell’Università di Padova, oltre a diverse Unità Operative del Dipartimento di Neuroscienze: la “Neurochirurgia” diretta dal Dott. Franco Chioffi, la “Terapia Intensiva” diretta dalla Dr.ssa Marina Munari, la “Neuroradiologia” diretta dal Dott. Francesco Causin, la “Clinica Neurologica” diretta dal Prof. Maurizio Corbetta, nonché la “Neurologia” del Sant’Antonio, che aveva approfondito la situazione del paziente.
La tecnica stereotassica con assistenza robotica e navigazione on-line intraoperatoria è la naturale evoluzione tecnologica di procedure già di per sé molto sofisticate, ma che, grazie a tali innovazioni, possono ulteriormente raffinarsi in termini di precisione chirurgica, sicurezza per il paziente, mini-invasività, rapidità di esecuzione e riduzione dei tempi di degenza. La robotica, ampiamente utilizzata in diversi ambiti di chirurgia generale e specialistica, non è ancora entrata a pieno regime nella Neurochirurgia. Il gruppo di lavoro di Neuroscienze di Padova intende potenziare l’impiego dell’assistenza robotica, oltre che per le biopsie cerebrali, anche per eseguire impianti di elettrodi intracerebrali, metodica attualmente utilizzata in Azienda Ospedale Università di Padova, per la terapia del Parkinson, distonie, tremore essenziale, epilessia, e ancora: per posizionare elettrodi di profondità per la registrazione delle crisi epilettiche in previsione di interventi di chirurgia dell’epilessia; per posizionare microsonde laser per il trattamento fotocoagulativo di tumori cerebrali profondi, metastasi multiple, displasie corticali epilettogene ed altre lesioni intracraniche di difficile accesso chirurgico.
(Fonte e foto: Azienda Ospedale Università di Padova)
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