Prosegue senza sosta l’attività dell’Agenzia delle Dogane, con altre brillanti operazioni nel settore antidroga, contro gli illeciti valutari e contro l’esportazione di un reperto di valore scientifico museale
Il 17 marzo, nell’ambito dei controlli finalizzati alla repressione dei traffici illeciti di sostanze stupefacenti, i funzionari dell’Ufficio delle Dogane di Malpensa hanno sequestrato, in collaborazione con i militari della Guardia di Finanza, kg. 92,750 di khat. La sostanza, occultata in involucri di plastica, è stata scoperta all’interno di quattro bagagli di due passeggeri di nazionalità romena, provenienti da Nairobi (Kenya) via Addis Abeba (Etiopia). L’esito dell’analisi effettuata dal Laboratorio Chimico delle Dogane di Milano, su un campione rappresentativo, ha dimostrato che si trattava di stupefacente del tipo khat (catha edulis). I due viaggiatori sono stati arrestati e denunciati alla competente Procura della Repubblica.
In data odierna, nel corso dell’attività di contrasto agli illeciti valutari, i funzionari dell’Ufficio delle Dogane di Malpensa hanno scoperto, con la collaborazione dei militari della Guardia di Finanza, denaro non dichiarato per un importo complessivo di 200.000 euro, in possesso di una passeggera rumena, in arrivo presso lo scalo aeroportuale di Malpensa da Dubai (Emirati Arabi Uniti). Il contante era stato occultato nel bagaglio della donna, all’interno di alcune buste e di una confezione di profumo. Nel rispetto della normativa valutaria, che stabilisce l’obbligatorietà della dichiarazione per i trasferimenti di denaro contante pari o superiore a 10.000 euro, si è proceduto al sequestro del 50% dell’eccedenza, per un importo di 95.000 euro.
Sempre oggi, nell’ambito dei controlli doganali delle merci in uscita destinate agli Stati Uniti, i funzionari dell’Ufficio delle Dogane di Bergamo, in servizio presso la Sezione Operativa Territoriale di Orio al Serio, hanno sequestrato un “uovo originale ricomposto”, periziato dal Museo di Storia Naturale di Milano e dalla Soprintendenza per i beni archeologici per la Lombardia come reperto di indubbio valore scientifico museale. L’uovo è stato attribuito alla specie “Aepyornis Maximus”, uccello non volatore vissuto in Madagascar dal Pleistocene fino a epoche più recenti e ora estinto. Al reperto, contenuto in un plico in partenza per gli Stati Uniti, del valore dichiarato di 550 dollari, è stato attribuito in sede di perizia il valore di circa 100.000 dollari. L’esportatore è stato denunciato alla competente Procura della Repubblica.
(Uffcio Com.ne e Relazioni Esterne Agenzia delle Dogane e dei Monopoli) 19 marzo 2015
(EdP-mb)