Ricarica E-BUS all’Aeroporto Marconi di Bologna (foto: Dora Carapellese Comunicazione – Media Relations Specialist)
Bologna – Il progetto già operativo permette ogni giorno alle persone che viaggiano attraverso l’Aeroporto di Bologna di usufruire di mezzi speciali e delle infrastrutture di ricarica realizzate e gestite dal Consorzio Esperienza Energia (CEE). Oltre alla maggiore comodità e maneggevolezza di questi mezzi, è l’abbattimento di CO2 del 100% e il controllo in tempo reale dei consumi che rende il progetto un volano anche per tutte le altre strutture aeroportuali.
Nello specifico Enerhub, il compartimento di CEE dedicato alla sostenibilità e all’innovazione del settore della mobilità, ha implementato un’avanzata infrastruttura di ricarica per i mezzi speciali elettrici utilizzati nell’area aeroportuale (Airside), inclusa una stazione Fast da 240 kW in corrente continua dedicata alla ricarica dei nuovi autobus elettrici per il trasporto dei passeggeri. Questo progetto rappresenta una svolta significativa per il settore, rendendo l’Aeroporto di Bologna il primo in Italia a utilizzare il protocollo di comunicazione standard OCPP per la ricarica e il telecontrollo dei mezzi aeroportuali. Normalmente si utilizzano delle normali prese industriali, senza alcuna possibilità di telecontrollo sia sui consumi che su chi attiva il rifornimento.
“Le nostre stazioni di ricarica – racconta Fabio Zambelli, direttore del Consorzio Esperienza Energia (CEE), – con questo sistema permettono di associare delle tessere RFID ad ogni operatore abilitato e soprattutto mettono a disposizione un portale dedicato che tiene traccia dei consumi e dei risparmi energetici conseguiti con la scelta dei mezzi elettrici rispetto ai classici mezzi a gasolio.”
Risparmio energetico e impatto ambientale in numeri
Da quando è stato avviato il servizio, otto mesi fa, sono stati erogati 75.000 kWh, paragonabile al consumo medio annuo di 26 famiglie (2800 kWh/anno). Questa energia è 100% rinnovabile in quanto viene prodotta da impianto fotovoltaico, cogenerazione ed eventualmente certificati di Garanzia d’Origine (GO).
La stima del consumo che avrebbe avuto con l’infrastruttura tradizionale sarebbe stato di circa 130.000 kWh per lo stesso periodo, ovvero il consumo di 42 famiglie italiane. Il risparmio stimato è di 45.000 kWh ovvero il consumo annuo di 16 famiglie italiane.
“Considerando solamente il miglior rendimento energetico del motore elettrico (95%) – continua Zambelli – rispetto ad un tradizionale motore a gasolio (35%) si ottengono già notevoli benefici, ottenendo un risparmio del 60% di energia. Inoltre, il fatto che il mezzo speciale più energivoro è senz’altro il “Ground Power Unit” o “GPU”, ovvero una macchina che permette di produrre ed erogare energia elettrica agli aerei quando stazionano a terra senza essere connessa alla rete elettrica nazionale, l’energia risparmiata è ancora maggiore. I GPU a gasolio sono dei generatori di corrente con rendimento molto basso, mentre i GPU elettrificati sono a batteria e l’energia elettrica erogata dalle nostre stazioni è 100% prodotta da energia rinnovabile grazie all’impianto fotovoltaico di 120 kW + ulteriori 300 kW presto attivi e al cogeneratore presenti in loco. Dovremo però attendere che passi ancora un po’ di tempo – conclude ZAMBELLI – per avere dei numeri comparabili che mostrino la differenza tra la situazione precedente con protagonisti i mezzi a gasolio e quella attuale con l’inserimento dei mezzi elettrici. Una cosa è certa, a livello di CO2, utilizzando solo fonti rinnovabili l’abbattimento è del 100%, con un importantissimo beneficio ambientale.”
(Fonte: Comunicato Ufficio Stampa Dora Carapellese Comunicazione – Media Relations Specialist)
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