di Claudio Toselli – foto: archivio Toselli
Con il crollo del comunismo in Europa le nazioni dell’ex Patto di Varsavia hanno intrapreso il cammino verso la democrazia ed alcune sono addirittura entrate a far parte della NATO. I vecchi confini, una volta invalicabili che facevano parte della famosa “cortina di ferro”, sono spariti insieme alle nazioni satelliti dell’URSS come ad esempio la Germania Orientale o DDR e gli arsenali di origine sovietica sono stati demoliti per essere rimpiazzati da quelli occidentali.
Fra le nazioni dove tutt’oggi impera ancora il comunismo e chiuse ad ogni forma di giornalismo militare, la Korea del Nord e’ quella più impenetrabile nell’ambito militare anche se per dire la verità da qualche anno offre la possibilità agli appassionati di aviazione di poter visitare ampiamente la propria linea aerea nazionale Air Koryo e ogni tanto rende noto al mondo occidentale le stravaganze e le doti militari del Leader nazionale.
La Korean People’s Army Air Force/North Korean Air Force o in coreano Choson Inmin Kun Kongun, è la seconda branca dell’apparato delle Forze di difesa Nord coreane che conta di circa 110.000 uomini ed i propri velivoli sono di costruzione cinese o russa. La KPAF fu fondata il 20 agosto 1947 e ogni 20 agosto celebra la festa della propria creazione. Attualmente si presume che “sulla carta” abbia in forza dai 1.600 ai 1.700 aerei di differente tipo ma per lo più di non moderna costruzione. Inoltre per paura di defezioni, la scarsità di pezzi di ricambio e di carburante, soltanto un’esigua parte sarebbe effettivamente operativa.
L’effettiva difesa dello spazio aereo è affidato ai MiG29 (57 esemplari ricevuti) ed ai 60 MiG 23S. Per l’attacco ha in dotazione SU-17, SU-25, SU-7, SU-17, Nanchang Q-5. Per il bombardamento conta di vecchi Harbin H-5 (la copia cinese dell’IL-28 russo) e Ilyushin Il-28. I reparti da caccia utilizzano Chengdu F-7B, Shenyang F-5, Shenyang F-6, MiG-21, MiG-23 e 29. L’addestramento avviene con i moderni L-39, Mig-15 e Nanchang CJ-6, copia cinese dello Yak-18. I trasporti hanno in dotazione IL-76, l’AN-24 e l’AN-2. I reparti elicotteri contano di MiL Mi-24, Mil Mi-26, Mi-8/17, Mil Mi-14, Mil Mi-2, antiquati Harbin Z-5 e di circa 86 moderni MDF-500D importati dalla Germania.
A tutta questa flotta si devono aggiungere anche i velivoli della Compagnia di Bandiera Nord Koreana, AIR Koryo che utilizza Ilyushin Il-14, Il76-MD, Tupolev TU-154, 134, 204, Ilyushin Il -62M, Ilyushin IL-18 e Antonov AN-24.
Attualmente la KPAF ha un parco velivoli di tipo antiquato e si troverebbe ad affrontare in caso di un ipotetico confronto armato con la Corea del Sud, aerei modernissimi di produzione statunitense. La spina dorsale della KPAF sono i MiG 21 nelle varie versioni, i MiG -29 e 23 ed alcuni Su-25. Fare oggi una stima della reale forza dell’Aviazione della Korea del Nord è molto difficile perché spesso gli aerei sono inviati su altri aeroporti, ricoverati in rifugi sotterranei oppure occultati in differenti nascondigli e i più moderni usati con molta parsimonia. Pare che negli aeroporti siano utilizzate anche line-up di finti aerei per ingannare le ricognizioni di spionaggio sul territorio nord koreano.
Sostituire gli esemplari più antiquati non è molto semplice a causa dell’embargo sulle armi: infatti la Cina ha respinto la richiesta di acquisto di alcuni bombardieri JH-7, mentre è riuscito l’invio di MiG-21 e dei relativi motori per quelli già in dotazione alla KPAF, da parte dell’Iran e di Cuba.