Coltivazione di marijuana nel delta del Po: sequestrate dalla Guardia di Finanza 55 piante di canapa indiana, una persona arrestata.

L'elicottero NH500 della GdF in decollo (foto Guardia di Finanza)
L’elicottero NH500 della GdF in decollo (foto Guardia di Finanza)

Da tempo la Guardia di Finanza è alla ricerca di piantagioni di canapa indiana nel Delta del Po, con l’impiego di elicotteri della Sezione Aerea di Venezia e delle Unità Navali della Sezione Operativa Navale di Porto Levante.
Il Delta del Po si presta particolarmente per la coltivazione di “cannabis indica”, la cui crescita è facilmente occultabile nella fitta vegetazione di isolotti, anse, golene ed aree demaniali varie difficilmente raggiungibili, talvolta necessariamente solo utilizzando una barca.
Circa cento piante erano già state sequestrate questa estate dai finanzieri di Porto Levante, a seguito di avvistamento dall’elicottero della Sezione Aerea di Venezia, specializzati nell’individuazione area anche di poche piante di canapa, ancorché occultate nella vegetazione o in campi di mais.
L’ultimo colpo è stato inferto nei giorni scorsi, scoprendo e sequestrando una vera e propria piantagione di oltre cinquanta piante, realizzata su un isolotto nel Po, nel comune di Porto Viro.
Le piante erano perfettamente occultate nella vegetazione, ma sufficientemente visibili all’occhio esperto dei piloti delle Fiamme Gialle.
Grazie alle indagini conseguenti al rinvenimento, coordinate dalla Procura della Repubblica di Rovigo, è stato possibile organizzare idonea operazione per l’individuazione dei responsabili della piantumazione della “cannabis”, considerato che gli stessi dovevano necessariamente recarsi saltuariamente sul posto per controllare lo stato di crescita delle piante, se del caso innaffiarle e, in ultimo, tagliarle per ricavarne la sostanza stupefacente.
Nella serata di lunedì scorso è scattata l’operazione: personale della Sezione Aerea di Venezia in pattuglie automontate e della Sezione Operativa Navale di Porto Levante a bordo di due motoscafi, coadiuvati a terra da finanzieri della Tenenza di Adria, hanno sorpreso tre persone a bordo di un barchino, dopo che avevano appena reciso le piante sull’isolotto. Alla vista dei finanzieri i tre malviventi a bordo del barchino si sono dati alla fuga a tutta velocità inseguiti dal motoscafo del corpo. Dopo un rocambolesco inseguimento notturno nelle acque del Po, a causa dell’urto di un oggetto semisommerso che faceva spegnere temporaneamente il motore fuoribordo del motoscafo dei finanzieri, i tre fuggitivi riuscivano a guadagnare la riva e a scappare a piedi, dileguandosi nella vegetazione.
Tuttavia il barchino abbandonato veniva sequestrato con a bordo ancora 55 piante di “cannabis indica” appena tagliate, attrezzi vari da giardinaggio e le chiavi dell’abitazione di uno dei fuggitivi.
I colleghi a terra nel frattempo rinvenivano due scooters utilizzati dai coltivatori di canapa per raggiungere la darsena ove era ormeggiato il barchino. Dalle successive indagini, gli inquirenti risalivano in breve tempo all’identità di due dei tre responsabili, procedendo alla perquisizione domiciliare delle loro abitazioni, dove nella casa di uno dei due venivano rinvenute altre piante di marijuana ed attrezzature per l’essiccazione delle piante e la lavorazione della marijuana. G.B., di anni 36, veniva pertanto tratto in arresto per coltivazione, produzione e detenzione per la vendita di sostanze stupefacenti, mentre una seconda persona é stata denunciata a piede libero.
Nel frattempo le indagini proseguono per localizzare altri responsabili e individuare ulteriori piantagioni.

(Ufficio Stampa Guardia di Finanza, Reparto Operativo Aeronavale Venezia, 15 ottobre 2015)

(EdP-mb)

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