I partecipanti al Flight Safety Meeting 2023 del 15° Stormo dell’A.M. (Foto: Massimo Baldi)
di Massimo Baldi
Dopo alcuni anni di blocco a causa della pandemia da Covid 19, sabato 23 settembre è ritornato il Flight Safety Meeting 2023 organizzato dal 15° Stormo di Cervia, nella base dell’Aeronautica Militare dell’Aeroporto di Pisignano.
Questo evento, a cui hanno partecipato rappresentanti dell’Aviazione Civile, dell’Aeronautica Militare, della Polizia di Stato, della Guardia di Finanza e dell’Esercito, oltre a presidenti, consiglieri e soci piloti di aeroclub e associazioni dell’aviazione generale e VDS della zona, ha rappresentato un’occasione molto importante per confrontarsi sul tema fondamentale della sicurezza volo.
A margine dell’incontro abbiamo scambiato alcune parole col comandante della base, il Colonnello Pilota Andrea Giuseppe Savina, il quale ci ha illustrato in sintesi lo scopo di questo evento che consiste nel: “Coinvolgere gli aeroclub vicini alla base di Cervia per una condivisione di esperienze nell’ambito dell’attività di volo, mettere a confronto esperienza tra il volo militare e il volo civile, condividere gli eventi accaduti, i punti di vista su cui confrontarsi, che sono sicuramente fondamentali – ha sottolineato il Col. Savina -. Cioè la possibilità di partire dalla stessa passione per il volo, che è fondamentale, per arrivare a un approccio comune dell’attività di volo che comunque comporta dei rischi. Noi abbiamo regolamentazioni diverse tra militari e civili, anche perché l’obiettivo del volo è diverso, però voliamo e operiamo nello stesso ambiente ed è fondamentale innanzitutto conoscersi, avere la possibilità di rapportarci e contattarci per comunicazioni urgenti, poi disporre della stessa mentalità legata alla gestione del rischio: ed è proprio questo l’obiettivo di questi eventi che non sono solo su Cervia ma anche su altre basi dell’Aeronautica. L’ispettore di Sicurezza volo dell’Aeronautica, Generale di Brigata Aerea Roberto Di Marco, ha promosso questa attività in varie sedi, perché come sappiamo, l’Italia è una portaerei, per usare una metafora. Ci sono stati altri eventi di questo tipo in precedenza, fino al 2018 che è stato l’ultimo, poi c’è stata la fase del Covid che ha interrotto questa possibilità e quest’anno abbiamo ripreso con questo incontro che sicuramente ha avuto un buon successo.” Il Colonnello Savina a conclusione del suo discorso ha voluto sottolineare che: “Oltre all’Aviazione Civile sono stati invitati anche altri corpi dello Stato, Guardia di Finanza, Polizia di Stato, Esercito, tutti quelli che, come dicevo, operano in questo ambiente che è l’aria e hanno bisogno di riportare e condividere esperienze, scambiare punti di vista in maniera tale che si possa sempre migliorare in futuro.”
Abbiamo sentito anche il Tenente Colonnello Pierluigi Ruggeri, responsabile dell’Ufficio Sicurezza Volo di Cervia, che si è reso disponibile per approfondire qualche aspetto di ordine organizzativo del meeting, alla luce del successo di partecipanti ottenuto: “C’è stata una grande risposta da parte di tutti i club vicini – afferma il Ten. Col. Ruggeri -. Hanno partecipato Aero Club di Lugo, Professional Aviation School di Ozzano dell’Emilia, Aero Club Ravenna, Aero Club Volovelistico Ferrarese, Aero Club di Fano, Ali di Classe, Ready to Fly di Faenza, Campo volo Villafranca di Forlì, Aviosuperficie di Argelato, Aviosuperficie Settecrociari, Aviosuperficie Santarcangelo, più o meno tutta l’area che opera in zona, più il 7° Aves dell’Esercito di Rimini, il 3° Reparto Volo della Polizia di Stato di Bologna e la Sezione Aerea della Guardia di Finanza di Rimini, un bel ritorno; siamo nell’ordine di settantacinque, ottanta persone. In realtà questa risposta c’è già ormai da un po’ di anni – prosegue il Ten. Col. Ruggeri – perché organizziamo questo evento ogni anno, a parte il periodo in cui il Covid ci ha fermati e abbiamo ripreso quest’anno. Questa iniziativa è molto sentita; l’Aeronautica Militare organizza questo evento in tutte le basi e per il 15° Stormo sono già cinque o sei anni. All’inizio andavamo noi presso i club a tenere dei briefing di sicurezza volo. È un’attività molto interessante e seguita perché trattiamo argomenti di problematiche comuni relative alla sicurezza: le zone di volo, le separazioni tra aeromobili e tanto altro ancora, che sono elementi molto importanti, come sono molto interessanti anche gli argomenti che vengono trattati nella seconda parte del meeting di oggi, con l’intervento di un aero soccorritore dell’83° Gruppo che fornisce un’illustrazione pratica su quali sono quelle piccole accortezze da mettere in atto se uno si trova in difficoltà e deve per forza di cose andare in ‘sopravvivenza’. L’altro intervento – ha concluso il responsabile S.V. – è dello psicologo militare che fornisce una panoramica sulla dinamica dei gruppi e sulla gestione del rapporto interpersonale, in maniera tale da creare un contesto favorevole per la comunicazione all’interno degli ambienti di lavoro.
Il Flight Safety Meeting 2023
Verso le 9:30 hanno preso il via i lavori per il Flight Safety Meeting 2023 con una breve introduzione da parte del Tenente Colonnello Pierluigi Ruggeri, che ha lasciato il microfono al comandante della base, il Colonnello Pilota Andrea Giuseppe Savina, il quale ha voluto rivolgere un breve quanto caloroso saluto di benvenuto agli ospiti, accolti nell’hangar dell’83° Gruppo Volo, ricordando le motivazioni di questa fondamentale attività che vuole coinvolgere gli aeroclub vicini alla base di Cervia e le altre strutture dello Stato, mettendo a confronto le diverse esperienze partendo dalla passione comune per il volo.
II primo relatore della giornata è stato il Generale B.A. Amedeo Magnani, dotato di un lungo curriculum professionale, già comandante del 5° Stormo di Cervia e già capo dell’Ufficio Stampa dell’A.M., poi al vertice dell’Ispettorato per la Sicurezza del Volo (I.S.V.) e dell’Istituto Superiore della Sicurezza del volo, nonché esperto dell’Agenzia Nazionale Sicurezza del Volo ANSV, istruttore civile dell’AG e VDS presso scuole di volo, attualmente Safety Manager della Scuola di volo Professional Aviation Academy di Ozzano dell’Emilia (BO), che ha tenuto una lezione sul “Safety Risk Assessment” o valutazione del rischio per operare in sicurezza. Durante il suo intervento ha ricordato diversi episodi e presentato alcuni video di incidenti aerei dell’aviazione generale e Vds, soffermandosi sulle minacce inaspettate che possono capitare a chi vola, approfondendo anche aspetti fondamentali sull’Operational risk management process (OMR), ricordando inoltre la Heinrich Smith Theory sugli incidenti aerei e la Just Culture in AM, concludendo con alcuni preziosi consigli sulla sicurezza del volo: “predicare la S.V. e fare prevenzione”, “non aver paura di raccontare i propri errori”, evidenziando in proposito che esistono due categorie di piloti: “quelli che sbagliano e hanno l’umiltà e la saggezza di raccontarlo e quelli che sbagliano e non lo raccontano, oltre a una terza categoria, che non è stata ancora inventata, ovvero quella dei piloti che non sbagliano mai; in sostanza “…l’umiltà è la cosa più importante.”
Subito dopo è intervenuto il Ten. Col. Andrea Giordano, Ufficiale Sicurezza Volo ATM – Air Traffic Management (ovvero gestione del traffico aereo) una branca della sicurezza volo che l’Aeronautica ha voluto sviluppare, focalizzata sulla gestione del traffico aereo. Durante il briefing è stata fornita una panoramica sulla sicurezza volo dando anche un’immagine dell’attività dello Stormo a beneficio degli aeroclub che volano in zone coincidenti con aree di lavoro militare, approfondendo aspetti della sicurezza comprendenti le regole dell’aria per il volo VFR, soffermandosi su tematiche relative allo spazio aereo, alle tecniche di navigazione stimata e osservata, alla pianificazione VFR step by step, spiegando inoltre l’utilizzo di Metar e Taf, oltre a descrivere i tipi e le modalità di inoltro dei piani di volo e la gestione delle emergenze di volo. Tutti argomenti che, secondo il relatore, “convergono verso la medesima finalità, cioè cercare di innalzare il livello di percezione che ognuno di noi ha della sicurezza del volo.”
Nell’intervento successivo ha preso la parola il Responsabile S.V. Ten. Col. Pierluigi Ruggeri, che ha ripercorso brevemente la storia del 15° Stormo e i mezzi utilizzati, i compiti d’istituto e come questa unità esprime la sua operatività concorrendo alle operazioni di ricerca e soccorso e alla salvaguardia della vita umana, svolgendo anche attività di antincendio boschivo assieme alla Protezione Civile.
Un altro compito d’istituto è l’integrazione all’interno del dispositivo di difesa nazionale con la capacità “Slow Mover Interceptor” degli elicotteri, che rende fattibile l’intercettazione di aeromobili a bassa e bassissima velocità.
Durante il briefing il Ten. Col. Ruggeri ha mostrato le immagini di un video – realizzato durante la recente alluvione in Romagna – che sintetizza lo spirito del 15° Stormo, ripercorrendo poi le operazioni svolte in Italia e all’estero dall’Unità. Ha poi ricordato come è articolato lo Stormo e come sono organizzati i gruppi di volo S.A.R. esistenti in Italia, che in un raggio di circa due ore riesce a coprire quasi tutto il territorio nazionale.
Proseguendo nel suo discorso, l’Ufficiale ha illustrato caratteristiche e prestazioni degli elicotteri in dotazione, soffermandosi anche sulle principali dotazioni speciali di bordo dei mezzi, che comprendono il Night Vision Device (N.V.D) le missioni in volo notturno e il fondamentale Sistema MPDLS Artemis, che consente di intercettare i telefoni cellulari di persone disperse anche privi di collegamento ad una cella telefonica e un altro accessorio fondamentale per la ricerca notturna che consente di rilevare immagini termiche, oltre alle capacità operative degli equipaggi addestrati ad operare h24 anche in condizioni meteo marginali.
Continuando nel suo intervento Il Capo della S.V. di Cervia ha esaminato il tema della sicurezza del volo nel 15° Stormo, applicabile anche ai voli civili, con la disamina di alcuni punti ai quali fare particolare attenzione: pianificazione del volo; documentarsi sui Notam trasmessi; ricordare un principio basilare per i piloti, quale: “vedere ed evitare”; fare attenzione al pericolo della cosiddetta “sindrome della testa bassa”, invece di guardare fuori; effettuare chiamate radio chiare e secondo i canoni previsti; non avere timore a dichiarare un’emergenza; da ultimo utilizzare sempre il trasponder che “…se acceso può salvarti la vita!”; “l’importanza, nel campo della sicurezza del volo, di briefing e debriefing che sono fondamentali per ottenere una maggiore safety.”
E’ intervenuto anche il Commissario Luca Racchetti, vice dirigente e responsabile dell’operativo e Ufficiale Sicurezza Volo del 3° Reparto Volo della Polizia di Stato di Bologna, che ha partecipato come ospite assieme ad alcuni colleghi dello staff sicurezza volo. Con trent’anni di esperienza di lavoro sulle spalle, considerati i diversi casi di ultraleggeri dispersi in Appennino e prendendo spunto dalla relazione del Gen. Magnani, ha rivolto una raccomandazione ai presidenti delle associazioni di volo e ai piloti – diretta soprattutto alle piccole strutture, che non hanno la fortuna di disporre di uffici di Sicurezza Volo – per “cercare di interrompere questa catena… di rompere questa esasperazione del volo.”
Dopo la pausa pranzo, la giornata è proseguita con l’intervento del Ten. Col. Giovanni Gastaldo, del II° Ufficio Investigazioni dell’I.S.V. (Ispettorato Sicurezza Volo) come rappresentante di un’attività di grande rilievo nell’ambito della forza armata, il quale ha fornito informazioni sulle aree di lavoro in volo. In sostanza, ha rappresentato che da due anni l’Aeronautica militare ha aperto una discussione con ENAC ed ENAV sulla regolamentazione della pubblicazione delle aree dedicate dell’A.M., che attualmente non sono riportate sull’AIP e ciò significa che il mondo dell’AG e Vds potrebbe non conoscerne l’ubicazione, ancora di più il mondo dei droni. Discussione che è iniziata per cercare di standardizzare e uniformare le informazioni e renderle più condivise possibile.
L’area emiliano romagnola è quella che presenta il maggior numero di aree limitate e per questo è stato chiesto all’ENAC di ridurle del 30 per cento, uniformando forme e dimensioni. Con un diametro di 5 NM e quote standard, tali aree dovrebbero essere pubblicate sull’AIP purtroppo come “Dangerous”. E i droni non possono volare in quelle aree per motivi di sicurezza. Al riguardo, in questi ultimi tempi, è stato fatto un grande lavoro dall’A.M. per fare in modo che queste zone vengano indicate come aree dedicate all’”addestramento del personale aeronautico” e non come “Dangerous”.
In seguito ha preso la parola il Maresciallo Piosimone Ricci, aero soccorritore dell’83° Gruppo del 15° Stormo e istruttore di sopravvivenza in mare e montagna, partecipante ai soccorsi durante il periodo dell’alluvione in Romagna, che ha presentato una relazione su un argomento, definito dallo stesso troppo sottovalutato: l’”equipaggiamento minimo”, ovvero la dotazione basica necessaria per “offrire a un soggetto, in caso di incidente, una sopravvivenza per almeno 72 ore in attesa dei soccorritori”. Perché proprio 72 ore? Per il motivo che le squadre di soccorso aereo e terrestre proprio nei primi giorni hanno maggiori energie e confidano nel ritrovamento della persona dispersa ancora in vita. E la cosa è possibile se la predetta è dotata di una minima preparazione fisica e di un sufficiente equipaggiamento. L’obiettivo didattico della lezione è stato quello di descrivere le dotazioni minime necessarie per sopravvivere, contribuendo attivamente alla missione di ricerca e soccorso. Il disperso è l’attore principale e gioca un ruolo fondamentale nel fornire un aiuto ai soccorritori. Una precauzione importante è il rispetto della pianificazione del volo: solo rispettando scrupolosamente il proprio piano di volo aumentiamo le possibilità di esser ritrovati e recuperati in tempi brevi. Le possibilità di sopravvivenza dipendono anche dallo stato fisico e di salute della persona, dalla sua preparazione fisica e teorica, dall’ambiente in cui si trova e dall’equipaggiamento. Un telefono cellulare è uno strumento di sicurezza fondamentale anche se non esiste campo. L’importante è saper gestire la batteria e attivare il cellulare in presenza del rumore di aeroplani o di elicotteri. Il Maresciallo Ricci, dopo aver consigliato di portare sempre al seguito durante il volo una borraccia d’acqua, preferibilmente in metallo che è possibile scaldare con le basse temperature, una scatoletta di cibo e frutta secca, per recuperare energie e utilizzare all’occorrenza una combinazione termica per il freddo da conservare in uno zainetto, ha mostrato una serie di fotografie degli accessori indispensabili in dotazione al suo kit di sopravvivenza – facilmente reperibili da tutti -, che deve avere le seguenti caratteristiche: essere tascabile, ermetico, affidabile e al seguito.
L’ultimo dei relatori è stato il Luogotenente Fabio Di Guglielmo, psicologo militare del Servizio Sanitario dello Stormo e collaboratore del Reparto di Sicurezza Volo, che ha presentato durante il meeting un briefing sulle dinamiche dei gruppi, sul beneficio della coordinazione e collaborazione nei lavori di gruppo e sulla comunicazione; leve importanti da utilizzare quando ci si relaziona a bordo di un aeromobile ma anche all’interno di una piccola organizzazione come può essere un aeroclub.
Obiettivo di questa relazione è stato stimolare una riflessione sul concetto di gruppo e su tutte le interazioni che possono esserci all’interno. Cosa fondamentale che in questi gruppi, formati da due o più persone, devono esserci interazione e interdipendenza fra gli individui che lo compongono, condividendo uno scopo comune.
Al termine degli interventi, sono stati distribuiti gli attestati di partecipazione al Flight Safety Meeting 2023. Il primo è stato dato dal Ten. Col. Pierluigi Ruggeri, al comandante della base Colonnello Pilota Andrea Giuseppe Savina, che ha poi proseguito a consegnare personalmente i restanti attestati di sicurezza volo al Ten. Col. Giovanni Gastaldo dell’ISV, al Ten. Col. Mirco Drudi del 7° “Vega” dell’AVES – Aviazione Esercito di Rimini e al Ten. Col. Antonio Maggio della Sezione Aerea della Guardia di Finanza di Rimini; gli altri attestati sono stati consegnati dal Ten. Col. Ruggeri a tutti gli altri partecipanti al Meeting.
Al termine della cerimonia il Colonnello Savina ha preso la parola: “Ribadisco il mio ringraziamento a Pierluigi e ai suoi collaboratori e a tutto il personale dello Stormo che ha permesso questa giornata. Penso che quello che abbiamo visto finora sia più che positivo; ho visto molta curiosità, molto interesse. Gli argomenti trattati non vengono discussi ogni giorno e le nostre problematiche sono anche le vostre. Abbiamo lo stesso ambiente, sicuramente con scopi diversi ma l’aria e le regole che la interessano devono essere comuni e conosciute da tutti.” Dopo aver ringraziato e salutato i partecipanti, il Colonnello Savina ha auspicato che il prossimo anno si possa ripetere l’evento e ha rivolto un particolare saluto al Ten. Col. Gastaldo e all’Ispettore di Sicurezza Volo dell’Aeronautica Gen. Di Marco che ha permesso l’importante partecipazione del predetto ufficiale a questo meeting.
Durante il successivo spazio, condotto dal Ten. Col. Ruggeri e dedicato a chi voleva interagire con gli altri appassionati di volo per condividere le proprie esperienze, ha preso la parola, tra gli altri, il presidente dell’Aero Club “Francesco Baracca” di Lugo, Oriano Callegati, ed editore del nostro magazine che ha formulato un’interessante domanda: “Se vado a Lussino in aereo e ho un’emergenza in pieno Adriatico, con l’ELT attivato, quanto tempo devo stare in acqua prima che arrivi l’elicottero del S.A.R.?” ll Ten. Col. Ruggeri ha risposto che: “Il tempo che passa è in funzione del sistema di segnalazione. Se hai un sistema di segnalazione con sistema satellitare il segnale è quasi immediato all’ente del controllo, e se hai fatto il piano di volo ed effettuato una comunicazione radio è ancora più immediato. A questo punto scatta l’allerta, cioè l’’Alerfa’ e il ‘Detresfa’, le varie fasi di escalation, e viene attivata la cellula del SAR. Quindi ragionevolmente dal momento che cadi in acqua e arriva la telefonata, tempo 15 minuti siamo in volo. Anche se la ‘prontezza’ è di un’ora, di giorno l’equipaggio è qui e abbiamo fatto un’esperienza pratica che in 15 minuti l’elicottero decolla e per arrivare a metà Adriatico ci mettiamo altri 15-20 minuti, mezzora al massimo, quindi il nostro intervento è abbastanza rapido. Bisogna vedere la catena dal ‘Detresfa’ alla chiamata, ma penso che il tempo sia decisamente corto. Bisogna mettere in conto almeno due o tre ore, quindi se so che devo andare a fare la traversata e investo in un giubbetto, che in caso necessità mi aiuta a mantenere il galleggiamento e altre piccole accortezze, sicuramente le vivo meglio piuttosto che fare la rana fino a che non arriva qualcuno.”
A questo punto è intervenuto il Ten. Col. Andrea Giordano che ha spiegato dettagliatamente le varie fasi di “Incerfa” (di incertezza), “Alerfa” (avviso-allarme) e “Detresfa” (emergenza-pericolo), il quale ha soggiunto che: “Per arrivare direttamente al Detresfa, che è il momento in cui parte l’allertamento della catena di soccorso, è sufficiente dire ‘mayday mayday mayday, sto scendendo’, allora il controllore capisce che si saltano le prime due fasi di Incerfa e Alerfa e si arriva direttamente al Detresfa facendo partire la catena.”
Dopo questi lunghi anni di assenza del Flight Safety Meeting, è stato un vero piacere vedere l’aeroporto di Cervia animarsi nuovamente di persone entusiaste e interessate, a conferma di quanto sia importante la Flight Safety, un tema di grande importanza per tutti quelli che sono accomunati dalla grande passione per il volo. Salutando questa edizione del Meeting, il nostro sguardo è già rivolto al futuro e non possiamo fare a meno di pensare con partecipazione all’edizione 2024 che si preannuncia ancor più coinvolgente •
EdP-mb