Foto di rito dei partecipanti al Seminario sicurezza volo del 15° Stormo Cervia (Foto: Ufficio Pubblica Informazione 15° Stormo)
di Massimo Baldi
Cervia(RA) – Sabato 16 novembre, nel corso della mattinata, si è tenuto all’Aeroporto Militare “Cap. Urbano Mancini” di Cervia, sede del 15° Stormo dell’Aeronautica Militare, l’incontro per la sicurezza volo “Flight Safety Meeting 2024”. Scopo principale di questo appuntamento, il consolidamento dei rapporti tra i Reparti operativi dell’A.M. con le scuole di volo, gli aeroclub e le organizzazioni aeronautiche civili che svolgono attività aviatorie nell’area operativa delle basi, oltre a promuovere il più possibile una moderna e innovativa cultura della Sicurezza Volo, condividendo oltre alla passione di volare anche lo stesso cielo.
All’evento, che ha rappresentato l’occasione ideale per un confronto diretto sul tema della sicurezza del volo, hanno partecipato oltre ai responsabili e ai soci piloti di aeroclub dell’aviazione generale e VDS della zona, organizzatori di scuole di volo professionali, anche i rappresentanti dell’Aviazione Civile, dell’ANSV – Agenzia Nazionale per la Sicurezza del Volo, dei Carabinieri, della Polizia di Stato e della Guardia di Finanza.
Il meeting, organizzato nell’hangar dell’83° Gruppo Volo, è stato aperto dal Tenente Colonnello Pierluigi Ruggeri, Capo Ufficio Sicurezza Volo dello Stormo, che ha salutato e ringraziato i presenti per la loro partecipazione ricordando anche tutti quelli che hanno concorso all’organizzazione dell’incontro e gli ospiti intervenuti come relatori. Nel suo intervento il Ten. Col. Ruggeri ha effettuato una breve presentazione del 15º Stormo ricordando alcuni cenni storici del Reparto, i suoi compiti e le attività che svolge quotidianamente, i soccorsi e gli interventi effettuati dal 2023 ad oggi, comprendenti anche le due gravi alluvioni che hanno colpito la Romagna; nel seguito ha esaminato le apparecchiature elettroniche utilizzate a bordo degli elicotteri del Reparto, per le ricerche e i soccorsi di dispersi e le notevoli capacità operative raggiunte dallo Stormo con l’uso di sistemi elettronici all’avanguardia, unitamente all’utilizzo di moderne attrezzature di bordo. Un capitolo a parte lo ha dedicato anche a come è strutturata la catena di allertamento del S.A.R. – Search and Rescue, nelle sue varie fasi, ricordando che lo Stormo è presente con i suoi elicotteri su tutto il territorio nazionale. Ha proseguito poi accennando al Flight Safety Management System, un nuovo sistema di controllo della sicurezza volo adottato da qualche anno dall’A.M. al fine di analizzare in maniera sistematica eventuali criticità. Verso la fine del suo intervento il Capo sicurezza Volo ha condiviso un evento di Air Traffic Management (ATM) riguardante un accesso non autorizzato di un aeromobile civile, non in contatto radio con l’avvicinamento, a bordo del quale viaggiavano una coppia di coniugi rimasti feriti per un bird-strike avvenuto nei pressi della locale ATZ. L’ultraleggero volava con radio e trasponder spenti dato che la navigazione programmata non prevedeva di tenere accesi questi apparati. Un episodio che può essere spunto di riflessione per le organizzazioni civili affinchè gli aeromobili volino sempre sotto controllo radar, con radio e transponder sempre accesi, per poter allertare in tempo reale i soccorsi, e ove possibile, creare un referente interno alle organizzazioni civili che provveda alla raccolta delle notizie di incidenti e inconvenienti gravi al fine di attivare un flusso di comunicazione verso gli organi istituzionali preposti alla sicurezza del volo per poterli poi condividere a livello generale.
Nel prosieguo dell’incontro ha preso la parola il Tenente Colonnello Andrea Giordano, in servizio alla Sicurezza Volo/ATM della base di Cervia, il quale ha ricordato e commentato le regole dell’aria, gli spazi aerei locali, identificato tutte le zone di possibile presenza degli elicotteri del 15° Stormo e le zone Jet Routing per l’addestramento militare dei caccia, dove è obbligatorio volare con il trasponder sempre acceso. Inoltre ha affrontato l’argomento piani di volo, esaminando alcuni casi. Il Ten. Col. Giordano ha poi evidenziato che per le attività di intercettazione di aerei non identificati che volano a bassa velocità, invece dei caccia vengono utilizzati gli elicotteri dall’A.M. che hanno velocità compatibili con gli aerei dell’A.G. e soprattutto i VDS. Infine, per quanto riguarda la base di Cervia, ha esaminato l’Area Tattica Marche Nord, che è a Sud della Romagna, zona che come le altre in Italia non è proibita, ma è un’area militare ben delineata dove i piloti da caccia possono addestrarsi a bassissima quota (anche a 500 FT) e che richiede particolare attenzione e cautela da parte dei piloti di organizzazioni civili. Come il relatore precedente, ha sottolineato che è buona norma tenersi in contatto con l’ente di controllo dell’A.M., in questo caso con Bologna, oppure con Cervia per evitare incidenti. Ha concluso il suo intervento sottolineando quanto sia essenziale la conoscenza dell’aeromobile che si pilota, del suo manuale e di tutte le sue prestazioni, in termini di velocità e dei grafici di centraggio.
Subito dopo un breve coffe break e il tempo per ammirare l’elicottero esposto nell’hangar con il cockpit acceso (vedi foto sotto), ha preso la parola Cosimo Damiano Stella, pilota di VDS avanzato, che è intervenuto per parlare delle emergenze di volo, condividendo un evento a lui personalmente accaduto. Durante il decollo di un volo dall’aviosuperficie di Ali di Classe, per la fretta aveva involontariamente omesso l’utilizzo della check list; durante il decollo il canopy in plastica ad apertura laterale si è aperto causando danni all’ala. L’evento che poteva avere conseguenze molto gravi si è risolto felicemente con solo danni a cose. A conclusione del suo intervento il relatore ha evidenziato che l’esperienza fatta consiglia alcune raccomandazioni: è indispensabile dedicare le opportune tempistiche alla pianificazione del volo, effettuare sempre un controllo molto preciso e metodico delle check list, evitando i controlli a memoria, evidenziare le potenziali emergenze e come gestirle, condividere sempre con altri le esperienze negative di volo che potrebbero contribuire a salvare la vita ad altri piloti.
La mattinata è proseguita poi con la relazione del Tenente Colonnello Pilota Giulio Rosati, dal 2015 Air Safety Investigator dell’ANSV, l’Agenzia Nazionale della Sicurezza del Volo e pilota civile. Nel suo briefing ha illustrato quelli che sono i compiti dell’Agenzia, che è l’autorità investigativa per la sicurezza dell’aviazione civile dello Stato italiano, con i riferimenti normativi, la composizione dell’organico e che esiste oggi all’interno dell’ANSV una carenza di organico che si spera venga presto sanata; ha spiegato inoltre la differenza fra gli incidenti e gli inconvenienti gravi, sottolineando che le inchieste fatte dall’Ente vengono fatte solo al fine di prevenzione della sicurezza del volo e non sotto l’aspetto penale. L’Ufficiale ha poi proseguito ricordando che l’Ente emana raccomandazioni di sicurezza dirette ai vari enti e che tutte le raccomandazioni diffuse delle autorità investigative della UE per la sicurezza dell’aviazione civile e i relativi riscontri loro forniti dagli enti, vengono memorizzati secondo le norme in un database, lo SRIS (European Safety Recommendation Information System). L’investigatore in forza all’ANSV, che ha ricordato anche il successo ottenuto dal precedente Presidente dell’ANSV, il Prof. Bruno Franchi, riuscito a far firmare da circa 140 procure della Repubblica Italiana gli accordi operativi con l’Ente, ha menzionato i dati statistici degli interventi dell’ANSV dal 2023 a quest’anno. A conclusione del suo intervento il Ten. Col. Rosati ha esaminato due relazioni ANSV per gli incidenti di due aeromobili avvenuti, il primo per inosservanza delle regole dell’aria e il secondo a causa di un’esperienza limitata del pilota in relazione ai profili di missione e alle condizioni ambientali. Il primo incidente riguardava un incidente accaduto nell’agosto del 2018 a un aeromobile VDS, marca JMB tipo VL3 di fabbricazione Ceca. Il pilota, decollato alle 21:12’ locali, quindi al crepuscolo, dall’aeroporto di Venezia Lido, già chiuso al traffico, non si era accorto d’aver attraversato il finale 04R di Tessera ed era poi atterrato quasi al buio all’aeroporto di Padova anch’esso chiuso, effettuando sulla pista una “runway excusion” che causava la rottura del carrello. Il secondo incidente era occorso a un Piper PA-28 tra le Alpi del Trentino, nel dicembre 2022, ad alta quota, fortunatamente senza vittime, in cui il pilota, con all’attivo un’esperienza di circa 120 ore di volo, al rientro verso l’aeroporto di Belluno, in considerazione dell’orario e dell’approssimarsi della scadenza delle effemeridi decideva di procedere direttamente verso la base, invece di rispettare la propria rotta pianificata, imboccando una valle che non riusciva a superare impattando nella neve, sulla sommità del monte, a un’altitudine di circa 7070 piedi.
L’ultimo intervento programmato nella mattinata è stato curato dal 1° Maresciallo Roberto Serafini, della Sicurezza volo ed esperto di traffico aereo, operante nell’ambito delle investigazioni ATM. Il predetto ha sostenuto che nella sicurezza volo è importante esaminare tutti gli elementi per prevedere gli eventi che possano concorrere alla formazione di un incidente. Dall’esame dei rapporti per incidenti o inconvenienti gravi dell’ANSV emergono spesso elementi a carico dei piloti, quali l’inadeguata cultura, l’inosservanza delle regole, la sottovalutazione dei rischi e la sopravvalutazione delle proprie capacità. L’attività di prevenzione è sempre fondamentale. Al termine degli interventi dei relatori, il Ten. Col. Ruggeri ha provveduto a consegnare agli ospiti gli attestati di partecipazione al seminario di Sicurezza volo assieme alla fotografia di gruppo scattata durante la mattinata. L’appuntamento è per il “Flight Safety Meeting 2025”, che, senz’altro, sarà sempre più interessante e coinvolgente.
Airbus H225M Royal Netherlands Air Force (foto Airbus Helicopters)
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