Convegno “Tra cielo e mare – L’attività della componente aeronavale della Guardia di Finanza a contrasto dei traffici illeciti”

(foto Guardia di Finanza)
(foto Guardia di Finanza)

Il 21 luglio scorso, a Milano, all’interno del sito espositivo “EXPO 2015” presso il Teatro della Terra, si è svolto, alla presenza del Comandante Generale della Guardia – Gen. C.A. Saverio Capolupo, il convegno “Tra Cielo e Mare – L’attività della componente Aeronavale della Guardia di Finanza a contrasto dei traffici illeciti”.

Nel corso del consesso, organizzato e promosso dal Comandante dell’Italia Nord Occidentale – Gen. C.A. Luciano Carta, hanno preso la parola il Vice Ministro dell’Economia e delle Finanze – On. Luigi Casero; il Sottosegretario di Stato al Ministero dell’Ambiente e della Tutela del territorio e del mare – Dott.ssa Barbara Degani; il Direttore esecutivo di FRONTEX – Dr. Fabrice Leggeri; il Vice Direttore Generale dell’OLAF – Dr. Nicholas Ilett; il Prefetto Dott. Giovanni Pinto, Direttore Centrale dell’Immigrazione e della Polizia delle Frontiere della Polizia di Stato e per la Guardia di Finanza: il Capo del III Reparto – Gen. B. Stefano Screpanti, il Comandante del Comando Operativo Aeronavale – Gen. B. Antonino Iraso, il Comandante del Reparto operativo Aeronavale di Civitavecchia – Col. t. SFP pil. Roberto Bencivenni.

L’incontro è stata l’occasione per illustrare il ruolo unico della componente aeronavale e territoriale come combinazione irrinunciabile tra terra e mare per consentire al Corpo il pieno assolvimento delle sue missioni istituzionali. Questa unicità di ruolo e di linee d’azione – sul territorio e a mare – trova due ulteriori, importanti punti di saldatura.

Il primo rappresentato dalle qualifiche di Polizia Giudiziaria a proiezione generale, vale a dire estese ad ogni genere di reato, che fanno capo a tutti gli appartenenti al Corpo. Ne discende che i finanzieri di terra e quelli del comparto aeronavale hanno gli stessi obblighi di ricerca delle notizie di reato, assicurazione delle fonti di prova, tempestiva informazione dell’Autorità Giudiziaria e le medesime potestà d’intervento funzionali all’esercizio dell’azione penale da parte di quest’ultima. Conseguentemente, quanto ai contenuti d’ordine giuridico, il percorso formativo ed addestrativo degli uni e degli altri è identico.

Il secondo elemento di saldatura è dato dalle capacità investigative maturate dalle Fiamme Gialle in decenni di indagini di Polizia Giudiziaria svolte, sotto la direzione della Magistratura e con il ripetuto ricorso a tutte le tecniche istruttorie previste dal codice di rito, per il contrasto ai traffici di droga, di esseri umani, di tabacchi lavorati, di armi e di merce contraffatta. Traffici che, in massima parte, originano oltremare e transitano per il mare, ma che producono i loro effetti all’interno del territorio e che fanno capo ad organizzazioni criminali transnazionali la cui scoperta e disarticolazione presuppone un’azione operativa che – senza soluzioni di continuità – si sviluppi con la massima e rapida integrazione fra dispositivo di vigilanza a mare e strutture investigative sul territorio.

In buona sostanza, così come i Reparti Territoriali ed i Nuclei di Polizia Tributaria assicurano, ogni giorno, il presidio degli interessi economici e finanziari dello Stato e dell’Unione Europea ed il contrasto ai più pericolosi traffici illeciti su tutto il territorio nazionale, altrettanto fanno le unità navali ed aeree sul mare. E questo avviene nell’ambito di un dispositivo organizzativo ed operativo unitario, in cui i 15 Reparti Operativi Aeronavali, con le dipendenti 15 Stazioni Navali e 13 Sezioni Aeree, dialogano costantemente con i 102 Comandi Provinciali e le oltre 630 unità operative presenti sul territorio, scambiandosi informazioni, pianificando ed eseguendo interventi congiunti o coordinati, sotto il controllo dei Comandi Regionali ad essi sovraordinati.

Il coordinamento delle grandi operazioni sul mare e la ricognizione aeromarittima a largo raggio fanno capo al Comando Operativo Aeronavale di Pratica di Mare, da cui dipendono i Gruppi Aeronavali di Cagliari, Messina e Taranto e il Gruppo Esplorazione Aeromarittima, anch’esso con sede a Pratica di Mare. Attraverso il prezioso contributo apportato da questi Reparti, la Guardia di Finanza è diventata parte molto attiva del circuito di cooperazione europea per l’interdizione del traffico di migranti sotto l’egida di FRONTEX, l’Agenzia Europea per la gestione della cooperazione internazionale alle frontiere estere degli stati membri dell’Unione, prendendo parte, negli ultimi cinque anni, a 20 diverse attività della specie. Attualmente il Corpo sta coordinando, mediante l’International Coordination Centre di Pratica di Mare, due importanti operazioni internazionale FRONTEX per il contrasto ai flussi migratori illegali.

Inoltre, va evidenziato che l’esperienza sviluppata nella cooperazione sovranazionale ha permesso ai Reparti Aeronavali del Corpo di maturare una grande padronanza degli strumenti previsti dalle Convenzioni delle Nazioni Unite sul Diritto del Mare di Montego Bay del 1982, contro il traffico di stupefacenti firmata a Vienna nel 1988 e contro la criminalità organizzata transnazionale sottoscritta a Palermo nel dicembre 2000, con il “Protocollo addizionale” riguardante il traffico di migranti. Una padronanza non solo teorica ma operativa, coniugata con l’applicazione delle norme di diritto interno dettate dal Codice di Procedura Penale, in modo da realizzare, valorizzando le qualifiche di Polizia Giudiziaria dei finanzieri di terra e di mare, operazioni in grado di incidere concretamente sulle grandi organizzazioni criminali internazionali.

Ma la sinergia fra le componenti territoriale ed aeronavale non è esclusiva dell’azione di contrasto ai traffici internazionali, ma prevede l’azione in molteplici campi, tra i quali: l’indebito utilizzo di prodotti energetici per i quali sono previste agevolazioni in materia di accise; l’impiego di personale “in nero” a bordo delle navi; i casi di illegittima percezione di contributi a carico del bilancio nazionale ed europeo previsti per gli operatori del settore marittimo e della pesca, principalmente per la ristrutturazione del naviglio, gli impianti di acquacultura, la riconversione professionale del personale navigante e la demolizione dei pescherecci; le violazioni alla normativa ambientale ed i connessi illeciti di natura fiscale e finanziaria.

Inoltre, le unità aeronavali del Corpo sono parte attiva di un continuo scambio informativo con i Reparti territoriali, ai quali comunicano, elementi indicativi di un elevato tenore di vita fortemente sperequato rispetto ai redditi dichiarati, utilizzati per la selezione dei soggetti connotati dai più alti indici di possibile evasione fiscale, da sottoporre ai mirati approfondimenti. Detti elementi vengono poi condivisi con l’Agenzia delle Entrate, nel quadro della consolidata collaborazione fra due Istituzioni, per le sue autonome analisi ed elaborazioni.

L’intero comparto Aeronavale, quindi, permette all’Amministrazione Finanziaria nel suo complesso di incidere su fenomeni che altrimenti sfuggirebbero a controllo, per cui è anch’esso protagonista dei risultati conseguiti dal Corpo nel contrasto all’illegalità economico-finanziaria, oggetto di periodiche comunicazioni alle Autorità Parlamentari e di Governo.

(Guardia di Finanza, Comando Regionale Lombardia, Ufficio Operazioni – Sezione Stampa e Relazioni Esterne, 21 luglio 2015)

(EdP-mb)

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