Coronavirus: anche l’Aeroporto di Venezia riceve l’Airport Health Accreditation di Airports Council International

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In corso la procedura per l’ottenimento della certificazione anche all’aeroporto Catullo di Verona, che con Venezia costituisce un unico sistema aeroportuale del Gruppo SAVE
La certificazione riconosce l’impegno dello scalo nella tutela della sicurezza e salute di passeggeri ed operatori durante questo periodo di emergenza Covid-19

Il 15 agosto, primi in Italia, gli aeroporti di Venezia e Verona hanno introdotto il servizio di effettuazione tamponi per i passeggeri in arrivo dai Paesi a rischio. L’Aeroporto Marco Polo di Venezia, assieme agli scali di Bologna, Roma Fiumicino e Roma Ciampino, ha ottenuto un importante riconoscimento per il suo impegno nel fronteggiare la diffusione del Covid-19. L’Airport Health Accreditation consegnato allo scalo dall’Airports Council International, che rappresenta oltre 1.900 aeroporti a livello internazionale, certifica infatti l’efficacia dei protocolli e delle misure introdotti da SAVE, società di gestione dello scalo, che risultano del tutto allineati alle linee guida fornite dall’ACI Aviation Business Restart and Recovery e alle raccomandazioni dell’ICAOCouncil Aviation Recovery Task Force e dell’EASA (European Union Aviation Safety Agency)Come anticipato è in corso la procedura per l’ottenimento della medesima certificazione anche all’Aeroporto Catullo di Verona.

Parte integrante della valutazione da parte di ACI sono stati la pulizia e la disinfezione degli spazi aeroportuali, il mantenimento delle distanze fisiche, le protezioni in dotazione al personale, la comunicazione ai passeggeri. Dall’inizio dell’emergenza, SAVE ha costituito una task force dedicata, che si è concentrata sulla sicurezza di passeggeri e lavoratori con interventi che sono stati indagati e valutati positivamente da ACI. Tra questi, l’organizzazione degli spazi per garantire il distanziamento sociale, l’incremento delle attività di pulizia e disinfezione delle aree, i controlli della temperatura corporea con termoscanner, la distribuzione all’interno del terminal di gel igienizzanti, una nuova organizzazione delle aree check-in e di imbarco sia per il distanziamento dei passeggeri che per la protezione degli operatori, la fornitura di dispositivi di protezione individuale ai dipendenti dell’aeroporto, la segnaletica dedicata ai percorsi interni che sono stati parzialmente modificati, integrata da frequenti comunicazioni sonore e dal costante aggiornamento delle informazioni sul sito dell’aeroporto.
A tutto ciò si è aggiunta, in tempi più recenti, l’effettuazione dei tamponi ai passeggeri in arrivo da Grecia, Spagna, Croatia e Malta che, primi in Italia, gli aeroporti di Venezia e Verona hanno tempestivamente introdotto in collaborazione con le Ulss locali.
Siamo molto orgogliosi per questo risultato, che riconosce il lavoro portato avanti in questi difficili mesi da tutto il personale degli aeroporti gestiti dal nostro Gruppo” – dichiara Monica Scarpa, Amministratore Delegato del Gruppo SAVE – “La prontezza di reazione che abbiamo dimostrato rispetto ad una situazione nuova e in costante evoluzione è stata sostenuta dalla forte coesione tra tutti gli operatori presenti nei nostri aeroporti ed ha permesso di raggiungere standard di salute ed igiene elevati, a beneficio di passeggeri e dipendenti. In termini operativi, la complessità di questa esperienza, così piena di incognite e variabili, andrà certamente a costituire un tassello importante del complessivo patrimonio organizzativo dei nostri scali”.

(Fonte: Gruppo SAVE – Servizio Relazioni Esterne e Ufficio Stampa)

EdP-mb 

 

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