Le Forze Armate completano la terza struttura campale dall’inizio dell’emergenza sanitaria
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Su richiesta del Ministro della Difesa Guerini, lo Stato Maggiore della Difesa tramite il Comando Operativo di Vertice Interforze (COI) ha completato in meno di 72 ore la realizzazione di un posto medico avanzato a Jesi, grazie al pronto intervento della Brigata Marina S. Marco della Marina Militare, che ha provveduto alla progettazione, ai sopralluoghi, al trasporto da Brindisi via terra e al conclusivo montaggio della struttura presso l’Ospedale Carlo Urbani.
“Ringrazio il Ministro della Difesa per le parole di profonda riconoscenza del lavoro svolto dagli uomini e dalle donne delle Forze Armate che in silenzio stanno dando voce a fatti importanti come questa struttura nata in tempi molto brevi, ma senza dimenticare gli altri due ospedali da campo di Piacenza e Crema, ai molteplici e ai quotidiani trasporti aerei e via terra di personale e di materiali sanitari in ogni angolo della penisola, isole comprese, anche di quanto fornito con generosità dai Paesi della NATO e della Comunità internazionale, senza dimenticare la nostra prima linea rappresentata dai medici e dagli infermieri militari che tutti i giorni, senza sosta, nelle strutture militari e civili aiutano i cittadini a vincere la loro battaglia per la vita”. Ha dichiarato il Capo di Stato Maggiore della Difesa, Generale Enzo Vecciarelli.
A Jesi è stato realizzato un complesso sanitario funzionalmente autonomo con una capacità ricettiva di 40 pazienti, che ha visto l’impiego di circa 60 uomini e donne nelle operazioni di approntamento e 5 medici, 20 infermieri e altri 14 specialisti ed operatori tecnico sanitari che si andranno ad aggiungere al personale sanitario che al momento è operativo 24 ore su 24 negli ospedali da campo di Piacenza e Crema già realizzati dall’Esercito nei giorni scorsi in sole 72 ore.
La Difesa ha garantito la disponibilità di alloggi dedicati all’attività di sorveglianza sanitaria, distribuiti nelle strutture militari su tutto il territorio nazionale, a favore dei cittadini positivi al COVID-19 e quindi da sottoporre al necessario periodo di osservazione. Tali attività, effettuate da oltre 200 tra medici e infermieri, rientra nell’ambito delle attività di attuazione delle misure di contrasto all’emergenza nazionale tese a supportare il Servizio Sanitario Nazionale nell’acquisizione di ulteriori capacità in termini di personale e posti letto.
(Fonte: Ufficio Stampa Stato Maggiore Difesa) Foto: Stato Maggiore Difesa
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