Nave Marceglia in navigazione (foto: repertorio Marina Militare)
In linea con la direttiva del Ministro della Difesa sulla “Strategia di Sicurezza e Difesa per il Mediterraneo” emanata a maggio 2022, lo Stato Maggiore della Difesa ha deciso l’ampliamento sul piano strategico, operativo e tattico, dell’operazione di sorveglianza marittima “Mare Sicuro”, avviata il 12 marzo 2015, a cominciare dall’allargamento dell’area di operazione, che passa dagli attuali 160.000 a 2.000.000 km quadrati circa, comprendendo la gran parte degli spazi internazionali marittimi del bacino mediterraneo.
Ciò consentirà alla Marina Militare di garantire una strutturata presenza aeronavale, inclusi mezzi subacquei, in tutti i settori più cruciali della regione e compreso anche il Mediterraneo orientale, particolarmente significativo in relazione all’esigenza di proteggere rilevanti interessi nazionali e contribuire alla stabilità internazionale, in cooperazione con la NATO, l’Unione Europea, le Nazioni Unite e le altre coalizioni e alleanze cui l’Italia aderisce.
L’operazione “Mediterraneo Sicuro”, in piena continuità con la precedente, vede il dispiegamento di un dispositivo militare marittimo che annovera fino a sei tra navi e sommergibili, col supporto dei velivoli organici delle unità navali e dei velivoli della Marina Militare e dell’Aeronautica Militare basati a terra, per assicurare attività di presenza e sorveglianza, in applicazione della legislazione nazionale e dei vigenti accordi internazionali.
Tra i compiti da assolvere avranno particolare rilevanza la difesa delle linee di comunicazione marittime, il controllo del dominio subacqueo, la salvaguardia delle attività economiche di interesse in alto mare e la protezione delle flotte nazionali, mercantile e peschereccia, nonché dei mezzi appartenenti ad altri corpi dello Stato.
In un Mediterraneo sempre più centrale per gli equilibri internazionali, si amplia così il presidio marittimo che la Marina Militare assicura costantemente in alto mare, per il contrasto delle attività illecite e per contribuire, con le altre marine alleate, alla sicurezza e alla stabilità dell’intera area con la prospettiva di assicurare gli interessi nazionali anche a livello trans-regionale nel più ampio contesto del Mediterraneo Allargato.
Ciò anche attraverso il sinergico insieme di impegni interforze, interagenzia e internazionali in cui la Difesa, tramite la Marina Militare, è attivamente coinvolta e protagonista.
(Fonte e foto: Ufficio Pubblica Informazione – Stato Maggiore Difesa)
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