L’esercitazione “Joint Stars 17” (JS17) è concepita per addestrare i comandi e le forze sulle diverse tipologie di missioni che potranno essere oggetto di future operazioni nazionali, multinazionali e di coalizione.E’ una esercitazione nazionale interforze che integra più esercitazioni di Forza Armata e di componenti della NATO per il raggiungimento di una maggiore interoperabilità in ottica interforze, per massimizzare il valore addestrativo e per ottimizzare i fondi messi a disposizione si inserisce nel più vasto contesto delle maggiori esercitazioni di Forza Armata, per il conseguimento di ulteriori obiettivi di carattere interforze discendenti dalle direttive del Capo di Stato Maggiore della Difesa e nello spirito della Connected Force Initiative (CFI). Inoltre, la JS17 costituisce la sede per la valutazione della Capacità Nazionale di Proiezione dal Mare (CNPM) al fine del conseguimento e della certificazione della Interim/Initial Operational Capability (IOC), per lo sviluppo della capacità Theatre Ballistic Missile Defense (TBMD) in ottica Integrated Air and Missile Defence (IAMD), per l’addestramento dell’Italian Joint Force Headquarters (ITA-JFHQ) come Comando Interforze in grado di pianificare e condurre specifiche attività operative (del tipo Small Joint Operations-SJO/Noncombatant Evacuation Operations-NEO).La prima parte della JS17 si è svolta dal 10 al 15 giugno 2017, ed è stata del tipo Command Post Exercise/Computer Assisted Exercise (CPX/CAX) prevedendo anche la pianificazione e la condotta di una Small Joint Operation (SJO) – Air Heavy (AH) Theatre Ballistic Missile Defense (TBMD) oriented con l’impiego del Joint Force Air Component Commander (JFACC) di Poggio Renatico e il rischieramento al livello tattico di comandi e unità operative delle tre FFAA, in particolare:
- un sistema missilistico SAMP/T dell’EI;
- un’unità navale della Marina Militare classe Orizzonte/FREMM o, in alternativa, il Centro Campione di Centro di Programmazione della Marina Militare (MARICENPROG);
- un sensore radar AN/TPS-77 e relativo modulo di C2 dell’Aeronautica Militare.
La seconda parte della JS17, iniziata il 25 settembre in forma CPX, prosegue in forma Live Exercise (LIVEX – con unità rischierate) dal 16 al 27 ottobre ed è concentrata sull’addestramento al livello tattico delle forze per mezzo di attività seriali congiunte di Marina Militare e Aeronautica Militare e, primariamente, sulla valutazione della CNPM ai fini del conseguimento/validazione e della certificazione della IOC.
Prevede inoltre l’addestramento dell’ITA-JFHQ nella pianificazione e condotta di una Small Joint Operation (SJO) di tipo Noncombatant Evacuation Operation per l’assolvimento dei compiti istituzionali di detto comando.La JS17 fornirà l’occasione alle Forze Armate di dimostrare le loro capacità nel dimensionare, pianificare, preparare, schierare e sostentare comandi ed assetti in un contesto interforze.Inoltre il programma della LIVEX prevede anche il mutuo supporto addestrativo tra Forze Armate nel corso di eventi seriali al livello tattico condivisi (shared activity).
In particolare, nella seconda parte LIVEX, le esercitazioni sono:
- la “LAMPO 17”, per l’Esercito;
- la “MARE APERTO 2017”, per la Marina Militare;
- la “VEGA 2017”, per l’Aeronautica Militare.
Le Aree interessate dalla JS17 sono: Mar Tirreno, Roma, Taranto, Brindisi, Poggio Renatico, Trapani, Decimomannu, Pisa, Pratica di Mare, Amendola, Sigonella, Grosseto, Licola, poligoni militari della Sardegna.
*La CFI è un’iniziativa NATO, scaturita dal summit tenutosi a Chicago nel maggio 2012, volta a sostenere l’evoluzione delle capacità che la NATO dovrà possedere nel prossimo decennio. In particolare, la CFI si propone di mantenere e migliorare l’interoperabilità dei membri dell’Organizzazione, operando sui seguenti tre campi specifici:
- Expanded Education and Training, inteso quale attività formativo-addestrativa rivolta al singolo o a gruppi limitati di persone;
- Increased Exercises, inteso quale addestramento collettivo attraverso le esercitazioni;
- Better Use of Technology, il cui obiettivo è il miglioramento dell’interoperabilità attraverso l’utilizzo di tecnologie comuni che consentano di standardizzare i materiali e di poter operare secondo un approccio plug and play.