Esercito: il Metodo di Combattimento Militare (MCM) prezioso strumento per la sicurezza dei cittadini

• Parte integrante dell’addestramento individuale al combattimento del militare • Quattro le donne militari che hanno superato con successo il difficile percorso per diventare istruttore MCM

MCM durante una fase di apprendimento alla difesa con armi bianche (foto: Comando Brigata Paracadutisti “Folgore”) 

Il Metodo di Combattimento Militare (MCM) si è dimostrato uno strumento fondamentale sia nelle missioni internazionali sia nell’ambito dell’Operazione Strade Sicure. Centinaia sono infatti gli interventi effettuati applicando questo metodo di difesa e combattimento dai militari dell’Esercito durante le attività di vigilanza e di salvaguardia della sicurezza dei cittadini su tutto il territorio nazionale.
Il Motore e cuore nevralgico del MCM è a Pisa presso il Centro Addestramento di Paracadutismo (CAPAR) della Brigata Paracadutisti “Folgore” dove operano gli Istruttori MCM, responsabili dello sviluppo e del continuo aggiornamento delle metodologie di combattimento e della formazione del personale militare. L’ambita qualifica di Istruttore MCM abilita all’insegnamento della disciplina a favore di tutto il personale della Forza Armata.
Il Metodo di Combattimento Militare è una parte integrante dell’addestramento individuale al combattimento del militare ed è una metodologia “live”, in continua evoluzione, che recepisce periodicamente nuove tecniche per elevarne l’efficacia operativa. Tutti i militari dell’Esercito, devono aver superato un corso base di MCM a premessa dell’impiego operativo.
L’MCM è basato sul combattimento a distanza ravvicinata, recepisce tecniche mutuate da altri metodi di combattimento militare di altre Forze Armate, dalle arti marziali e dagli sport da combattimento. Le innovazioni sono il frutto delle esperienze di impiego reale, acquisite dal personale dell’Esercito impiegato nei teatri operativi, nell’ambito dell’Operazione Strade Sicure ma anche dagli scambi di esperienze con i più importanti Eserciti della NATO e non. Aspetti questi che garantiscono alla Forza Armata la leadership incontrastata in campo di addestramento individuale al combattimento anche a livello internazionale.
Particolare attenzione viene posta all’efficacia, alla semplicità d’impiego ed alla velocità d’apprendimento rispetto all’estetica dei movimenti, in aderenza al concetto del “prendi ciò che è utile e tralascia ciò che non serve”. L’MCM è fondamentale quando non ci sono le condizioni di sicurezza o la possibilità di impiegare armi da fuoco.
Il Metodo di Combattimento Militare è studiato per consentire al militare completamente equipaggiato la sopravvivenza sul campo di battaglia, anche senza l’impiego di armi da fuoco, prevede una formazione completa che alle tipiche tecniche di combattimento affianca lezioni sui traumi e sulla psicologia del combattente.
Il corso istruttori di 1° Livello si sviluppa su sette settimane di addestramento che prevedono attività diurne e notturne ambientate in vari scenari operativi e comprende diversi momenti selettivi e di sbarramento

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(Fonte: Comunicato Stampa, Esercito – Comando Brigata Paracadutisti “Folgore”  Sezione Pubblica Informazione) Foto: Brigata Paracadutisti “Folgore”
EdP-mb

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