Il Capo Dipartimento della Protezione Civile, ing. Fabrizio Curcio (foto di repertorio Protezione Civile)
di Massimo Baldi
Dopo quasi quattro anni trascorsi dalle improvvise dimissioni date come capo della Protezione Civile, l’ingegner Fabrizio Curcio torna al vertice del Dipartimento grazie alla nomina a sorpresa fatta dal neo presidente del Consiglio Mario Draghi.
In questi ultimi anni Fabrizio Curcio, 54 anni, una laurea in ingegneria e due master, uno in “European Civile Protectione Training programme High Level Coordination Course” e l’altro in “Sicurezza e protezione” e con una lunga esperienza in materia, era rimasto nel settore dirigendo il Dipartimento di Casa Italia, la struttura di supporto alla Presidenza del Consiglio per promuovere la sicurezza del Paese in caso di rischi naturali.
L’ingegner Curcio ha ripreso il suo posto come capo del Dipartimento in sostituzione del collega Angelo Borrelli, che nel 2017 lo aveva rimpiazzato.
Con questo avvicendamento, sembra evidente che il presidente Mario Draghi, voglia dare una svolta determinante all’organizzazione della Protezione Civile, in vista, verosimilmente, di un più pressante coinvolgimento di questo fondamentale apparato dello Stato nella gestione delle emergenze e nello specifico della pandemia da Covid-19 che continua a mostrare elevati segnali di gravità.
L’ing. Curcio avrà un duro compito che l’aspetta nei mesi a venire. Ma non è nuovo a questi tour de force che ha sempre svolto con grande passione, impegno e spirito di sacrificio, spesso in azione sul campo “H24”, con un’esperienza maturata in tanti anni di carriera iniziata come funzionario nel Corpo dei Vigili del Fuoco, impegnato con la colonna veneta della Protezione Civile nel terremoto di Umbria e Marche, e poi, nel 2000, come coordinatore nel Giubileo e nel 2002 per il vertice Nato-Russia a Pratica di Mare. Nel 2007 è chiamato a dirigere la segreteria del Dipartimento che aveva a capo Guido Bertolaso, e nel 2008 diviene capo delle emergenze della Protezione Civile allora diretta dal prefetto Franco Gabrielli. Gli anni a seguire l’hanno visto all’opera in prima persona nel terremoto de L’Aquila, nel 2009, nell’alluvione di Messina, della Toscana e della Liguria e nel terremoto in Emilia nel 2012. Nominato capo del Dipartimento della Protezione Civile nel 2015, ha vissuto da protagonista gli anni difficili dei terremoti in centro Italia (Amatrice e Accumoli, in provincia di Rieti), dell’Umbria e delle Marche nel 2016 e della tragedia dell’Hotel Rigopiano nel 2017.
La prima prova che attende molto presto il ritrovato Capo del Dipartimento, probabilmente sarà quella di organizzare il personale e le molte migliaia di volontari della Protezione Civile che saranno impegnati nei mesi a venire nella distribuzione dei vaccini anti coronavirus.
L’uomo giusto al posto giusto.
EdP-mb