Finmeccanica: protezione della proprietà intellettuale delle PMI dal rischio cyber

• Al centro del convegno “Sistemi di difesa cibernetica per le PMI”, organizzato da CESTUDIS insieme a Finmeccanica, le strategie per difendere le PMI dalla minaccia informatica
• Secondo studi di settore, queste imprese sono il bersaglio preferito degli hacker: il 71% di tutte le violazioni dei dati sono contro le aziende con meno di 100 dipendenti
• Solo una collaborazione sistematica con la grande industria e le istituzioni può garantire a queste realtà un’adeguata protezione
• Finmeccanica eroga servizi di cyber protection a più di 1500 piccole e medie imprese

L’analisi delle vulnerabilità incontrate in ambito cyber dalle piccole e medie imprese italiane è stata al centro del convegno “Sistemi di difesa cibernetica per le PMI”. Organizzato dal Centro Studi Difesa e Sicurezza CESTUDIS, presieduto dal gen. Luigi Ramponi, in collaborazione con Finmeccanica, il convegno ha visto impegnati esponenti del mondo istituzionale e del settore privato.

(foto repertorio Finmeccanica)
(foto repertorio Finmeccanica)

Secondo studi di settore, infatti, le piccole e medie imprese sono il bersaglio preferito degli hacker: il 71% di tutte le violazioni dei dati, tese soprattutto all’acquisizione fraudolenta di conoscenze e proprietà intellettuale, sono contro le aziende con meno di 100 dipendenti. Si tratta di una fetta importante del sistema economico nazionale, sia per il loro grande numero – rappresentano oltre il 90% del tessuto industriale italiano – sia per il bagaglio di competenze che le caratterizza. Un patrimonio che deve essere adeguatamente protetto dalle minacce che possono svilupparsi nei suoi confronti in campo cibernetico.

La frammentazione, le limitate dimensioni e disponibilità finanziarie individuali di queste entità comportano l’esigenza di mettere a punto un efficace sistema di difesa e protezione cibernetica coordinato da quegli enti esterni che, per capacità tecnologiche e finanziarie, hanno già avuto modo di organizzarsi per fronteggiare i rischi provenienti dalla rete.

Parte da questo assunto la relazione di Andrea Biraghi, capo della Divisione Sistemi per la Sicurezza e le Informazioni di Finmeccanica, che individua nello spionaggio cibernetico una nuova e reale minaccia per le piccole e medie imprese italiane e propone un approccio collaborativo tra queste, la grande industria e le istituzioni, per garantire modelli di protezione allo stato dell’arte e, di conseguenza, mantenere un livello adeguato di competitività per queste realtà e per il Paese intero, con costi e investimenti controllati.

Finmeccanica nella Cyber Security

Con infrastrutture dedicate in Italia e nel Regno Unito, Finmeccanica è partner tecnologico di istituzioni governative e organizzazioni commerciali e finanziarie per attività di prevenzione, monitoraggio e gestione della sicurezza cyber. E’ inoltre parte di numerose istituzioni e network nazionali e internazionali attivi nel settore.

Esperienza chiave compiuta da Finmeccanica è il programma NATO Computer Incident Response – Full Operational Capability (NCIRC – FOC), che garantisce la sicurezza delle informazioni e delle infrastrutture ICT dagli attacchi cyber in 52 siti della NATO in 29 diversi paesi. Operativo da maggio 2014, il programma è in continua espansione e rappresenta la più grande iniziativa in questo ambito che sia mai stata realizzata al di fuori degli Stati Uniti.

Recentemente, inoltre, il Ministero della Difesa britannico ha scelto Finmeccanica per difendere le sue reti da attacchi e incidenti informatici.

(Fonte: Ufficio Stampa Finmeccanica, 18 marzo 2016)

(EdP-mb)

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