Aeroporto Leonardo da Vinci di Fiumicino (foto repertorio ADR)
Il rallentamento nella diffusione del Covid-19 in Italia e all’estero, unito ad un’ampia copertura vaccinale, rappresentano i fattori principali che stanno portando ai primi annunci di superamento delle restrizioni sui viaggi, oltre all’ipotesi di un’estate senza green pass. La prospettiva per il comparto aeroportuale nazionale, elemento essenziale della filiera del turismo italiano, di una ripresa che sembra ormai dietro l’angolo, e che purtroppo dovrà probabilmente fare i conti anche con gli effetti del terribile conflitto che ha colpito l’Ucraina, sono stati gli argomenti al centro del convegno on-line dal titolo “Gli aeroporti oltre la pandemia: come ripartire?”, organizzato da Aeroporti 2030, l’associazione che riunisce gli scali di Roma, Venezia, Treviso, Verona e Brescia, costituita per promuovere una visione innovativa e sostenibile del comparto aereo, in collaborazione con Inrete, società specializzata in lobbying e advocacy.
Il webinar, tenutosi nel pomeriggio di ieri, lunedì 28 febbraio, è stato moderato da Alfonso Celotto, Presidente di Aeroporti 2030, il quale in apertura dei lavori ha dichiarato: “Questo evento, che fa parte di un ciclo di convegni organizzato da Aeroporti 2030, vuole essere l’occasione per stimolare un confronto su tematiche di interesse per il comparto aereo e per avviare un confronto fra i soggetti pubblici e privati che sono interessati alla sua crescita e al suo sviluppo sostenibile. La recente ordinanza del Ministro Speranza, in vigore da domani primo marzo – ha proseguito il presidente di Aeroporti 2030 – segna sicuramente un passaggio importante verso la normalizzazione e la ripartenza del nostro settore, soprattutto nella connettività internazionale. Dopo infatti 25 mesi dalla dichiarazione dello stato di emergenza, possiamo tornare a viaggiare per turismo da e verso numerosi Paesi prima contenuti nella Lista “E”, mentre i viaggiatori che provengono dall’estero non sono soggetti ad obbligo di tampone o di quarantena se forniscono prova dell’avvenuta vaccinazione. A maggior ragione oggi, che ci troviamo purtroppo ad assistere ad un terribile conflitto che genera profondo dolore e nuovi timori, gettando nuovamente un manto di incertezza sul futuro – ha concluso- dobbiamo lavorare insieme per sostenere il comparto aereo.”
Il Ministro del Turismo Massimo Garavaglia, che non è potuto intervenire a causa della concomitanza con il CDM convocato d’urgenza per trattare la crisi in Ucraina, ha inviato un indirizzo di saluto, evidenziando che “la stringente attualità del conflitto rischia di avere forti ripercussioni anche sul settore turistico, già duramente provato dalla crisi pandemica. In tale contesto di rinnovata incertezza e di grave preoccupazione, il Ministro ha comunque ribadito l’impegno del Governo a sostenere l’intero comparto, evidenziando come la caduta delle ultime restrizioni darà in ogni caso respiro agli operatori del settore turistico, stimolando la ripartenza dei flussi di viaggiatori in arrivo nel nostro Paese. L’auspicio è che l’iter verso la totale riapertura possa procedere secondo le tappe programmate e che entro la prossima estate possano nuovamente registrarsi volumi pari a quelli pre-pandemici, lasciandoci alle spalle l’emergenza sanitaria e la crisi bellica.”
Dal convegno on-line è emerso forte il bisogno di programmazione, utile a rendere effettiva la ripartenza dell’intero settore e a favorire la competitività del sistema aeroportuale nazionale, che copre un ruolo di importanza strategica per tutta l’economia italiana.
Pierluigi Di Palma, Presidente di ENAC, ha confermato l’impegno, sia a livello nazionale che internazionale, ad accelerare la ripresa del settore del trasporto aereo, parte essenziale della filiera del turismo, favorendo la ripartenza dell’aviazione civile e la ripresa delle sue imprese anche a tutela dei lavoratori: “Il rafforzamento dell’attività regolatoria da parte di Enac va di pari passo con un impegno volto a semplificare i procedimenti ed a velocizzare le istruttorie, rafforzando l’efficacia dell’azione amministrativa a favore dei soggetti che operano nel settore e a beneficio della qualità dei servizi e della tutela dei diritti dei passeggeri, con particolare attenzione ai PRM, la cui centralità è elemento distintivo dell’azione dell’ente. In questo percorso si colloca da ultimo la decisione di Enac di erogare, superando difficoltà burocratiche, un anticipo dei ristori per danni da Covid-19 patiti dalle imprese aeroportuali, tra le più colpite dalla crisi scaturita dall’emergenza sanitaria.”
Altro tema oggetto della discussione tra i relatori la necessità di interventi strutturali in grado accompagnare il superamento delle restrizioni sui viaggi, già annunciato in diverse occasioni dal Governo italiano, nell’ottica di tornare quanto prima ai flussi turistici del 2019.
Presente al webinar anche Monica Scarpa, AD del Gruppo SAVE, che gestisce gli scali del Polo aeroportuale del Nord Est, la quale ha sottolineato l’importanza di lavorare insieme per la ripresa: “Oggi stiamo assistendo a un progressivo miglioramento della situazione determinato dalla diffusione della vaccinazione, per questo riteniamo che l’accento del nostro agire, come operatori aeroportuali e turistici, si debba sostenere sul concetto di ‘Sistema’. Per il turismo e la sua ripresa – ha proseguito – significa ‘lavorare insieme’, trasversalmente, gli aeroporti con le compagnie aeree ma non solo, con le istituzioni a tutti i livelli, locale, regionale e nazionale. L’occasione delle prossime Olimpiadi invernali non deve essere sprecata: Il Veneto avrà l’occasione per rappresentare in questo senso un modello, concentrandosi sulla riuscita dei Giochi, nel contempo coordinandosi come sistema per alimentare e gestire nuovi flussi turistici. Come Gruppo Save – ha concluso – nel costituire il Polo aeroportuale del Nord Est, comprensivo degli aeroporti di Venezia, Treviso, Verona e Brescia, stiamo portando avanti con Rfi il progetto di collegamento dell’aeroporto di Venezia con la rete ferroviaria, che sarà pronto proprio per le Olimpiadi 2026.”
Giacomo Trovato, Country Manager Italy and South-East Europe di Airbnb, ha inquadrato il suo punto di vista: “La pandemia ha avuto un impatto fortissimo sui settori del turismo e dei trasporti. Per quanto riguarda la ripresa dei flussi, soprattutto internazionali, la normalità è ancora lontana, ma l’avvicinarsi della stagione estiva e il graduale dissolversi delle restrizioni che la pandemia ci lasciano ottimisti. Sono inoltre convinto che le nuove tendenze dell’abitare e del viaggiare – penso in particolare ai soggiorni a lungo termine – siano destinate a influenzare il mercato negli anni a venire, e che costituiscano una preziosa opportunità per l’Italia. È importante come sistema paese per non restare indietro rispetto alle altre destinazioni europee che stanno già varando iniziative per attrarre smart worker e nomadi digitali.“
L’Amministratore Delegato di ITA Airways, Fabio Lazzerini, partendo dal risultato di alcuni recenti studi che hanno rilevato una propensione positiva a ritornare, nel 2022, alle abitudini di viaggio pre-pandemia o in alcuni casi ad aumentare il numero di viaggi, ha salutato con favore l’allentamento delle restrizioni deciso nei giorni scorsi sia a livello comunitario che nazionale. “Le performance registrate dalla Compagnia nei suoi primi quattro mesi di operatività sono state positive e sono culminate con il risultato di prima compagnia in Europa per puntualità (96,1% di voli atterrati in orario) e prima al mondo per regolarità (99,6% di voli operati) a gennaio 2022. Anche guardando in una prospettiva futura intendiamo mantenere questi standard e migliorare costantemente le performance della nostra compagnia. Siamo convinti che sia fondamentale sviluppare un nuovo turismo sostenibile e di qualità, in collaborazione con la filiera turistica italiana, per il rilancio economico del comparto e del Paese.”
Nel corso del webinar sono stati illustrati alcuni dati importanti che fanno capire quanto ha sofferto il comparto negli ultimi due anni e quali potrebbero essere le prospettive future, sulle quali intervenire quanto prima. Nel 2019 gli scali nazionali hanno visto transitare 193 milioni di passeggeri. Nei successivi due anni, nel pieno della pandemia, i numeri sono stati radicalmente diversi: nel 2020 il flusso passeggeri è arrivato a raggiungere un totale di 52 milioni, a fronte dei poco più di 80 milioni del 2021. Numeri che dimostrano da soli quanto la crisi pandemica abbia colpito il comparto, tra i più penalizzati, e quali siano i margini di miglioramento e gli obiettivi da raggiungere nel breve periodo per far ripartire a pieno l’intero settore aeroportuale italiano.
(Fonte: Ufficio stampa Inrete – Relazioni Istituzionali e Comunicazione)
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