Un altro durissimo colpo è stato inferto al traffico internazionale di sostanze stupefacenti dai Finanzieri del Comando Provinciale di Roma che, negli ultimi trenta giorni, hanno intercettato, presso lo scalo internazionale “Leonardo da Vinci”, quasi 50 chili di eroina destinati al mercato italiano, arrestando 11 tra corrieri e destinatari finali della droga.
L’attività delle Fiamme Gialle del Gruppo di Fiumicino, in collaborazione con il personale del locale ufficio dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, accende i riflettori sul ritorno al consumo di eroina che, tra le droghe pesanti, è quella con i maggiori effetti deleteri sul corpo umano generando più rapidamente l’assuefazione e creando forte dipendenza, fisica e psichica. Negli ultimi venti anni, i decessi dovuti al consumo di questo oppiaceo sarebbero, infatti, diverse migliaia in Europa e nel Mondo. Ampio il repertorio degli espedienti adottati per tentare di superare la rete dei controlli: dagli oltre dieci chili di eroina rinvenuti all’interno di un doppiofondo ricavato nel bagaglio di un cittadino afghano proveniente dal Pakistan, al pericolosissimo ingerimento di 60 ovuli della stessa droga, per un peso complessivo di oltre un chilo, da parte di un passeggero nigeriano in arrivo da Lagos, scoperto, e così salvandolo da potenziali incidenti letali, solo grazie al controllo ai raggi X. Grazie all’elevata purezza delle varie partite sequestrate, le organizzazioni criminali avrebbero immesso sul mercato oltre 2 milioni di dosi, con potenziali guadagni stimati in circa 6 milioni di euro.
La recrudescenza del consumo di eroina, in netta controtendenza rispetto al consumo di cocaina degli anni più recenti, desta preoccupazione anche per il rilevante impatto sociale. La sua azione inibitoria sul comportamento emotivo e motivazionale, esclude, infatti, i giovani dalla vita relazionale, distaccandoli progressivamente, e velocemente, dalla realtà.
(Ufficio Operazioni, Comando Provinciale Guardia di Finanza, Roma, 26 settebre 2015)
(EdP-mb)