Sventata dalle Fiamme Gialle l’immissione sul mercato di oltre un milione di prodotti nocivi e pericolosi
Oltre un milione di prodotti sequestrati, tra dispositivi medici, integratori alimentari, articoli di alta gioielleria e ricambi meccanici, è il bilancio di una serie di attività di contrasto alla contraffazione eseguite dai Finanzieri del Comando Provinciale di Roma presso l’aeroporto “Leonardo da Vinci”.
Seicentomila “condom” sono stati rinvenuti in confezioni imitanti alla perfezione i brand di note multinazionali, con tanto di foglietti illustrativi che erano in grado di ingannare anche l’occhio più esperto. Gli esami di laboratorio eseguiti con la collaborazione delle case produttrici e dell’Azienda Regionale ARPA-LAZIO, hanno fatto emergere che i dispositivi erano stati malamente sterilizzati e fabbricati con procedimenti chimici altamente nocivi per la salute, oltre che inidonei a garantirne le caratteristiche di sicurezza.
I “falsari”, con stabilimenti di produzione situati nella Repubblica Popolare Cinese, si sono serviti di speciali macchinari in grado di riprodurre alla perfezione i loghi delle case “DUREX” e “VIA-ANANAS”, in grado di ingannare anche l’occhio più esperto.
Risalendo la “filiera del falso”, si è giunti ad individuare anche il deposito ubicato in Albania, utilizzato per lo stoccaggio e lo smistamento dei preservativi, che venivano commercializzati anche via web da parte di siti specializzati. Sottoposte a sequestro anche 500.000 pasticche di integratori alimentari contraffatti destinati al mercato europeo e del nord Africa, 20.000 cuscinetti a sfera a rulli conici contraffatti e 150.000 articoli di alta bigiotteria, che avrebbero invaso il mercato della Capitale.
Sono venti le persone, per lo più di etnia cinese, denunciate alla Procura della Repubblica di Civitavecchia, per i reati di importazione nel territorio nazionale di prodotti contraffatti e ricettazione.
Se i dispositivi medici e gli integratori alimentari contraffatti sequestrati dalle Fiamme Gialle di Fiumicino fossero stati immessi in commercio avrebbero potuto mettere a repentaglio la salute dei consumatori finali.
(Comando Provinciale Guardia di Finanza Roma, Ufficio Operazioni – 7 luglio 2015) foto G.d.F.
(EdP-mb)