I 40 anni del 1° reggimento Aviazione dell’Esercito “ANTARES”

Festeggiato a Viterbo il 40° anniversario della fondazione del 1° reggimento dell’Aviazione dell’Esercito “Antares”

Foto 4 - 40° Anniversario ANTARES
Un’immagine della cerimonia di celebrazione del 40° Anniversario ANTARES

Si è svolta ieri mattina, 1 febbraio 2016, presso l’hangar 1 dell’aeroporto “Fabbri” di Viterbo, la celebrazione del 40° anniversario di fondazione del 1° reggimento Aviazione dell’Esercito “Antares”.

Foto 1 - 40° Anniversario ANTARES
La deposizione della corona d’alloro per i caduti
Foto 7 - 40° Anniversario ANTARES
Il Generale De Angelis, primo comandante dell’unità
Foto 8 - 40° Anniversario ANTARES
Il 20° Comandante di reggimento, Col. Antonio Del Gaudio, durante il suo discorso
Foto 6 - 40° Anniversario ANTARES
L’omelia del cappellano militare Don Giuseppe Balducci
Foto 3 - 40° Anniversario ANTARES
L’hangar 1 dell’aeroporto “Fabbri” di Viterbo, durante la celebrazione del 40° anniversario di fondazione del 1° reggimento Aviazione dell’Esercito “Antares”

La cerimonia è iniziata con la deposizione di una corona di alloro per ricordare e rendere omaggio ai caduti. Successivamente è stata celebrata la Santa Messa, officiata del cappellano militare Don Giuseppe Balducci. Durante l’omelia, il Cappellano ha sottolineato come: «…l’anniversario della costituzione di questo reggimento costituisca un’occasione privilegiata per riflettere sul valore e la dedizione che, in questi quattro decenni, i baschi azzurri di ieri e di oggi hanno messo e mettono nello svolgere i delicati compiti affidati ai suoi appartenenti

Alla cerimonia, cui hanno partecipato numerosi “ex” appartenenti al reggimento tra cui va menzionato il Generale De Angelis, 1° comandante dell’unità, che unitamente a una rappresentanza dell’Associazione Nazionale Aviazione dell’Esercito hanno suggellato ulteriormente il profondo legame e il senso di appartenenza che unisce il “basco azzurro” all’Istituzione e alla Specialità.

Al termine della breve ma sentita cerimonia, il 20° Comandante di reggimento, Col. Antonio Del Gaudio, dopo aver ringraziato tutti i convenuti, nel riconoscere l’impegno, la dedizione e la preparazione tecnica e professionale che gli uomini di “Antares” profondono giornalmente, ha ribadito quanto sia importante l’attaccamento ai «…valori ereditati dalle passate generazioni che permetteranno ai più giovani di consentire la transizione sulle versioni tecnologicamente più avanzate di cui si è dotata la Specialità, anche in presenza di forti instabilità e sfavorevoli congiunture finanziarie – e ha proseguito affermando che «…il legame che si stabilisce nell’eseguire le missioni che mettono a repentaglio la propria vita, trasforma i rapporti di lavoro in relazioni quasi familiari… e la presenza qui oggi tra noi degli eredi di chi è caduto operando per fini superiori testimonia quanto questo legame travalichi l’umana condizione.»

Il 1° reggimento “Antares” è costantemente impegnato su due fronti:

All’estero, partecipa attivamente da anni alle missioni NATO e ONU di supporto alla pace e intervento umanitario. Dal 1979 i militari di “Antares” sono stati presenti in Libano, Namibia, Kurdistan, Albania, Somalia, Mozambico, Macedonia, Kosovo, Iraq e Afghanistan, in supporto delle Forze Armate e al servizio della comunità internazionale.

In patria, il reggimento svolge sia attività di controllo del territorio, sia interventi risolutivi nelle pubbliche calamità a favole della popolazione civile. In particolare, il reparto è stato impiegato per rispondere prontamente ai tragici eventi del Friuli, Val Nerina, Campania, Basilicata, Valtellina, Sicilia, Toscana, Umbria, Marche, Piemonte, Val d’Aosta e in occasione del sisma d’Abruzzo. Inoltre, durante il periodo estivo, da giugno a ottobre, partecipa attivamente con i propri elicotteri CH-47 alla campagna antincendio boschiva della Protezione Civile.

Al termine della sua allocuzione, il Colonnello Del Gaudio ha poi concluso: «Quarant’anni di professionalità, sacrificio, orgoglio, di servizio alla Nazione e alle popolazioni meno fortunate. Un Paese e le proprie Istituzioni hanno l’obbligo di non dimenticare e noi militari, soprattutto in un periodo delicato e complesso come quello che viviamo, dobbiamo concorrere alla sicurezza dei nostri concittadini e non rendere vano il contributo di chi, prima di noi, ha fortemente creduto nell’Italia, nella democrazia e nella libertà.»

(Fonte: Nucleo Pubblica Informazione e Comunicazione, Comando Aviazione dell’Esercito – Viterbo, 1 febbraio 2016) Foto: AVES-Viterbo

(EdP-mb)

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