Impatto climatico dei voli a lungo raggio

Le ONG e il settore dell’aviazione chiedono che le emissioni per le operazioni a lungo raggio siano coperte dal mandato dell’UE sui Combustibili Per l’Aviazione Sostenibile
• Un’ampia coalizione chiede alla Commissione Europea di garantire che i voli a lungo raggio siano inclusi nel mandato dedicato ai SAF dell’UE
• Invito a conferire l’obbligo del mandato al fornitore di carburante, per garantire la parità di trattamento
• Il supporto allo sviluppo di tecnologie a emissioni zero, come l’idrogeno o gli aeromobili a propulsione elettrica, deve essere sostenuto
• I biocarburanti sviluppati devono essere sostenibili, escludendo colture finalizzate ai biocarburanti e includendo mandati realizzabili per i migliori combustibili della categoria, come il cherosene sintetico

Bruxelles – Una coalizione di compagnie aeree, società del settore dell’aviazione e ONG europee hanno espresso giovedì scorso, 13 marzo, la loro preoccupazione per le proposte politiche volte a limitare la portata dell’iniziativa ReFuel EU Aviation dell’Unione europea ai voli intra-SEE. La legislazione, che sarà proposta dalla Commissione, dovrebbe obbligare il settore dell’aviazione a combinare una percentuale di carburanti sostenibili per l’aviazione (SAF) con un carburante a base di cherosene.
In una lettera, inviata al vicepresidente Frans Timmermans e al Commissario per i Trasporti Adina Vălean, la coalizione sottolinea che le operazioni a lungo raggio sono la fonte primaria dell’impatto climatico del settore. Secondo recenti dati di Eurocontrol, appena il 6% dei voli, quelli di percorrenza superiore a 4000 km, generano la metà delle emissioni di CO2 del trasporto aereo. Eurocontrol conclude: “Aumentare la fornitura di carburante sostenibile per l’aviazione per coprire solo il 10% del fabbisogno del lungo raggio, farebbe più di quanto non si possa ottenere sul corto raggio per ridurre le emissioni nette di CO2“(*).  Inoltre, i voli extra-SEE e le operazioni di hub a lungo raggio sono già escluse da molte politiche ambientali europee, come il sistema per lo scambio di quote di emissioni (ETS).
Per i voli a corto raggio, i SAF sono solo un passaggio intermedio, simile alla compensazione, fino a quando le tecnologie a emissioni zero, come l’idrogeno o gli aeromobili a propulsione elettrica, saranno disponibili entro la metà/la fine del 2030. Queste nuove tecnologie a emissioni zero, tuttavia, non sono disponibili per l’aviazione a lungo raggio nel prossimo futuro, pertanto i SAF continuano a essere fondamentali per l’aviazione a lungo raggio al fine di ridurre le emissioni di carbonio.
Inoltre, aumentando potenzialmente i costi, i SAF potrebbero sminuire gli sforzi messi in atto dai produttori di tecnologia e dai vettori a corto raggio per passare a soluzioni più pulite e a zero emissioni. I firmatari chiedono pertanto alla Commissione europea di garantire che il mandato dedicato ai SAF non ritardi lo sviluppo della propulsione a emissioni zero (ovvero idrogeno o elettrico).
Inoltre, la Commissione europea deve escludere le colture finalizzate ai biocarburanti (**) e garantire che i biocarburanti sviluppati siano sostenibili e che siano inclusi i mandati per i migliori combustibili della categoria, come il cherosene sintetico.

Le richieste di cui sopra sono supportate dalle seguenti organizzazioni:

In proposito, i responsabili delle organizzazioni hanno rilasciato alcuni brevi commenti. Un click sul pulsante per accedere alle dichiarazioni:

___________

Source: Eurocontrol data-snapshot-co2-by-distance
**Except cover crops, for details see europeanclimate.og/wp-content/uplroads/2021/03/aviation-paper.pdf

 

(Fonte: Ufficio Stampa Ryanair Italia)
EdP-mb

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