LA PAROLA ALL’ESPERTO
Riportiamo di seguito il testo dell’intervento effettuato in live streaming dal professor Alessandro Capucci – esperto a livello internazionale nel trattamento di malattie dell’apparato cardiovascolare – nel corso della conferenza stampa dal titolo ”Bambini e vaccini anti-COVID: pro e contro”, tenutasi mercoledì 16 giugno 2021 alle ore 18.00 nello Spazio Auditorium, Sala “Caduti di Nassirya“ del Senato, in piazza Madama a Roma, su iniziativa del senatore Armando Siri, membro della 6ª Commissione permanente Finanze e Tesoro, che ha registrato la partecipazione di altri illustri relatori.
Senato della Repubblica: 16 giugno 2021
“Molte sindromi influenzali ivi compreso il COVID-19 possono causare pericardio/miocarditi le quali si manifestano con un range che varia da completa asintomaticità fino a causare drammatici quadri di bassa portata secondari ad improvvisa e globale insorgenza di deficit contrattile bi-ventricolare.
Prima di addentrarci nella problematica della miocardite associata a malattia da COVID-19 o invece conseguenza dei vaccini a mRNA, ricordiamo che l’età è molto significativa nel condizionare l’espressione di questa malattia infatti risulta che solamente il 7% dei giovani da 18 anni in giù pur con malattia da COVID severa hanno richiesto la Terapia Intensiva vs il 53% degli adulti per quadri analoghi di malattia (Castagnoli et al JAMA pediatric 2020; 174:882-9).
Inoltre nei ragazzi la malattia multi infiammatoria (tempesta citochinica) si presenta tipicamente fra la terza e la sesta settimana dopo esposizione alla SARS-Cov2 (M. Ahmed at al E Clinical Medicine, 2020;26: 100527), molti con PCR (tampone molecolare, ndr) negativo: è ipotizzabile forse un meccanismo post infettivo piuttosto che infezione virale acuta?
Queste osservazioni pongono problemi etici nella valutazione del rischio/ beneficio dei vaccini in questa fascia di età, per quanto riguarda la reale protezione della salute; in altre parole dovremmo avere quasi zero effetti avversi da contrapporre a un bassissimo rischio esistente di sviluppare una malattia mortale.
Potrebbe tuttavia tornare utile la immunizzazione anche dei giovani nel caso questi siano fonte maggiore o significativa di trasmissione del virus e qualora i vaccini blocchino tale trasmissibilità. Tuttavia c’è poca evidenza in letteratura di infezione secondaria derivante da bambini. Anche se vi è quindi qualche evidenza che i vaccini possano ridurre o bloccare la trasmissione, non vi sono dati di utilità degli stessi, in questa fascia di età, in quanto agirebbero comunque verso una bassa riserva di virus (diversamente dalla malattia da pneumococco) (G. Tsaban et al Vaccine 2017;35:2882-91). Semmai per il COVID-19 la vaccinazione degli adulti potrebbe conferire la protezione ai bambini.
Ma quale è l’incidenza della miocardite nei giovani post vaccino?
Nel sistema americano VAERS (Vaccine Adverse Event Reporting System) al 10/6/2021 > 50% dei casi segnalati di miocardio/pericardite riguardano persone di età fra 12-24 anni, soprattutto maschi (specie dopo la seconda dose di Pfizer e Moderna). Sono stati riportati 283 casi, quando i numeri attesi in questa fascia di età e nello stesso periodo sarebbero usualmente fra 10 e 102 casi.
Anche in Israele i casi segnalati sono comparsi dopo la seconda dose del vaccino Pfizer fra 24-72 h e 16 gg. (S.A. Mouch et al, Vaccine 2021; 05: 087 ha riportato sei casi di giovani).
E. Albert et al, (SCienceDirect 2021;16:2142-45), riporta un caso di 24 anni con il vaccino Moderna.
In tutti questi casi il PCR era negativo e i pazienti non avevano manifestato la malattia prima della vaccinazione. Tutti i pazienti inoltre avevano risposto al vaccino avendo anticorpi contro le proteine spike (anti S Ab positive). Queste sono chiare prove della secondarietà della miocardite al vaccino.
La patofisiologia di ciò può essere derivante da una invasione diretta del virus nei cardiomiociti oppure una risposta immunitaria dei citotossici linfociti T oppure infine conseguenza dello storm citochinico (ricordiamo le miocarditi conseguenza della vaccinazione da vaiolo 1/10.000).
I sintomi sono i più vari quali dolori toracici, dispnea, aritmie, sincopi etc. ma il decorso può essere anche oligosintomatico inizialmente, per cui i numeri attuali segnalati potrebbero essere solamente la punta dell’iceberg che sottende in realtà una casistica molto più ampia.
Anche se nei casi riportati il decorso è stato favorevole la miocardite può presentarsi in forma severa con limitazione dell’attività fisica e può associarsi a una lunga terapia nel follow up con esiti fibrotici miocardici anche permanenti (terapia prevalente con colchicina, antinfiammatori, cortisone) e gravati da complicanze ulteriori nel follow up (M. Marshall, Symptomatic acute myocarditis in 7 adolescents following Pfizer-Bionthec Covid-19 vaccination, Pediatrics 2021).
I metodi diagnostici più efficaci si basano su: ECG, C-protein, Troponin T e/o I; l’Ecocardio può essere normale (meglio lo speckle tracking?); la RMN è un esame molto utile con dimostrazione di myocardial edema and late enhancement-. La biopsia del muscolo cardiaco con analisi istologica è considerata fonte di diagnosi accurata, anche se necessita di un intervento invasivo.
L’analisi dei dati fin qui riportati pertanto riporta un’incidenza di miocarditi che si è verificata, post vaccino, 4-5 volte più del solito dopo il primo mese di osservazione.
Conclusione: La somministrazione dei presenti vaccini ai giovani non pare offrire un diretto beneficio a coloro che lo ricevono, per i punti sopraesposti; la miocardite è un effetto collaterale non trascurabile sia per effetti immediati che a distanza; secondariamente la vaccinazione nei giovani non porta un beneficio alla popolazione (scarso contributo all’immunità di gregge); infine sono assolutamente sconosciuti, particolarmente in questa giovane popolazione, i rischi che potrebbero correre questi ragazzi a medio e lungo termine dopo la vaccinazione.”
Prof. Alessandro Capucci,
Professore Ordinario di Malattie dell’Apparato Cardiovascolare – Email:profacapucci@gmail.com
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(*) Il professor Alessandro Capucci, originario di Faenza, bolognese d’adozione, ordinario di malattie dell’apparato cardiovascolare e per molti anni direttore della Clinica di Cardiologia dell’Ospedale “Le Torrette” di Ancona, un’eccellenza a livello nazionale e internazionale nel trattamento delle patologie cardiovascolari, dal 2008 al novembre 2019 direttore della Scuola di Specialità in Malattie Cardiovascolari presso l’Università Politecnica delle Marche. È stato inoltre uno degli otto membri in Europa del “Working Group on Arhythmias” della “Società Europea di Cardiologia“, nonché vice presidente dell‘associazione italiana di Aritmologia e Cardiostimolazione, autore di numerosi studi, tra cui “Aritmie cardiache, cardiopatia ischemica, scompenso cardiaco, influenze del sistema neurovegetativo” e inoltre organizzatore di vari progetti internazionali nonché artefice di numerose pubblicazioni. Da sottolineare che il prof. Capucci, pur non essendo un ricercatore di base ma praticando solo ricerca clinica, quindi più difficile da essere citata, risulta avere un H-index di 59, con oltre 400 documenti all’attivo nel prestigioso database di ricerca scientifica internazionale «Scopus»