Ispezioni del programma SAFA di ENAC e altre autorità dell’aviazione civile in Europa nell’ultimo triennio

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Airbus A380 (Foto di repertorio Pixabay CC0 Public Domain)

Con riferimento ad alcune notizie di stampa che, analizzando la recente sciagura del volo della compagnia egiziana Egyptair, richiamano la presunta mancata applicazione, in tutta Europa, delle regole previste dal Programma comunitario SAFA (Safety Assessment of Foreign Aircraft), l’Ente Nazionale per l’Aviazione Civile ha fornito, in una nota stampa, una sintesi delle ispezioni realizzate dalle autorità Europee dell’aviazione civile e dall’Ente nel corso dell’ultimo triennio.

Il programma SAFA consiste in ispezioni di rampa agli aeromobili in transito negli aeroporti europei e fa parte del programma di sicurezza dell’Unione Europea. È finalizzato al controllo delle condizioni di sicurezza del velivolo intesa come la capacità tecnica di intraprendere un volo sicuro.

La presenza di non conformità tecniche, documentali o sugli allestimenti dell’aeromobile riscontrate durante le ispezioni è classificata in gradi di severità che possono comportare il divieto della successiva partenza dell’aeromobile, fino a quando non siano state ripristinate le previste condizioni di sicurezza.

Inizialmente prevedeva la partecipazione volontaria degli Stati membri, mentre in una seconda fase, a seguito di alcuni provvedimenti legislativi comunitari e della creazione della Safety List Comunitaria (comunemente chiamata Black List), ha assunto un’importanza sempre maggiore fino a diventare determinante nella valutazione della sicurezza degli operatori che ricadono sotto la sorveglianza delle autorità dei Paesi terzi.

Inoltre, negli ultimi anni hanno aderito al Programma anche alcuni Stati extra UE, sia dell’area europea allargata (Albania, Armenia, Bosnia, Georgia, Macedonia, Moldova, Montenegro, Serbia, Turchia, Ucraina), sia extra europea (Canada, Emirati Arabi Uniti, Marocco, Singapore), facendo del SAFA un programma a livello planetario.

Il numero delle ispezioni SAFA effettuate negli ultimi 3 anni dagli Stati partecipanti al programma è il seguente:
– 2013: 11.795;  – 2014: 11.780; – 2015: 12.319. Il numero delle ispezioni, pertanto, è in crescita.

Per quanto riguarda l’ENAC, nel triennio preso in considerazione, ha effettuato 2.427 ispezioni, così distribuite:
– 2013: 902; – 2014: 788; – 2015: 737,
che hanno interessato rispettivamente 824 (2013), 742 (2014) e 695 (2015) aeromobili di Paesi EU ed extra UE.

Il numero delle ispezioni, i vettori e gli aeromobili interessati sono coordinati a livello europeo, in modo da conseguire un campione omogeneo delle compagnie aeree e degli aeromobili da essa utilizzati.

Inoltre, le ispezioni vengono opportunamente cadenzate nel corso degli orari di operatività degli aeroporti e sono svolte tutte senza preavviso.

I rapporti delle ispezioni con i risultati e i rilievi scaturiti sono inseriti in una banca dati europea gestita dall’EASA (Agenzia Europea della Sicurezza Aerea) e sono analizzati da un apposito comitato tecnico internazionale che produce un report quadrimestrale nel quale sono individuati i vettori e gli aeromobili per i quali viene assegnata una priorità ispettiva sulla base delle criticità riscontrate durante le ispezioni.

L’attività nazionale sul Programma SAFA è oggetto di verifica periodica da parte della Commissione Europea che garantisce la congrua e uniforme applicazione delle regole comunitarie da parte di tutti gli Stati partecipanti.

(Fonte: Ufficio Stampa e Funzione Organizzativa ENAC, 26 maggio 2016)

(EdP-mb)

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