Il sindaco di Lugo Davide Ranalli: “L’emozione è data dalla forza che la bandiera evoca in ogni angolo del paese e, forse ancor più, per la nostra comunità che ricorda con orgoglio il proprio concittadino e padre del Tricolore Giuseppe Compagnoni”
Il Tricolore compie 220 anni: si è celebrato oggi a Reggio Emilia la nascita del vessillo nazionale proposto dal lughese Giuseppe Compagnoni, avvenuta nella sala del municipio il 7 gennaio 1797, quando l’insegna di tre colori divenne bandiera della Repubblica Cispadana. A ricordarlo oggi il presidente della Repubblica Sergio Mattarella accolto dalla banda della Folgore e dagli studenti nella piazza Prampolini di Reggio Emilia, oltre al sindaco di Reggio Emilia, Luca Vecchi, dal presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, e alle altre autorità civili e militari.
La manifestazione è proseguita nella storica Sala del Tricolore, con la consegna della Costituzione italiana a delegazioni di studenti alla quale ha partecipato anche il sindaco di Lugo Davide Ranalli: “È un onore essere qui oggi a celebrare la giornata del Tricolore – ha sottolineato il sindaco di Lugo –. Una giornata importante carica di emozione dove la nostra bandiera, il drappo bianco-rosso-verde e quello che rappresenta per tutti noi: la coscienza nazionale e civile, il sentimento di identità e di appartenenza alla comunità, che trae origine e forza dal lungo processo storico attraverso il quale siamo diventati una nazione. Una grande nazione. L’emozione è data dalla forza che la bandiera evoca in ogni angolo del paese e, forse ancor più, per la nostra comunità che ricorda con orgoglio il proprio concittadino e padre del Tricolore Giuseppe Compagnoni. Questa Amministrazione – ha proseguito Ranalli – ha inteso fin dal suo insediamento valorizzare e promuovere gli uomini illustri della città come Giuseppe Compagnoni. Abbiamo la necessità di rafforzare l’orgoglio di appartenenza e trasmettere ai giovani la speranza di un paese che deve riscoprire il senso di se, della propria storia, del proprio futuro e della propria dignità. Ma abbiamo anche la necessità di trasmettere un futuro di una Europa unita, solidale, aperta e capace di integrare”.
(Fonte: Ufficio Stampa Unione dei Comuni della Bassa Romagna, 7 gennaio 2017) Foto: Unione dei Comuni della Bassa Romagna
(EdP-mb)