La risposta dell’ENAC a notizie apparse oggi a mezzo stampa

Compiti di vigilanza dell’ENAC sulle società di gestione e nello specifico su Aeroporti di Roma

L'aeroporto di Fiumicino (foto Aeroporti di Roma)
L’aeroporto di Fiumicino (foto Aeroporti di Roma)

In merito alle notizie apparse oggi a mezzo stampa e in particolare sul quotidiano La Repubblica, nell’articolo “Aeroporti piccoli e mal collegati – Fiumicino epicentro del collasso” a firma di Carlo Bonini, l’ENAC chiarisce che ai sensi della normativa nazionale l’Ente è l’Autorità tecnica che presidia la sicurezza del trasporto aereo in Italia (Art. 687 del Codice della Navigazione: L’Ente nazionale per l’aviazione civile (ENAC), nel rispetto dei poteri di indirizzo del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, nonché fatte salve le competenze specifiche degli altri enti aeronautici, agisce come unica autorità di regolazione tecnica, certificazione, vigilanza e controllo nel settore dell’aviazione civile, mediante le proprie strutture centrali e periferiche, e cura la presenza e l’applicazione di sistemi di qualità aeronautica rispondenti ai regolamenti comunitari).

Fino al 2014 ha avuto anche compiti istruttori sulla definizione degli aspetti tariffari del singolo aeroporto tramite i contratti di programma da approvarsi da parte degli organi vigilanti.

L’ENAC, inoltre, anche prima dei contratti di programma ha avuto con un ruolo primario ed esclusivo, sempre attuato dall’Ente, per gli investimenti connessi con la sicurezza del volo.

Ad oggi la competenza tariffaria è stata ricollocata nell’ambito delle funzioni precipue dell’Autorità dei Trasporti, permanendo ad ENAC la funzione di approvazione e vigilanza sui piani di investimento degli aeroporti.

In tale contesto è stato possibile in questi anni svolgere le funzioni di vigilanza sugli investimenti unicamente nei confronti di quegli aeroporti dotati di tale strumento di regolazione.

Per quanto riguarda gli aeroporti di Roma, l’ENAC rammenta che già nel 2003 aveva proceduto con la stipula del contratto di programma con la società che gestisce gli scali romani, Aeroporti di Roma – ADR, contratto mai entrato in vigore in quanto bloccato dai governi in carica nel corso degli anni, a causa della legge sui cosiddetti requisiti di sistema che aveva, infatti, modificato il quadro giuridico preesistente. Solo nel dicembre del 2012, con il Governo Monti, si è pervenuti alla approvazione del contratto di programma firmato tra l’ENAC e la società ADR nel quale sono contenuti sia gli aspetti tariffari che gli investimenti infrastrutturali che la concessionaria si è obbligata a realizzare per conto dello Stato.

Da quel momento, l’ENAC ha sempre svolto una puntuale azione di verifica e monitoraggio di quanto previsto nel contratto che dal 2012 al 2015 ha visto investimenti per complessivi 500 milioni di euro, con la realizzazione, tra le altre, di opere quali: rifacimento pista di decollo 2, pista 3, ampliamento piazzali aeromobili, controlli di sicurezza e, in corso di realizzazione, il Molo “C” e avancorpo T3.

(Ufficio Stampa ENAC- Ente Nazionale Aviazione Civile, 18 agosto 2015)

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