L’aiuto dell’Italia a favore della Libia

Il Palazzo della Farnesina (foto fr.wikipedia.org)
Il Palazzo della Farnesina sede del MAE (foto fr.wikipedia.org)

Lo scorso marzo, la Cooperazione italiana ha erogato un finanziamento di 1 Milione di euro al Programma Alimentare Mondiale (PAM) con l’obiettivo di fornire assistenza alimentare per 1 mese a 70.000 beneficiari (14.000 famiglie), scelti fra le categorie più vulnerabili  (15% bambini con meno di 5 anni, 36 % minori fra i 5 ed i 17 anni) della popolazione della Libia Occidentale. In particolare verranno distribuite razioni alimentari –  con un valore nutrizionale di 1.560 Kcal per persona al giorno – contenenti farina, riso, pasta, ceci, passata di pomodoro, olio vegetale e zucchero.

In collaborazione con il Ministero della Difesa, verranno consegnati all’Ospedale civile di Mitiga, nei dintorni di Tripoli, 3 kit sanitari di base dell’OMS (ognuno dei quali è in grado di garantire la cura di 10.000 pazienti per 3 mesi) e di 4 della tipologia anti-traumadestinati a prestare soccorso ai feriti traumatizzati (ognuno per 100 casi) per la cura di 400 feriti.

Il kit sanitario di base è volto principalmente a fornire assistenza sanitaria nella prima fase di emergenza. Tale kit contiene tra l’altro anestetici, analgesici, antiallergici, farmaci anti-infettivi, disinfettanti e antisettici, farmaci gastrointestinali, dispositivi medici, antibiotici e antipiretici. Il kit trauma contiene dispositivi medici e farmaci per rispondere alle esigenze di pazienti che necessitano di cure chirurgiche.

Infine, la Cooperazione italiana ha intenzione di inviare alcuni kit medici all’ ospedale di Bengasi, attraverso una donazione al Governo di Unità Nazionale. La tempistica dell’invio di suddetti beni verrà definita in seguito.

Tali contributi si aggiungono al pacchetto di interventi umanitari che la Cooperazione italiana ha disposto lo scorso gennaio per un valore complessivo di 1,4 milioni di euro (500 mila euro al CICR, 450.000 euro a UNHCR e 450.000 euro all’ OIM), al fine di sostenere le attività di prima emergenza realizzate dagli organismi internazionali operanti nel Paese.

Ulteriori interventi umanitari potranno essere decisi in futuro sulla base delle richieste delle Autorità nazionali libiche ed avuto riguardo agli sviluppi della situazione di sicurezza.

(Fonte: Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, 12 aprile 2016)

(EdP-mb)

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