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di Claudio Toselli
In oltre vent’anni la Compagnia aerea ATI ha fatto la storia delle radiomisure in Italia. L’Aero Trasporti Italiani o più semplicemente ATI, era stata fondata il 16 dicembre 1963 sull’aeroporto di Napoli-Capodichino tra la compagnia di bandiera italiana Alitalia, che aveva la quota di maggioranza, e l’IRI o Istituto per la Ricostruzione Industriale, come socio di minoranza, allo scopo d’intensificare i collegamenti con l’Italia meridionale, ma anche per ampliare il collegamento, avvenuto poi nel 1966, verso l’estero in particolare con la Libia e Malta. I primi velivoli messi in linea dalla società furono tre Fokker F-27 Friendship 200 che si dimostrarono da subito macchine eccellenti per questo tipo di servizio su aeroporti che non permettevano le attività con aeroplani più grandi. Dal 1967, ATI acquisì la gestione della Compagnia elicotterista “Elivie” che curava i collegamenti tra Napoli, Capri, Ischia e Sorrento, che dopo aver operato con gli elicotteri AB-204, AB-47J e AB-206, impiegò i più moderni Sikorsky S61N.
Nel 1973, la svolta storica: alla Compagnia ATI fu affidato dall’Amministrazione della Difesa il Servizio di Radiomisure per conto dell’Aeronautica Militare e per questa importante attività furono attrezzati tre Fokker F-27 che si rivelarono pienamente adatti a questo compito insolito per un velivolo civile. Questi aerei erano caratterizzati da una livrea differente da quella usata per il trasporto passeggeri in quanto sul fondo bianco, erano state verniciate speciali strisce verticali e orizzontali di colore arancio, ad alta visibilità, per favorire i controlli dal suolo durante l’attività operativa.
Con l’arrivo degli anni ’80 e del nuovo logo con fascia blu della Compagnia, tutti i velivoli ATI, anche i Fokker 27 Radiomisure, si adeguarono mantenendo questi ultimi le caratteristiche strisce verticali arancio legate al particolare impiego.
I velivoli per le radiomisure differivano inoltre da quelli passeggeri per la presenza di antenne ventrali, installate sotto la fusoliera, mentre all’interno, al posto dei seggiolini per i passeggeri, erano installate le attrezzature per il controllo delle stazioni a terra e consentire il servizio di radio assistenza alla navigazione e al volo, per mezzo di particolari apparecchiature radio. L’impiego di questi velivoli risultò molto utile per rendere la rete delle radioassitenze altamente affidabile.
I Fokker F27 “Frienship” di ATI
Il progetto per la costruzione del Fokker F27 “Frienship”, aereo di linea regionale, realizzato dalla ditta olandese Fokker, vide la luce negli anni cinquanta come rimpiazzo del vecchio bimotore statunitense ad elica Douglas DC-3. Il primo prototipo dell’F-27, registrato PH-NIV, effettuò il primo volo il 24 novembre 1955. Nel 1956 la Fokker stipulò un contratto con gli Stati Uniti per produrre il Fokker F27 anche in America il cui primo modello costruito volò il 12 aprile 1958. Venne inoltre sviluppata una versione allungata, denominata FH-227. Al termine della produzione erano stati realizzati 793 aerei (inclusi i 207 costruiti negli Stati Uniti).
La flotta finale degli F-27 della società ATI, che nelle marche riportavano salvo rari casi l’acronimo della compagnia, era costituita da nove Fokker F27 Friendship 200, (I-ATIB, I-ATID, I-ATIF, I-ATIG, I-ATIL, I-ATIM, I-ATIP, I-ATIR, I-ATIS), due Fokker F27 Friendship 400 (I-ATIT, PH-ARO) e quattro Fokker F27 Friendship 600 (I-ATIC, I-ATIN, I-ATIV, I-ATIZ).
La “storia“ dell’ATI si conclude il 30 ottobre 1994 con l’integrazione nella compagnia di bandiera Alitalia.
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EdP – collaborazione redazionale Massimo Baldi