Oltre 150 le sortite volate di giorno e di notte effettuate dagli assetti partecipanti tra i quali gli uomini della base casertana hanno dimostrato ancora una volta prontezza e capacità operativa
Papa, 24 settembre 2015 – Rientrano in Patria gli equipaggi del 21° Gruppo di Volo del 9° Stormo di Grazzanise dopo aver concluso con successo il CJPRSC (Combined Joint Personnel Recovery Standardization Course), presso la Base Aerea di Papa in Ungheria, effettuato per la prima volta sotto la direzione dell’European Personnel Recovery Center (EPRC) con sede presso la base dell’Aeronautica Militare di Poggio Renatico (FE).
Ad operare con gli equipaggi del 21° Gruppo assetti di volo di altre 12 Nazioni (BEL, CAN, DEU, DNK, ESP, FRA, GBR, HUN, NLD, POL, SWE, USA) con cui il personale della base casertana ha operato in stratta sinergia in un’intensa attività addestrativa che ha visto coinvolti oltre 400 militari per un totale di 22 aeromobili sia ad ala fissa che ad ala rotante.
«L’attività di volo effettuata sui cieli ungheresi ha chiesto chiaramente da parte di tutti uno sforzo ed un impegno particolarmente intenso – Commenta il Comandante del rischieramento Maggiore Ernesto Esposito – volare di giorno e di notte su territori ed insieme ad assetti di volo stranieri, amplifica sicuramente la complessità delle operazioni aeree che hanno sempre come scopo principale quello di salvare vite umane».
In totale circa 150 le sortite volate di giorno e di notte effettuate complessivamente da tutti gli assetti di volo partecipanti, volte ad incrementare la capacità di pianificare ed eseguire l’intero spettro delle missioni PR (Personnel Recovery) in ambienti non permissivi con pacchetti multinazionali, durante le quali gli equipaggi del cavallino rampante hanno saputo ancora una volta ben figurare in ambito internazionale.
«Ancora una volta questo Reparto con i propri assetti di volo ed il proprio personale ha dimostrato di saper agire con pregevole professionalità negli importanti contesti internazionali in cui è chiamata ad operare dove le operazioni aeree diventano sicuramente molto più complesse – afferma il Colonnello pilota Ivan MIGNOGNA Comandante il 9° Stormo – Ero sicuro che la passione e soprattutto la consapevolezza di rappresentare la nostra terra oltre i confini avesse fatto sì che tutto il personale rischierato raggiungesse gli auspicati risultati. Davvero il mio sentito ben fatto».
Il Personnel Recovery comprende tutte le procedure volte a consentire il recupero non solo dei militari e civili impegnati in operazioni, ma anche di una più ampia gamma di operatori: diplomatici, giornalisti, volontari di NGO e personale che, a vario titolo, si potrebbe trovare in condizioni di isolamento in territorio ostile, o potenzialmente tale, al verificarsi di una crisi.
“That others may live“ (affinchè gli altri possano vivere), questo lo spirito del Personnel Recovery e degli uomini che ne fanno parte.
(Ufficio Pubblica Informazione, 9° Stormo, 24 settembre 2015)
foto A.M.
(EdP, mb-ct)