L’occhio italiano che ha il compito di studiare Giove da vicino
Mauro Moretti: “Orgoglioso d’aver dimostrato ancora una volta l’eccellenza assoluta del made in Italy nella realizzazione di strumenti ad altissima tecnologia per lo Spazio”
JIRAM (Jovian InfraRed Auroral Mapper) fotograferà e analizzerà le immagini del pianeta per studiarne formazione, evoluzione e struttura
Di Leonardo anche il sensore d’assetto, il “navigatore” che ha guidato la sonda per 3 miliardi di chilometri attraverso lo spazio e ne continua a garantire la posizione corretta
Con l’accensione di JIRAM (Jovian InfraRed Auroral Mapper), lo spettrometro realizzato da Leonardo-Finmeccanica, e degli altri strumenti a bordo della sonda JUNO (JUpiter Near-polar Orbiter), prende il via la fase scientifica della missione spaziale della NASA, la seconda nell’ambito del programma New Frontiers, che studierà l’origine e l’evoluzione di Giove.
Concentrato della migliore tecnologia italiana, JIRAM è il cuore della sonda spaziale e avrà l’obiettivo di osservare a distanza ravvicinata Giove per capirne formazione, evoluzione e struttura. In particolare, lo strumento avrà il compito di fotografare le aurore polari del pianeta, analizzare gli strati superiori dell’atmosfera e rilevare l’eventuale presenza di metano, vapore acqueo, ammoniaca e fosfina.
“Con l’inizio della missione scientifica di JUNO, Giove è un po’ più vicino anche grazie al contributo di Leonardo e del nostro Paese. Ne sono orgoglioso, sia come Amministratore Delegato dell’azienda che ha costruito lo strumento JIRAM sia come italiano, e mi congratulo con i nostri ingegneri, con l’ASI e con i componenti del team scientifico per aver dimostrato ancora una volta l’eccellenza assoluta del made in Italy nella realizzazione di strumenti ad altissima tecnologia per lo Spazio”, ha commentato (il 2 settembre scorso, ndr) Mauro Moretti, Amministratore Delegato e Direttore Generale di Leonardo, “JIRAM viene da una lunga tradizione, che ha visto Leonardo realizzare insieme all’Agenzia Spaziale e alla comunità scientifica analoghi strumenti per le più importanti missioni di esplorazione planetaria degli ultimi anni, come Cassini, Rosetta, Venus Express e Dawn”.
Finanziato dall’Agenzia Spaziale Italiana (ASI) e operato sotto la responsabilità scientifica dell’Istituto di Astrofisica e Planetologia Spaziali (IAPS) dell’INAF, JIRAM è realizzato a Campi Bisenzio. Eccellenza dello stabilimento toscano di Leonardo, con oltre 450 unità fornite per missioni spaziali internazionali, anche il sensore d’assetto Autonomous Star Tracker che ha guidato JUNO per quasi 3 miliardi di chilometri verso l’orbita gioviana e che continuerà a fornire informazioni fondamentali per mantenere la rotta prestabilita. Italiano è anche KaT (Ka-Band Translator) dedicato agli esperimenti di radio-scienza, finanziato da ASI e realizzato da Thales Alenia Space (joint venture tra Thales e Leonardo) con il supporto dell’Università di Roma “La Sapienza”, che studierà la composizione interna del pianeta e del suo campo gravitazionale.
(Fonte: Ufficio Stampa Leonardo-Finmeccanica)
(EdP-mb) 6 settembre 2016