Roma, 6 aprile 2020 – L’Agenzia Nazionale per la Sicurezza del Volo (ANSV) ha pubblicato oggi, nel proprio sito web istituzionale (www.ansv.it), il “Rapporto informativo sull’attività svolta e sulla sicurezza dell’aviazione civile in Italia – Anno 2019” (vds. in calce il link per aprire il documento).
Esso fa il punto sull’attività svolta nel periodo 1 gennaio-31 dicembre 2019 e sul livello generale di sicurezza dell’aviazione civile in Italia, così come previsto dall’art. 4, paragrafo 5, del regolamento UE n. 996/2010.
Il Rapporto informativo si articola su tre parti: la parte preliminare, che contiene informazioni di carattere generale relative all’attività dell’ANSV; la parte prima, dedicata all’analisi degli aspetti organizzativi dell’ANSV; la parte seconda, dedicata all’esame dell’attività istituzionale.
Il documento è introdotto da una nota celebrativa per i “20 anni di ANSV”, dove vengono sintetizzati i due decenni di vita di quest’ultima (fu infatti istituita nel 1999): vent’anni pieni di difficoltà, ma anche di risultati ampiamente positivi, che fanno oggi dell’ANSV una tra le più accreditate autorità investigative per la sicurezza dell’aviazione civile a livello UE. Essa farà parte infatti della costituenda “categoria 1” delle autorità investigative della UE, insieme alle autorità investigative di Francia, Germania, Regno Unito (recentemente uscito dalla UE) e Spagna. Nella predetta categoria 1 sono inserite le autorità investigative della UE, che, in sintesi, sono in grado di gestire, in autonomia, un major accident e possono anche dare supporto ad altre autorità investigative.
Tra le informazioni più significative contenute nel Rapporto in questione si segnalano le seguenti.
Nel 2019, l’ANSV ha aperto 36 inchieste di sicurezza per incidenti/inconvenienti gravi, occorsi, in Italia, ad aeromobili civili; giova
ricordare, in proposito, che un evento investigato non è sempre necessariamente catastrofico.
L’ANSV ha altresì accreditato propri investigatori in 54 inchieste di sicurezza aperte da autorità investigative straniere a seguito di incidenti/inconvenienti gravi, occorsi, all’estero, ad aeromobili civili di interesse italiano (cioè iscritti nei registri italiani, o progettati/costruiti in Italia o eserciti da operatori nazionali).
Tra i comparti dell’aviazione civile presi in considerazione dal Rapporto, quello che continua a presentare significative criticità sotto il profilo della sicurezza del volo è il settore dell’aviazione turistico-sportiva, dove rimane elevato il numero degli incidenti, prevalentemente riconducibili al fattore umano. Considerazioni sostanzialmente analoghe si possono anche fare per il comparto del volo da diporto o sportivo (VDS).
Da segnalare che nel 2019 si sono registrate due collisioni in volo, senza però alcun coinvolgimento nelle stesse degli enti del controllo traffico aereo: la prima collisione si è verificata, a gennaio, in Valle d’Aosta, tra un elicottero impegnato nel trasporto passeggeri e un velivolo da turismo (sette persone decedute); la seconda, occorsa ad agosto, in provincia di Macerata, ha visto invece coinvolti due alianti (nessuna vittima).
Nel rapporto l’ANSV pubblica anche le raccomandazioni di sicurezza emanate nel corso del 2019, facendo altresì il punto sulle raccomandazioni di sicurezza complessivamente emanate, a livello UE, da tutte le autorità investigative di quest’ultima. In merito, pare opportuno evidenziare che dal 2019 il chairman del WG 6 “Safety recommendations” dell’ENCASIA è un investigatore dell’ANSV: il WG (Working Group) 6 è il gruppo di lavoro che, in seno all’ENCASIA (l’organismo di coordinamento delle autorità investigative della UE), svolge un lavoro strategico per la sicurezza del volo, sostanzialmente sovrintendendo alla raccolta e all’inserimento delle raccomandazioni di sicurezza nella apposita banca dati della UE. Tale gruppo di lavoro è costituito dai rappresentanti delle autorità investigative per la sicurezza dell’aviazione civile di Francia, Germania, Irlanda, Italia (ANSV), Romania, Slovenia, Svezia e Regno Unito (recentemente uscito dalla UE).
Per quanto concerne i propri laboratori tecnologici FDR/CVR (Flight Data Recorder/Cockpit Voice Recorder), l’ANSV presenta lo stato attuale degli stessi, il loro utilizzo e gli obiettivi per non depauperarne le potenzialità, dedicando anche uno specifico paragrafo alle “nuove frontiere” dei registratori di volo. Tali laboratori, che sono tecnologicamente allo stato dell’arte, forniscono supporto, quando richiesto, anche ad autorità investigative straniere, come successo pure nel 2019.
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(Fonte: ANSV – Ufficio Stampa)
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