Lugo ricorda Andrea Golfera, morto 10 anni fa alla guida di un Canadair

1500460423_ss11andrea-golfera-okVale la pena scomodare parole tanto importanti: Andrea Golfera è scomparso dieci anni fa alla guida di un Canadair mentre cercava di domare un incendio che metteva in pericolo gli abitanti di Acciano, in Abruzzo. Il suo è stato un gesto «eroico». Domenica 23 la città di Lugo, che gli ha dedicato negli anni passati il parco che si affaccia su via Paurosa, lo ricorderà con una cerimonia solenne all’ombra dell’ala di Baracca.
L’ULTIMO DECOLLO
Abilitato anche ai voli di linea, da tempo era approdato alla Sorem, la società che gestisce la flotta di Canadair, i velivoli antincendio della Protezione Civile nazionale, per cui svolgeva attività di pilota e istruttore.
Andrea aveva una passione smisurata per la natura, gli animali e il volo. Era il mese di luglio 2007 e l’Italia era devastata dagli incendi. Acciano è un paese piccolo e isolato dell’appennino abruzzese, circondato da un bosco che arriva vicinissimo alle case. Proprio l’’incendio che stava devastando il bosco si stava avvicinando al paese, mettendo in serio pericolo l’incolumità dei suoi abitanti. «Erano le 18.30 – racconta il figlio Gianni – e Andrea avrebbe dovuto finire il suo turno alle 18.30. Quel giorno, visto il maltempo, non volavano nemmeno gli aerei militari. Nonostante questo, decise di decollare alla guida del Canadair per salvare gli abitanti di Acciano, andando ben oltre a quello che era il suo dovere». Andrea Golfera si è schiantato contro un monte quando aveva appena 50 anni.
Suo padre Bartolomeo, scomparso pochi anni fa e già insignito della Medaglia d’oro al valor militare conquistata grazie alle sue prodezze alla guida di velivoli militari nel corso della Seconda guerra mondiale, diceva di suo figlio, scomparso prima di lui e insignito della Medaglia d’oro al valor civile: «La sua medaglia è la più importante delle due: io volavo per uccidere i nemici, lui per salvare delle vite».
L’AEROCLUB «F. BARACCA»
Andrea portava un cognome importante. Era figlio di Bartolomeo, aviatore militare, che aveva dismesso la divisa per fare il maestro. Il nipote di Francesco Baracca, asso dei cieli della Prima guerra mondiale, lo contattò per dare vita alla scuola di volo lughese. Erano gli anni ‘50. «Mio nonno era reticente – racconta Gianni -, ma vinse le sue titubanze. Insieme diedero i natali all’Aeroclub di Lugo, impegnandosi fisicamente nella costruzione delle strutture. Io ho frequentato fin da piccolo l’aeroporto: assieme a mio padre c’era Giovanni Baracca, oggi avvocato e presidente dell’Aeroclub. Andrea mi ha trasmesso la passione per il volo e ho conseguito, tra i più giovani piloti in Europa, il brevetto a soli 17 anni. E ancora oggi è una delle mie più grandi passioni».
LA COMMEMORAZIONE
Lugo gli ha dedicato il parco che, oltre alla sua funzione di area verde, ospita la vasca di laminazione e serve a mettere in sicurezza un intero quartiere di Lugo contro le alluvioni. Domenica 23 luglio la città ricorderà Andrea con la cerimonia commemorativa ai piedi del monumento di Baracca (ore 10), cui seguirà la messa alla chiesa di San Giacomo in via Mazzini (ore 11). «Io sarò a Lugo – dice Gianni -, mentre mia madre seguirà la commemorazione che gli dedicheranno ad Acciano». (samuele staffa)

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