Unità varata nel 1981 e ricondizionata nel 2012. E’ auspicabile una sua trasformazione in un museo galleggiante
Il 26 ottobre, al termine della partecipazione alla manifestazione “Ottobre Blu” a Chioggia, nave Maestrale della Marina Militare comincerà il rientro verso la base di La Spezia fermandosi in numerosi porti e “salutando” l’Italia e tutti gli italiani in vista della imminente radiazione dal naviglio militare. Saranno le ultime occasioni per vedere questa gloriosa rappresentante di una parte di storia della Marina Militare: nave Maestrale è stata infatti la prima unità ad essere varata dopo la promulgazione della legge navale nel 1975.
Dopo le corvette Minerva e Sibilla a maggio, i cacciamine Lerici e Sapri ed il pattugliatore Granatiere a settembre, la fregata Maestrale sarà la sesta unità della Marina Militare in pochi mesi ad essere dismessa alimentando inesorabilmente il processo di forzato ridimensionamento del numero di navi della Marina.
La prima tappa di nave Maestrale sarà nel porto di Ortona dal 27 al 31 ottobre. Nave Maestrale è la capoclasse dell’omonima serie di fregate lanciamissili antisommergibile, anche definita classe “Venti”, frutto di un progetto interamente italiano, nato in seguito all’approvazione della legge navale del 1975. Le otto unità, a partire dall’inizio degli anni 80, rappresentano la spina dorsale della Squadra Navale Italiana.
La gloriosa storia di nave Maestrale
È stata impostata l’8 marzo 1978 nei Cantieri Navali Riuniti, oggi “Fincantieri”, di Riva Trigoso (GE) ed è stata varata il 2 febbraio 1981. L’Unità è stata consegnata ufficialmente alla Marina Militare il 18 febbraio 1982, entrando a far parte della 1ª Divisione Navale. La bandiera di combattimento è stata donata dal gruppo A.N.M.I. di Firenze il 5 febbraio 1983. La sua attuale sede di assegnazione è La Spezia ed è inserita organicamente alle dipendenze del 2° Gruppo Navale. Nel marzo del 1984 nave Maestrale viene sottoposta al primo tirocinio navale (TIRNAV), a cura del Centro Addestramento Aeronavale di Taranto (MARICENTADD), che certifica l’adeguatezza operativa della nave e le capacità del suo equipaggio, ricevendo la qualifica di combat ready. Da quel momento inizia un intenso periodo di attività addestrative, sia a carattere nazionale (tra tutte, le esercitazioni Mare Aperto) che NATO. Nel contempo, al fine di promuovere l’industria nazionale della Difesa all’estero, l’Unità effettua alcune crociere estive in varie aree del mondo, con il ruolo di Ambasciatrice della cultura e della cantieristica italiana. Nell’aprile del 1991, nave Maestrale viene designata per la sua prima missione internazionale. Il contesto è quello post-bellico della guerra del Golfo (terminata nel febbraio 1991), e l’avvio della missione nazionale “Golfo Persico 2”: l’unità viene impiegata per 5 mesi a supporto dei cacciamine italiani del COMSQUADRAG 54 (COMando SQUadriglia DRAGamine), designati per le operazioni di bonifica delle acque che erano state minate dalle Forze Armate Irachene per interdire l’accesso ai porti kuwaitiani da parte delle petroliere occidentali. Successivamente, nave Maestrale viene impiegata in Mar Adriatico in tre distinti periodi per far rispettare le sanzioni imposte dall’ONU, nei confronti della ex Jugoslavia: dal luglio all’agosto 1992, inquadrata nell’operazione della WEO (West European Union) denominata Sharp Vigilance, finalizzata al controllo del traffico nel canale d’Otranto; dal marzo all’aprile 1993, nell’analoga operazione Sharp Fence; dal novembre al dicembre 1994 inquadrata nell’operazione congiunta NATO-WEO Sharp Guard, finalizzata all’embargo delle armi dirette ai contendenti sul terreno.
Nell’estate del 1997 il Maestrale è la prima unità della classe ad essere sottoposta al BOST (Basic Operating Sea Training), un tirocinio addestrativo curato dalla Royal Navy e svolto a Plymouth (Inghilterra).
Il finire degli anni ’90, è caratterizzato, dal punto di vista dell’impiego della Marina Militare, dalla crisi economica albanese. A causa di questa problematica si sancisce l’impiego delle navi nell’attività di controllo dei flussi migratori nel canale d’Otranto. Anche Nave Maestrale vi partecipa, alternandosi in pattugliamenti della durata di circa un mese. Nel 2000 l’Unità viene sottoposta ad un altro tirocinio addestrativo estero: si tratta dello STAGE RECO (REmise en COndition), che si svolge presso la base navale di Tolone della Marine Nationale Francese.
Con l’attentato alle Torri Gemelle dell’11 settembre 2001, comincia, anche per la Marina Militare, l’impegno nella lotta al terrorismo internazionale. Anche Nave Maestrale, insieme al cacciatorpediniere Luigi Durand De La Penne, viene dislocata in Mar Arabico; le due navi si uniscono alla coalizione a guida statunitense dal gennaio al giugno 2002, prendendo parte all’operazione Enduring Freedom. Nell’aprile dell’anno successivo l’Unità viene assegnata alla STANAVFORMED (STAnding NAVal FORce MEDiterranean), dispositivo navale permanente di reazione rapida della NATO impiegato in Mar Mediterraneo; in tale periodo, alla STANAVFORMED viene assegnato anche il compito di controllo del traffico mercantile, in supporto alla guerra al terrorismo. Questa missione prende il nome di Active Endeavour e Nave Maestrale vi partecipa fino ad agosto del 2003.
Il 2004 è un anno quasi interamente dedicato ai lavori di ammodernamento di mezza vita: l’Unità rimane “non pronta” da febbraio a dicembre. Successivamente viene sottoposta al TIRNAV e, raggiunta nuovamente la piena operatività, il Maestrale viene designato per partecipare (settembre 2005 – febbraio 2006), per la seconda volta, alla missione Enduring Freedom/Resolute Behaviour, nell’ambito del dispositivo EUROMARFOR (EUROpean MARitime FORce). Nel gennaio successivo l’unità è assegnata all’SNMG2 (Standing NATO Maritime Group), dispositivo Navale dell’Alleanza Atlantica, che rappresenta l’evoluzione della STANAVFORMED. Sotto egida NATO, nave Maestrale prende nuovamente parte all’operazione Active Endeavour, rientrando a La Spezia a maggio del 2007. Dall’aprile al settembre del 2009, nave Maestrale è la prima unità della Marina Militare a prender parte ad una missione antipirateria. L’unità viene impiegata per il pattugliamento e la scorta al traffico mercantile, all’interno del bacino somalo e del golfo di Aden. Si tratta dell’operazione Atalanta, sotto la guida dell’Unione Europea: durante la missione, Nave Maestrale, riesce a sventare l’attacco di uno skiff contro il mercantile italiano Maria K, traendo in arresto 9 pirati.
Nel novembre del 2010 inizia per la Nave una lunga fase di ricondizionamento delle capacità operative, che si concluderà nel marzo del 2012. Dopo la ripresa dei fondamentali addestrativi, nel maggio 2012, l’unità prende parte all’IT-MINEX 12 (esercitazione di guerra di mine) e all’AMPHEX 12-1 (esercitazione di sbarco anfibio), entrambe organizzate dalla Marina Militare. Nel settembre dello stesso anno è designata per un’altra aggregazione all’SNMG2: due mesi sotto guida NATO, durante i quali l’Unità partecipa, per la terza volta nella sua lunga e gloriosa storia, alla missione di supporto al contrasto delle attività terroristiche via mare, l’Active Endeavour. Sin dal suo inizio nell’ottobre 2013 l’unità ha preso parte all’Operazione militare-umanitaria “Mare Nostrum”, finalizzata ad incrementare il livello di sicurezza della vita umana ed il controllo dei flussi migratori.
(Ufficio Stampa Marina Militare italiana, 23 ottobre 2015)
(EdP-mb-ct)