Nei pressi di Idlib, città della Siria nord-occidentale al confine con la Turchia, dove è stato ucciso nel 2019 Abū Bakr al-Baghdādī, califfo dell’autoproclamato Stato Islamico (ISIS), si contano a centinaia le vittime civili, migliaia i feriti e le distruzioni. Sono attualmente 500mila le persone in fuga dalle loro case
(Tempo di lettura: 01’00”)
Il Ministero degli Affari Esteri, con un breve comunicato stampa emesso ieri, ha sottolineato che sta seguendo “…con preoccupazione ed angoscia l’evolversi della situazione nella zona di Idlib. L’intensificarsi degli scontri ha causato centinaia di vittime civili, migliaia di feriti, ulteriori distruzioni e oltre 500 mila persone sono state costrette a scappare dalle loro case. L’Italia si appella a tutte le parti in conflitto a cessare immediatamente le ostilità e a consentire l’arrivo di aiuti umanitari alle popolazioni in bisogno. È un imperativo umanitario. La lotta contro le organizzazioni terroristiche non può giustificare attacchi indiscriminati contro obiettivi civili, scuole e ospedali. L’Italia ribadisce l’appello alle parti in causa a rispettare il diritto umanitario internazionale. La soluzione alla crisi siriana non può passare attraverso l’opzione militare, ma deve incentrarsi su un processo politico credibile ed inclusivo, in linea con la Risoluzione 2254 delle Nazioni Unite. In questa prospettiva è necessario continuare a sostenere con fermezza il lavoro dell’Inviato Speciale delle Nazioni Unite, Pedersen.“
(Fonte: Ufficio Stampa Ministero Affari Esteri e Cooperazione Internazionale)
EdP-mb