Il telescopio spaziale IXPE (Rappresentazione grafica ASI)
IXPE è pronto al decollo. Gli obiettivi scientifici della missione congiunta NASA e ASI, che realizzerà studi basati sulla polarizzazione dei raggi X, sono stati oggetto di una conferenza stampa pre lancio, tenutasi il primo gennaio scorso in modalità ibrida presso la sede dell’ASI. Durante l’incontro, i presidenti dei tre enti di ricerca coinvolti, Giorgio Saccoccia dell’ASI Marco Tavani dell’INAF e Antonio Zoccoli dell’INFN, hanno fornito una panoramica della missione.
«Ixpe rappresenta la nostra vocazione verso la scienza – ha affermato il presidente dell’ASI Giorgio Saccoccia – ed esprime la visione dello spazio italiano e dell’Agenzia. Il satellite è un esempio di innovazione tecnologica perché a bordo ha gioielli tecnologici frutto dell’inventiva e genialità italiana. In questa missione, inoltre, è presente sia la collaborazione internazionale con la NASA sia quella nazionale con l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, l’Istituto Nazionale di Astrofisica e l’industria italiana. Il tutto realizzato con risorse modeste e in tempi invidiabili».
Durante la conferenza Barbara Negri, Responsabile Volo umano e strumentazione scientifica di Asi, ha evidenziato il ruolo dell’ASI insieme a Imma Donnarumma, IXPE Project Scientist per Asi. La scienza di Ixpe è stata, invece, raccontata da Paolo Soffitta, Italian Principal Investigator dell’INAF, e da Luca Baldini, Italian Co-Principal Investigator dell’INFN. Infine, il ruolo industriale è stato sottolineato da Paolo Lorenzi, Head of scientific instruments pre-developments di Ohb Italia.
Ixpe (Imaging X-ray Polarimetry Explorer) partirà dal Kennedy Space Center in Florida il prossimo 9 dicembre alle 7 del mattino, ora italiana. La missione è stata selezionata dalla Nasa il 3 gennaio 2017 come parte del programma spaziale Smex (Small Explorer). Ixpe effettuerà per la prima volta misure di high sensitivity di polarizzazione da sorgenti celesti che emettono raggi X come pulsar, magnetar, buchi neri e resti di supernova. Il satellite avrà a bordo tre telescopi con rivelatori basati sulla tecnologia innovativa dei Gas Pixel Detector (Gpd) ideati e sviluppati da INFN e INAF con il finanziamento dell’Agenzia Spaziale Italiana.
L’ASI, inoltre, metterà a disposizione i suoi due centri: lo Space Science Data Center e il ‘Luigi Broglio’ Space Center, rispettivamente per l’elaborazione delle analisi scientifiche e la ricezione dei dati. Gli altri partner della missione sono l’Università di Roma 3, coinvolta nella parte scientifica, e Ohb, il partner industriale che ha fornito la Detector Service Unit, le Filter and Calibration Wheel, le schede di alta tensione e il Detection Unit Set.
Lo sviluppo della missione ha rappresentato un grande sfida: i rivelatori, veri e propri gioielli tecnologici, sono stati realizzati in tempo record, solo tre anni, grazie alla sinergia tra enti di ricerca e industrie coinvolte. Il satellite sarà lanciato a bordo del vettore Falcon 9 di Space X e avrà un’orbita circolare a 540 km di altezza e 0 gradi d’inclinazione. La fase di commissioning prenderà il via il giorno del lancio e si concluderà il 9 gennaio prossimo, mentre la prima osservazione di tipo calibrativo è prevista per il 10 gennaio 2022.
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(Fonte e foto: Ufficio Stampa ASI)
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