Il Capo del Dipartimento della Protezione Civile, ing. Fabrizio Curcio, ha presieduto oggi i lavori della Commissione incaricata di discutere del rafforzamento del quadro giuridico in caso di risposta alle emergenze, nell’ambito della 32esima Conferenza Internazionale della Croce Rossa e della Mezzaluna Rossa in corso in questi giorni a Ginevra (sopra, nella foto della Protezione Civile).
Nel corso della sessione, sono stati analizzati il ruolo e l’efficacia delle normative nazionali nello stimolare e incentivare politiche di riduzione del rischio attraverso azioni di prevenzione strutturale e di diffusione della conoscenza del rischio tra i cittadini, anche in raccordo con gli esiti della conferenza mondiale di Sendai, promossa dall’Ufficio delle Nazioni Unite sulla Riduzione del Rischio da Disastri che si è svolta in Giappone lo scorso marzo. Al tavolo hanno preso parte esperti provenienti da diversi Paesi, organizzazioni e istituzioni internazionali – tra cui i rappresentanti del Programma delle Nazioni Unite per lo Sviluppo, della Federazione Internazionale della Croce Rossa e della Mezzaluna Rossa, della Direzione Generale della Commissione Europea per gli Aiuti Umanitari e Protezione Civile, dell’Ufficio nazionale cileno per la Gestione delle Emergenze. Tutti i partecipanti hanno sottolineato come la definizione di un risk assessment complessivo rappresenti il primo fondamentale passo per incrementare realmente la resilienza delle comunità: solo conoscendo i rischi cui ogni Paese è esposto sarà possibile identificare i gap attualmente esistenti e programmare le azioni di rafforzamento necessarie, partendo dalla diffusione della conoscenza tra i cittadini, passando per investimenti più consistenti sul fronte della prevenzione fino ad arrivare anche alla revisione normativa.
«I lavori di oggi, promossi dalla Federazione Internazionale della Croce Rossa e della Mezzaluna Rossa – ha sottolineato il capo Dipartimento della Protezione Civile – hanno messo ancora una volta in evidenza come i diversi settori – dalla protezione civile all’aiuto umanitario ai programmi di sviluppo – abbiano davvero bisogno di integrarsi sempre di più per mettere a sistema le innumerevoli esperienze raccolte negli anni sul terreno, imparare dagli errori fatti, proporre soluzioni e programmare forti azioni coordinate affinché le comunità resilienti, di cui da anni discutiamo, si radichino davvero in tutti i Paesi. Oggi abbiamo discusso di norme e strumenti – ha concluso l’ingegner Curcio – ma siamo tutti convinti che per avere comunità più preparate ad affrontare un’eventuale emergenza, il vero cambiamento non possa che partire dalla consapevolezza dei cittadini.»
(Ufficio Stampa Dipartimento Protezione Civile, Presidenza del Consiglio dei Ministri, 9 dicembre 2015)
(EdP-mb)