Roma – Non ha nessuna parola dolce Ryanair per Google accusata di concorrenza sleale. Ad essere incriminati sarebbero i siti definiti “civetta” che non fanno altro che ingannare i clienti della compagnia aerea con tariffe, solo in apparenza, low cost. Secondo il vettore, il colosso americano permetterebbe ad alcuni suoi inserzionisti, grazie al sistema Adverts, di posizionarsi in cima alle ricerche fatte con il nome della compagnia. Non solo, molti utilizzerebbero il falso sottodominio www.ryanair.pucfly.com per fuorviare i consumatori inducendoli a pensare che stanno prenotando un volo con Ryanair.
Tra i siti incriminati Fly-Go, che – assicurano dalla compagnia – “non ha alcun tipo di legame” con la compagnia. Fly-Go e tutti gli altri siti che appaiono nelle ricerche Google offrono tariffe che non esistono, aggiungendo costi nascosti che comportano il pagamento da parte del consumatore di somme molto più alte di quelle che avrebbe pagato sul sito web aziendale del vettore aereo.
L’Autorità Garante per la Concorrenza ha già avviato un’inchiesta su Fly-Go per concorrenza sleale e la compagnia aerea ha scritto all’Autorità in relazione al sottodominio Pucfly che Fly-Go sta attualmente utilizzando. Una denuncia formale è stata, poi, sporta nei confronti di Google invitata a rafforzare la trasparenza sulla pubblicità online a seguito dei numerosi reclami da parte dei clienti Ryanair ricevuti dopo l’acquisto di voli su siti web screenscraper, nella convinzione di star effettuando l’acquisto sul sito ufficiale della compagnia. Già nei mesi scorsi, Ryanair si era trovata in una situazione simile. Protagonista delle lamentele della compagnia era stata eDreams, verso cui la compagnia aerea a basso costo irlandese ha avviato un procedimento presso l’Alta Corte Irlandese. L’invito a tutti i clienti è, adesso, di prenotare su Ryanair.com per non incorrere in truffe indesiderate.
(Fonte: Agenzia DIRE – www.dire.it, 13 maggio 2016)