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Poichè le restrizioni ai viaggi del governo irlandese e dell’UE scoraggiano le prenotazioni
La compagnia aerea irlandese Ryanair, ha annunciato ieri, venerdì 18 settembre, che taglierà la sua capacità di ottobre di un ulteriore 20% (oltre al taglio del 20% già annunciato a metà agosto). Ryanair ora prevede che la sua capacità di ottobre scenderà dal 50% al 40% circa rispetto ai livelli di ottobre 2019, ma prevede di riuscire a mantenere un load factor (o coefficiente di riempimento dell’aeromobile: percentuale dei posti effettivamente occupati rispetto a quelli disponibili sul velivolo) superiore al 70% con questo operativo ridotto.
Ryanair ha confermato che queste riduzioni di capacità si sono rese necessarie poiché le prenotazioni sono state scoraggiate a causa dei continui cambiamenti nelle restrizioni e nelle politiche di viaggio del governo dell’UE, molte delle quali sono introdotte con breve preavviso, minando la volontà dei consumatori di effettuare prenotazioni per il futuro. In alcuni paesi (in particolare l’Irlanda), dove il governo ha mantenuto restrizioni di viaggio eccessive e discontinue dal 1° luglio, i tassi di Covid-19 sono aumentati nelle ultime settimane a 50 per 100.000 abitanti – più del doppio di quelli di Germania e Italia – dove i voli all’interno dell’UE erano liberamente consentiti dal 1° luglio.
Ryanair accoglie con favore il piano della Commissione europea per rimuovere le restrizioni ai viaggi all’interno dell’UE, soggetto solo all’aggiornamento settimanale dell’ECDC sul trend dei tassi di Covid / test positivi per paese e per regione dell’UE, e chiede che questo approccio coordinato sia immediatamente implementato da tutti gli Stati dell’UE, in particolare l’Irlanda, in modo che i cittadini dell’UE possano effettuare prenotazioni essenziali per viaggi d’affari e in famiglia, senza la preoccupazione di cancellazioni di voli e / o restrizioni di quarantena discontinue.
Un portavoce di Ryanair ha dichiarato: “Siamo dispiaciuti di dover ridurre la nostra capacità di ottobre dal 50% del 2019 al 40%. Tuttavia, poiché la fiducia dei viaggiatori è messa in discussione dalla cattiva gestione da parte di alcuni governi europei (in particolare quello irlandese) delle politiche di viaggio legate al Covid, molti clienti Ryanair non possono viaggiare per affari o per motivi familiari urgenti senza essere sottoposti a quarantene discontinue di 14 giorni. Sebbene sia ancora troppo presto per prendere le decisioni finali sul nostro operativo invernale (da novembre a marzo), se i trend attuali e la cattiva gestione del ritorno ai viaggi aerei e della normale attività economica da parte di alcuni governi europei in particolare quello irlandese continuano, allora potrebbero essere necessari tagli di capacità simili in tutto il periodo invernale.
Chiediamo al ministro dei trasporti irlandese Eamon Ryan di spiegare perché a distanza di oltre due mesi non abbia ancora attuato nessuna delle 14 raccomandazioni della task force governativa sull’aviazione che sono state presentate al governo il 7 luglio scorso. Dovrebbe anche spiegare perché NPHET ha tenuto l’Irlanda rinchiusa come la Corea del Nord dal 1° luglio, mentre nello stesso periodo Italia e Germania hanno rimosso tutte le restrizioni ai viaggi all’interno dell’UE e hanno riscontrato percentuali di casi Covid che sono meno della metà di quelli registrati da NPHET in Irlanda. I viaggi aerei all’interno dell’UE non sono il problema e questi divieti di viaggio discontinui non sono una soluzione“.
(Fonte: Ufficio Stampa Ryanair)
EdP-mb