Il Comando provinciale della Guardia di Finanza di La Spezia ha presentato il 28 maggio scorso il bilancio delle attività di servizio svolte in oltre un anno di pandemia da Coronavirus che ha evidenziato un sequestro nella città ligure di ben 12.650.000 dispositivi medici e di protezione individuale, tra mascherine chirurgiche, mascherine FFP2 e guanti monouso, pronti e confezionati per essere venduti ad istituti sanitari pubblici o ad essere destinati al mercato in generale. Attività operativa svolta dal personale del Gruppo della Guardia di Finanza di La Spezia, unitamente ai funzionari dell’Ufficio Antifrode della Dogana, nel corso di una serie di verifiche eseguite su spedizioni di DPI d’importazione approdate al porto mercantile ligure. In special modo sono state sequestrate mascherine FFP2 chirurgiche che erano prive di marcatura CE o accompagnate da false certificazioni, guanti in vinile con marcatura CE con falsa certificazione e gel igienizzante privo del nullaosta sanitario. Materiali le cui carenze sono state confermate dalle analisi del laboratorio chimico della Dogana effettuate sui campioni di materiali prelevati.
Il costante monitoraggio, effettuato in perfetta sinergia tra la Guardia di Finanza e l’Agenzia delle Dogane riunitesi in un team, teso al controllo di spedizioni a rischio relative all’importazione nel porto spezzino di materiali immessi in commercio non a norma, ha permesso di raggiungere i brillanti risultati conseguiti anche con l’avvio di perquisizioni presso le sedi di società importatrici in provincia di La Spezia e di Firenze, nelle sedi di un corriere espresso di Pisa e Carrara e presso istituti ospedalieri di La Spezia e Parma.
Nella comunicazione ufficiale diffusa dal Comando Generale della Guardia di Finanza emergono inoltre particolari importanti che riportiamo testualmente: “L’operazione assume un’importante valenza anche dal punto di vista della tutela della spesa pubblica, trattandosi, tra l’altro, di forniture commissionate da Enti Pubblici: le indagini svolte e l’analisi documentale hanno fatto emergere infatti, in taluni casi, non solo la non conformità della merce, ma anche un costo delle forniture ben al di sopra dei valori medi di mercato. Cinque importatori, un cinese e quattro italiani, sono stati denunciati a vario titolo, per contrabbando aggravato, delitti contro l’economia e frode nelle pubbliche forniture, in quanto legali rappresentanti di società, insistenti nelle province di La Spezia, Firenze, Bergamo e Roma. (…) Gli interventi, a contrasto degli illeciti economico-finanziari, si inseriscono nel più ampio presidio del Corpo a garanzia della sicurezza e della salute dei consumatori, nonché al contrasto degli effetti distorsivi della concorrenza per la tutela dei commercianti onesti, scongiurando fenomeni distorsivi della concorrenza.”
Fonte e foto: (Comando Provinciale di La Spezia, Ufficio Stampa Guardia di Finanza)
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