Rimini, 26 agosto 2015 – Sette persone sono state arrestate perché ritenute i componenti di un’organizzazione internazionale attiva nello spaccio di droga. Secondo i carabinieri di Rimini, che hanno lavorato in collaborazione con quelli di Brindisi, il gruppo portava in Italia dall’Albania ingenti quantità di marijuana che erano poi destinate allo spaccio sull’intera riviera romagnola.
Le indagini hanno consentito di individuare il percorso della droga e, in collaborazione con la direzione centrale per i servizi antidroga, identificare i componenti albanesi e italiani del gruppo, occasionalmente responsabili di rapine in villa e furti in abitazione.
La cooperazione giudiziaria e di polizia con le autorità albanesi hanno permesso il sequestro di oltre 3 quintali e mezzo di marijuana, trasportata anche mediante un aereo, stracolmo di droga, sequestrato nella serata di ieri a Brindisi. L’indagine, denominata ‘free flight’ era stata avviata dai carabinieri della compagnia di Riccione nel marzo 2015 ed è culminata oggi, presso una pista di atterraggio dismessa di Ostuni, in provincia di Brindisi, con il sequestro di un ultraleggero, appena atterrato e proveniente dall’Albania, con a bordo 130 chili di marijuana, e con due arresti eseguiti dai carabinieri di Brindisi, su indicazione dei colleghi riminesi. L’attività di indagine, coordinata dalla direzione distrettuale antimafia felsinea e la procura ordinaria di Rimini ha consentito ai carabinieri di Riccione, collaborati di scoprire l’associazione finalizzata al traffico internazionale di stupefacenti, composta da soggetti albanesi dimoranti prevalentemente tra le province di Rimini e di Forlì-Cesena. Il gruppo aveva a disposizione piantagioni di marijuana in Albania ed in Italia con le quali provvedeva poi a rifornire prevalentemente la riviera romagnola, ma anche il litorale romano.
Oltre ai due arresti in flagranza di reato a Brindisi ed ai 7 fermi d’iniziativa per associazione a delinquere eseguiti dagli inquirenti riccionesi nella serata di ieri sulla riviera romagnola, nel corso dell’indagine, sono stati complessivamente sequestrati circa 3 quintali di marijuana, con due piantagioni, 50 grammi di cocaina, arrestate 8 persone e denunciate in stato di libertà altre 5. A dare il via alle indagini le testimonianze di giovani consumatori, che li portarono ad individuare il corriere albanese arrestato il 27 marzo scorso, con oltre 50 chili di marijuna trasportati nel bagagliaio della propria autovettura, proveniente dall’Albania. Ad aprile i carabinieri di Riccione hanno sequestrato all’organizzazione criminale che si andava man mano delineando, composta da due famiglie albanesi, una piantagione di circa 300 piante nel forlivese, altri 20 chili circa di marijuana, nonché 50 gammi. di cocaina, rinvenuti in parte sotterrati, unitamente ad un giubbotto anti proiettile, e denunciando per questo 5 albanesi per detenzione di droga.
L’attività d’indagine ha consentito di delineare anche la struttura del sodalizio criminale diretto dal’albanese Vilson Lamaj, personaggio dalla forte personalità che manteneva direttamente i contatti con i coltivatori in Albania, con i presunti acquirenti in Italia ed inoltre curava il pagamento dei mezzi di trasporto, procurava semi da inviare in Albania, dando le dovute disposizione a tutti i propri familiari, consapevoli e partecipi alla conduzione dell’attività illecita, unica loro forma di sostentamento. Il modus operandi del gruppo criminale vedeva i fratelli Artjion e Kleo Lamaj impegnati i cugini Elizer, Xhesian ed Arshi Ahmetaj a curare una capillare rete di distribuzione degli ingenti quantitativi di droga e recuperare, con un’inaudita violenza al punto tale di non aver il coraggio di sporgere denuncia, il denaro da eventuali creditori insolventi. Stessa violenza che, alcuni componenti dello stesso gruppo criminale, ha messo nella rapina avvenuta lo scorso 13 agosto nel comune di Gemmano, in provincia di Rimini. Gli affari del sodalizio andavano talmente bene che gli stessi, oltre a non disdegnare la frequentazione di escort di lusso e nigth club, avevano messo già in conto l’acquisto di un nuovo velivolo più grande e potente da fare viaggi più capienti e veloci, oltre che tentare fortuna anche nel mondo della prostituzione. L’attività proseguirà con l’estirpazioni di ulteriori piantagioni in Albania dalla collaborante polizia albanese. (Fonte LaPresse)