Terremoto centro Italia: Zamberletti ringrazia il Servizio nazionale della Protezione Civile

Il Capo Dipartimento della Protezione Civile Fabrizio Curcio (foto Protezione Civile)
Il Capo Dip. della Protezione Civile Fabrizio Curcio (foto Protezione Civile)

«A fronte del grande dolore e delle gravi perdite che si sono avute, qui nasce la speranza per il futuro». È stato questo il primo commento di Giuseppe Zamberletti, il “padre” della moderna protezione civile italiana, al termine di un sopralluogo in zona rossa, lungo Corso Umberto I, ad Amatrice.
Accompagnato dal Capo del Dipartimento della Protezione Civile, Fabrizio Curcio, dai rappresentanti del comune, dei vigili del fuoco e delle forze armate, Zamberletti ha visitato anche l’area dove sono in avanzata fase di allestimento le prime Soluzioni Abitative in Emergenza.
«Quella che ora si sta vivendo è la fase più delicata – ha proseguito -. La protezione civile, i sindaci, gli amministratori hanno sulle spalle il compito più difficile: il reinsediamento delle popolazioni che deve avvenire perché accompagnino il percorso lungo della ricostruzione. Questi tempi devono essere sostenuti dalla presenza della popolazione che riprende la propria vita economica e sociale, la vita della comunità. Questo dà un senso, una forza per la ricostruzione dei paesi
Commissario straordinario del governo nei terremoti del Friuli, nel 1976, e dell’Irpinia, nel 1980, ministro per il coordinamento della Protezione Civile nel 1982, anno di nascita del Dipartimento della Protezione civile, Giuseppe Zamberletti prima di recarsi ad Amatrice ha visitato, ieri a Rieti, la sede della Di.Coma.C., la struttura di coordinamento dell’emergenza per il terremoto nel centro Italia, esprimendo il suo apprezzamento per la gestione dell’emergenza e ringraziando tutte le componenti del servizio nazionale della protezione civile per l’impegno e il lavoro svolto.
«Il Presidente Zamberletti è sempre stato al nostro fianco – ha sottolineato il Capo del Dipartimento, Fabrizio Curcio. – Non si può parlare del sistema di protezione civile senza ricordare la sua storia, la sua nascita. I problemi sono gli stessi, in tutte le emergenze. Ciò che cambia – ha spiegato Curcio – sono i contesti, la società, il modo di affrontare le situazioni, la configurazione e l’organizzazione delle istituzioni. Ma le risposte da dare ai cittadini restano sempre la priorità di tutti gli uomini e le donne che ogni giorno lavorano a servizio del Paese

(Fonte: Ufficio Stampa Dipartimento della Protezione Civile, Presidenza del Consiglio dei Ministri)

(EdP-mb)

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