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• Piattaforma dell'aerospazio: dal Ministero delle Infrastrutture e Trasporti via libera al Politecnico per avviare i lavori • Catturare il futuro con l'idrovolante elettrico realizzato dal team studentesco del Politecnico di Torino

Il Castello del Valentino, ex residenza della Reale Casa Savoia a Torino, sede storica e simbolo del Politecnico di Torino (foto: Peter Broster per Wikimedia Commons)
Piattaforma dell’aerospazio: dal Ministero delle Infrastrutture e Trasporti via libera al Politecnico per avviare i lavori
L’intervento prevede un quadro economico di circa 44milioni di euro e permetterà la realizzazione di oltre 12mila metri quadri di laboratori e spazi per la collaborazione con aziende del settore aerospaziale
TorinoCon provvedimento del Ministero delle Infrastrutture e dei TrasportiProvveditorato interregionale per le opere pubbliche per il Piemonte la Valle d’Aosta e la Liguriaè stato dato il via libera all’avvio dei lavori per la costruzione della Piattaforma dell’Aerospazio, l’intervento che il Politecnico di Torino realizzerà nell’edificio 37 di Corso Marche, ceduto in diritto di superficie all’Ateneo da Leonardo. L’intervento rappresenta il primo tassello della realizzazione del progetto della Città dell’Aerospazio, coordinato dalla Regione Piemonte e che vedrà il coinvolgimento di istituzioni pubbliche e private nella realizzazione di un polo interamente dedicato alla ricerca nel settore aerospaziale.
L’intervento edilizio, che sarà realizzato dal Politecnico, prevede attualmente un quadro economico complessivo di  circa 44 milioni di euro ed è finanziato attraverso fondi interni di Ateneo per circa 27 milioni e importanti finanziamenti esterni definiti nell’ambito dell’”Accordo di programma per la realizzazione di centri per l’innovazione e il trasferimento tecnologico attraverso la ricerca, la dimostrazione e la formazione curricolare, professionalizzante e continua funzionali allo sviluppo dell’industria manufatturiera 4.0 e dell’industria dell’aerospazio”, sottoscritto nel marzo del 2019, che prevede un importo di 15 milioni a carico della Regione Piemonte e 2,5 milioni a carico della Camera di Commercio di Torino.
Il centro di ricerca, di circa 15mila metri quadri complessivi con oltre 6mila mq di spazi esterni, sarà in grado di ospitare circa 12mila metri quadri tra spazi di relazione condivisi e laboratori per attività di ricerca condotte dall’Ateneo, ma anche in collaborazione con aziende nel settore aerospaziale.
Questa infrastruttura si colloca all’interno di un ampio quadro di investimenti del Politecnico di Torino indirizzati al settore aerospaziale, rivolti alle tre missioni di ateneo”, commenta il Rettore del Politecnico Stefano Corgnati. “A partire dal rafforzamento degli indirizzi formativi fino alla costituzione di nuovo Centro Interdipartimentale sull’Aerospazio, un playground interdisciplinare che metterà a sistema le competenze dei vari Dipartimenti e favorirà i processi innovativi in piena collaborazione con il tessuto produttivo territoriale, sempre più orientato ad una vocazione industriale ad elevata densità tecnologica.”
“Nella settimana in cui a Milano si svolge lo IAC (l’internazional Austronautic Congress) e che vede la partecipazione di 30 aziende piemontesi e di un innovativo format di comunicazione sul nostro sistema produttivo, questa notizia ha un altissimo valore”, aggiunge l’Assessore alle attività produttive della Regione Piemonte Andrea Tronzano. “La Regione  ha sempre creduto nel comparto aerospaziale come uno dei pillar da valorizzare e da far crescere. Una filiera che ha un positivo trend di crescita con un giro d’affari di oltre 8 miliardi e 35.000 posti di lavoro. La città dell’aerospazio – conclude l’Assessore – compie così un altro sostanzioso passo in avanti.”

Catturare il futuro con l’idrovolante elettrico realizzato dal team studentesco del Politecnico di Torino

Primo volo dell’aeromodello a propulsione elettrica SM55 costruito dal TeamS55: innovazione e sostenibilità per un progetto che guarda al passato per immaginare il futuro dell’aeronautica
Sabato 12 ottobre 2024 ha staccato l’ombra dall’acqua il nuovo aeromodello a propulsione elettrica realizzato dagli e dalle studenti del TeamS55 del Politecnico di Torino. Per la prima volta il velivolo SM55 – risultato dell’impegno del team nel replicare lo storico modello Savoia Marchetti S55X, icona del progresso dell’aeronautica negli anni Venti e Trenta del secolo scorso – è decollato dalle acque dei laghi di Caselette inferiore per compiere un volo di cinque minuti ed effettuare un perfetto ammaraggio finale.
Materiali compositi e moderne tecnologie sono gli elementi alla base del progetto che riscopre il passato per proiettarsi, con l’attenzione rivolta a innovazione e sostenibilità, nel futuro dell’aeronautica. Un futuro che guarda oltre le batterie proponendo, come alternativa al loro uso per alimentare la propulsione elettrica, un modello di idrovolante alimentato a celle a combustibile ad idrogeno. Sarebbe il primo prototipo in assoluto nella storia dell’aeronautica: l’ambizione del team è di progettarlo nei prossimi mesi, tracciando un’importante passo in avanti nello sviluppo del settore.
Sotto la guida di Enrico Cestino, docente presso il Dipartimento di Ingegneria Meccanica e Aerospaziale-DIMEAS del Politecnico di Torino, il TeamS55 – nato nel 2017 e che conta ad oggi circa 70 membri – ha preso come punto di partenza per il proprio lavoro i disegni della struttura del velivolo S55 originale per costruirne una replica in scala 1:8. “La prova di sabato scorso è stata fondamentale nel dimostrare agli e alle studenti come solo attraverso un intenso lavoro di ideazione, progettazione, analisi e sperimentazione sia possibile raggiungere il successo – ha commentato il professor CestinoUna prova importante, che incentiverà il team ad impegnarsi ancora di più nell’affrontare le future sfide della ricerca.”
L’obiettivo finale è di creare un idrovolante ad elevata autonomia chilometrica e oraria e a basso impatto ambientale: attenzione quindi al programma Energia pulita e accessibile dell’Agenda 2030 adottato dall’ONU, raggiungibile avvalendosi di un sistema di potenza ad elevata energia specifica, basato su Fuel-Cell a idrogeno. Produrre energia elettrica partendo dall’acqua come unico prodotto di combustione: è in questo modo che si può garantire ai velivoli elevata autonomia, rapidità di rifornimento e zero emissioni. Si delinea dunque una nuova frontiera dell’aeronautica e il Politecnico, con il suo Team S55, si pone in prima linea nel portarla a compimento.
“Attraverso i teams studenteschi – ha dichiarato il Rettore Stefano Corgnaticon una delle proposte più innovative della nostra didattica esperienziale, l’Ateneo intende promuovere sempre di più un approccio interdisciplinare di fondamentale importanza, che prepara ad affrontare sfide complesse da prospettive diverse e integrate, preparando i nostri e le nostre studenti alle sfide che incontreranno nel loro futuro professionale. Il risultato raggiunto dal Team S55 – ha concluso il Rettore – è una dimostrazione tangibile dell’impegno del Politecnico nel settore aeronautico, in tutte le sue tre missioni istituzionali.”
(Fonte e foto: Ufficio Web e Stampa Politecnico di Torino)
EdP-mb

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