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Dal nostro inviato. Testo e foto di Claudio Toselli
Un vecchio ponte, che il tempo ha fatto in parte crollare, si staglia con il suo color rosso pietra nel bel mezzo di una natura incontaminata dove il verde è ovunque, gli alberi offrono rifugio a molte specie di uccelli che con i loro canti danno un tocco magico a questo argine del fiume Reno nella bassa bolognese.
Il vecchio ponte è lì dal 1883, in via Suore, in comune di Sala Bolognese, in provincia di Bologna, costruito per consentire gli scambi commerciali con i comuni limitrofi di Argelato, Sant’Agata Bolognese, Castel D’Argile, Pieve di Cento e Cento e gli altri centri nelle vicinanze. Dopo tanta storia e umanità transitata sopra i suoi archi, il ponte è divenuto inadeguato alla viabilità moderna e non è più usato e quindi non essendo più sottoposto a manutenzione, con il tempo è crollato parzialmente.
Questo angolo incantato è la zona scelta dal Reparto Volo dei Vigili del Fuoco di Bologna per effettuare di recente alcune esercitazioni con il nuovo elicottero AW 139, da pochi mesi in dotazione, prendendo l’antico manufatto come riferimento per l’avvicinamento.
Il mese di agosto 2020, mantenendo sempre prioritari gli interventi istituzionali di soccorso, sono state utilizzate alcune giornate per il cosiddetto “Human Cargo”, ossia l’addestramento dei piloti, tecnici di bordo e aerosoccorritori, in manovre di rapida evacuazione di persone in situazione di grave pericolo, dove le squadre di terra non possono intervenire immediatamente per varie estreme situazioni.
L’uso dell’elicottero invece permette un intervento di soccorso immediato usando il gancio baricentrico per appendere letteralmente le persone soccorse e i soccorritori “a grappolo”, uscire il più velocemente possibile dalla zona interessata e depositare il proprio prezioso carico umano in zona sicura ed essere pronti nuovamente a ripartire per provvedere ad altri soccorsi. Situazione molto differente dall’uso del verricello, che impiega molto più tempo per il recupero dovendo issare a bordo la persona soccorsa e disimpegnarsi poi dalla zona interessata.
Nelle giornate di addestramento le squadre di aerosoccorritori a turno hanno agganciato il doppio cavo alla pancia del “139”, sollevati a grappolo e trasportati in volo in un circuito prefissato, tenendo come punto di riferimento per il rientro proprio il vecchio ponte che è ritornato a essere utile anche se in un modo completamente diverso.