Virgo ha compiuto 20 anni: così è cambiato il nostro sguardo sull’Universo 

Un grande evento istituzionale all’Osservatorio Gravitazionale Europeo di Cascina (PI) ha celebrato i 20 anni di attività scientifica dell’esperimento Virgo, con la partecipazione del premio Nobel Giorgio Parisi e rappresentanti istituzionali e scientifici di molti Paesi Europei, oltre che del Presidente della Regione Toscana Eugenio Giani, del Rettore dell’Università di Pisa e Presidenti degli enti di ricerca e con la partecipazione in remoto del Ministro Anna Maria Bernini con un video messaggio

Un’immagine di Virgo (foto EGO Communication Office)
Cascina (Pisa)  – Un parterre d’eccezione del mondo della ricerca e delle istituzioni ha celebrato, il 3 ottobre scorso, presso l’Osservatorio Gravitazionale Europeo di Cascina (*), i primi 20 anni dell’esperimento Virgo e il suo cruciale contributo alla rivoluzione dell’astronomia gravitazionale e multimessaggera con uno sguardo anche verso il futuro e al progetto europeo del grande rivelatore di onde gravitazionali Einstein Telescope.
Cominciava nel 2004 l’avventura scientifica dell’esperimento Virgo, uno dei tre rivelatori al mondo in grado di osservare le onde gravitazionali e l’unico in Europa: un’infrastruttura di ricerca finanziata dall’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN) italiano, dal Centre National de la Recherche Scientifique (CNRS) francese e dall’Istituto Nazionale di Fisica Subatomica (Nikhef) olandese.
Con il suo contributo alla prima osservazione nel 2015 e poi alla straordinaria rivelazione della fusione di due stelle di neutroni nel 2017, Virgo, assieme ai due rivelatori statunitensi LIGO, è stato nell’ultimo decennio protagonista di una vera e propria rivoluzione del nostro modo di osservare l’universo, inaugurando la cosiddetta astronomia multi messaggera. Una rivoluzione scientifica che ha gettato le basi per il progetto di nuove infrastrutture di ricerca, che ospiteranno rivelatori e osservatori di onde gravitazionali sempre più potenti e sensibili, come il futuro Einstein Telescope (ET), che l’Italia si è candidata a ospitare in Sardegna. In questi giorni, infatti, l’Osservatorio Gravitazionale Europeo di Cascina accoglie anche un importante appuntamento del BGR (Board of Governmental Representatives), ovvero del consiglio dei rappresentanti governativi delegati a discutere della realizzazione di ET.
Virgo è un modello di grande successo – ha spiegato il Ministro Anna Maria Bernini con un video messaggio – Lo dobbiamo a due pionieri della scienza, due visionari, l’italiano Adalberto Giazotto e il francese Alain Brillet. A loro, da parte nostra, va la promessa di far prosperare questa ricerca nella culla europea che l’ha vista nascere. Vogliamo farlo promuovendo la costruzione di un osservatorio di onde gravitazionali di nuova generazione, l’Einstein Telescope, nel cuore della Sardegna. Per questo ci auguriamo che l’interazione tra EGO e il futuro Einstein Telescope diventi sempre più intensa e costruttiva”, conclude il Ministro Bernini.
Riuscire a osservare le onde gravitazionali era una sfida quasi impossibile, che ha richiesto lo sviluppo di tecnologie all’avanguardia e l’intuito visionario di due grandi scienziati: l’italiano Adalberto Giazotto e il francese Alain Brillet, padri fondatori dell’esperimento Virgo – ha dichiarato il presidente INFN, Antonio ZoccoliA vent’anni dalla sua entrata in funzione, possiamo essere orgogliosi di questo grande progetto, che dimostra il ruolo di primo piano che l’Europa svolge a livello internazionale nel campo dell’astronomia gravitazionale. La leadership che abbiamo conquistato, di cui Virgo è testimonianza, ci permette di guardare con fiducia al futuro, sostenendo con determinazione la realizzazione di un rivelatore di onde gravitazionali di terza generazione in Europa: l’Einstein Telescope.
Un’immagine delle celebrazioni di Virgo (foto EGO Communication Office)
La giornata di celebrazioni, organizzata da EGO con INFN e MUR, è stata aperta dal videomessaggio del Ministro dell’Università e Ricerca, Anna Maria Bernini, dai saluti istituzionali del vice direttore generale per la Promozione dell’Italia del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Giuseppe Pastorelli, e del Presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani.
Il premio Nobel Giorgio Parisi, che ha presieduto il comitato tecnico-scientifico del MUR per la candidatura italiana per Einstein Telescope, il coordinatore scientifico di Virgo Gianluca Gemme e il coordinatore della presa dati del rivelatore Virgo, Nicolas Arnaud, hanno ripercorso le tappe dei successi scientifici e tecnologici della ricerca sulle onde gravitazionali.
L’evento è stato preceduto alle ore 15, sempre all’Auditorium di EGO, da un incontro del Premio Nobel Giorgio Parisi, in dialogo con il giornalista Piero Bianucci, con le studentesse e gli studenti dell’Università di Pisa. L’incontro ha aperto il nuovo ciclo di ‘Sguardi nel Futuro’, iniziativa di orientamento e alta formazione dell’Università di Pisa, che mette in contatto le nuove generazioni con i più importanti esperti del mondo della ricerca scientifica e tecnologica.
E’ straordinario come in appena 20 anni di attività scientifica (e a meno di 10 anni dalla scoperta delle onde gravitazionali), le osservazioni delle antenne gravitazionali Virgo e LIGO abbiano rivoluzionato il nostro modo di studiare l’Universo e i fenomeni cosmici più estremi – ha dichiarato il direttore di EGO, Massimo CarpinelliSi tratta davvero di una nuova astronomia, per cui la comunità scientifica sta già progettando infrastrutture di ricerca, adeguate al potenziamento dei rivelatori e alla velocissima crescita del numero di  ricercatori coinvolti. L’esperienza dei pionieri di questo settore, come quella di EGO e Virgo, è decisiva per costruire basi solide al futuro dell’astronomia gravitazionale e multimessaggera, e naturalmente, per la grande impresa europea di Einstein Telescope.

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(*) L’Osservatorio Gravitazionale Europeo (EGO) ospita il rivelatore Virgo vicino a Pisa, in Italia, ed è finanziato dall’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN) italiano, dal Centre National de la Recherche Scientifique (CNRS) francese e dall’Istituto Nazionale di Fisica Subatomica (Nikhef) olandese. L’esperimento Virgo è un interferometro laser con due bracci di 3 chilometri, costruito nella campagna pisana, a Cascina, per rivelare le onde gravitazionali: oscillazioni dello spazio-tempo previste da Albert Einstein più di un secolo fa e osservate per la prima volta nel 2015. Queste onde sono generate da violenti eventi cosmici, come la fusione di buchi neri e di stelle o le esplosioni di supernovae. Virgo è uno dei tre più grandi e sensibili rivelatori al mondo in grado di osservare le onde gravitazionali, insieme ai due interferometri statunitensi LIGO. La Collaborazione Virgo è attualmente composta da oltre 900 membri provenienti da 164 istituzioni di 20 paesi diversi (principalmente europei).
(Fonte: comunicato EGO Communication Office)
EdP-mb

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